Il Parco Nazionale del Matese tra leggende, biodiversità e turismo sostenibile: ecco luoghi che sembrano sospesi nel tempo

Giovanni Bosi, Benevento / Campania
Nascosto tra le pieghe dell’Appennino meridionale, tra Campania e Molise, il Parco Nazionale del Matese è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo. Qui la natura si fa racconto, le tradizioni sopravvivono al passare dei secoli e il silenzio delle montagne convive con storie di briganti, pastori, carbonai e antichi riti popolari. Non è solo un parco: è un mosaico vivente di cultura, biodiversità e identità.
(TurismoItaliaNews) Un gigante verde tra Campania e Molise. Il Parco Nazionale del Matese si estende su oltre 60.000 ettari e abbraccia le province di Caserta, Benevento, Campobasso e Isernia. È uno dei polmoni verdi più importanti del Sud Italia, ma è anche un ponte naturale tra mari e montagne, con un paesaggio che alterna valli carsiche, laghi glaciali, grotte misteriose e boschi secolari. Il suo cuore batte intorno al Lago del Matese, il più alto d’Italia, incastonato a 1.000 metri di altitudine e spesso avvolto da una sottile foschia che lo rende un piccolo “specchio delle nuvole”. Sulle sue sponde, tra aironi e libellule, si respira una quiete rara: un invito a rallentare e ad ascoltare il ritmo autentico della natura.
Un paradiso per escursionisti e amanti della natura
Il Matese è una terra di esploratori. Gli appassionati di trekking trovano qui oltre 200 km di sentieri che si snodano tra faggete, doline e altopiani carsici. Tra i percorsi più amati:
-la vetta del Monte Miletto (2.050 metri), da cui si gode una vista mozzafiato che spazia dall’Adriatico al Tirreno;
-il Sentiero dei Cacciatori, che attraversa antiche mulattiere e boschi di faggio, custodi di leggende di briganti;
-le Grotte di Caccaviola, un dedalo sotterraneo di stalattiti e stalagmiti, regno dei pipistrelli e della fantasia.
In inverno, invece, il Matese si trasforma in una piccola capitale degli sport sulla neve: sci alpino, snowboard, ciaspolate e sci di fondo trovano spazio sulle piste di Campitello Matese, meta storica degli amanti della montagna. Ma questa è anche una culla di biodiversità rara, un hotspot di biodiversità: più di 1.000 specie vegetali e 250 specie animali popolano questo scrigno naturale. Tra le faggete secolari e i pascoli d’alta quota vivono lupi appenninici, aquile reali, falchi pellegrini e il rarissimo tritone italico, simbolo di un ecosistema fragile e prezioso. La flora è altrettanto straordinaria: orchidee selvatiche, genziane, campanule alpine e piante officinali che da secoli nutrono la cultura erboristica locale. Non a caso, il Matese è stato definito dagli studiosi un “giardino naturale di montagna”, un luogo dove le stagioni si raccontano attraverso i colori e i profumi.
Tradizioni, leggende e sapori
Il Matese non è solo natura: è memoria viva. Tra i borghi arroccati che costellano il parco – come Piedimonte Matese, Cusano Mutri, San Gregorio Matese e Guardiaregia – il tempo sembra essersi fermato. Qui sopravvivono feste popolari antichissime, canti montanari e antiche tecniche di lavorazione artigianale. Non mancano i sapori autentici: caciocavallo del Matese, tartufo nero, funghi porcini, gnocchi al tegamino e salumi tipici che raccontano una cucina povera, ma ricca di identità. È il luogo ideale per chi ama unire turismo naturalistico ed enogastronomia, assaporando l’essenza più genuina della montagna campana. Negli ultimi anni, il Parco Nazionale del Matese sta diventando un laboratorio di turismo sostenibile.
Associazioni locali, come Love Matese, stanno sperimentando progetti di educazione ambientale, trekking esperienziale e valorizzazione dei borghi. L’obiettivo è chiaro: proteggere la biodiversità e, allo stesso tempo, generare nuove opportunità per le comunità che vivono in queste terre alte. Con l’approvazione definitiva del Parco Nazionale nel 2017, l’area ha guadagnato nuova visibilità. Tuttavia, la sfida oggi è gestire l’equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo turistico. Qui il futuro passa per una parola chiave: resilienza.
Un invito a perdersi
Il Parco Nazionale del Matese è un luogo che si lascia scoprire lentamente. Non basta attraversarlo: bisogna viverlo. Camminare tra i suoi boschi, ascoltare il vento che passa tra le faggete, scambiare parole con chi abita i borghi, assaggiare i prodotti che raccontano storie di resistenza e appartenenza. Qui ogni sentiero è un racconto, ogni pietra un ricordo, ogni respiro un ritorno all’essenziale. Il Matese non è solo una destinazione: è un’esperienza che resta addosso.
Per saperne di più
parcoregionaledelmatese.it
lovematese.it