Emozioni uniche e un’esperienza indimenticabile: al Parco nazionale Foreste casentinesi la Carta Europea turismo sostenibile
Foreste imponenti, ricche di boschi misti ricoprono quasi tutto il territorio del Parco, al punto che lo si potrebbe attraversare in tutta la sua estensione senza mai uscire dal lussureggiante e rigoglioso manto verde che lo avvolge. Per il Parco nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna nel territorio di Forlì - Cesena, Arezzo e Firenze arriva il più ambito e il più importante riconoscimento per il turismo di natura nelle aree protette europee: la Carta Europea del turismo sostenibile.
(TurismoItaliaNews) Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi offre un’emozione unica e un’esperienza indimenticabile: scoprire una fra le foreste più antiche d’Europa. Foreste imponenti, ricche di boschi misti ricoprono quasi tutto il territorio del Parco, al punto che lo si potrebbe attraversare in tutta la sua estensione senza mai uscire dal lussureggiante e rigoglioso manto verde che lo avvolge. Foreste millenarie, testimoni del continuo evolversi della natura e impregnate di storia, dove il rapporto con l’uomo ha radici lontane nel tempo e ben documentate fin dal 1012, allorquando San Romualdo diede vita all’Ordine dei Monaci Camaldolesi, che per secoli saranno custodi e gestori di questo patrimonio. Foreste rigogliose e prodighe di sostentamento e ricovero per tante piccole e grandi comunità, dalle quali si è tratto il pregiato legname per le impalcature di opere monumentali come il gigantesco Duomo di Firenze, o le travi lunghe e dritte per costruire le navi della flotta pisana.
Spetta a Luca Santini, presidente del Parco, ricevere il riconoscimento a Bruxelles al Parlamento Europeo. La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (l'acronimo è Cets) è la più importante certificazione europea di qualità. La filosofia della Carta è il riconoscimento di quelle aree protette che mettono in pratica la collaborazione con tutte le parti interessate: Comuni, volontariato, operatori turistici, associazioni di categoria, enti locali, cooperative di servizi legate al mondo del turismo ambientale, consorzi, musei ed ecomusei. L'obiettivo principale di questi parchi di eccellenza, riconosciuti nella rete europea del turismo sostenibile, è naturalmente la tutela della natura. Ma non solo: altrettanto importante è la protezione del patrimonio culturale e una gestione del turismo attenta all'ambiente, alle popolazioni locali, alle economie all'interno dell'area protetta e ai visitatori. Non è un caso, per esempio, che il parco delle Foreste Casentinesi sia stato il primo in Italia a ideare e a realizzare un sentiero per i non vedenti, con indicazioni tattili e per persone con disabilità motorie.
"L'elaborazione dei contenuti ha comportato sette tavoli di lavoro tra Romagna e Toscana, con la partecipazione di oltre 100 soggetti fra enti pubblici, operatori turistici, associazioni di categoria – sottolinea Liviana Zanetti, presidente di Apt Servizi Emilia Romagna – partner privilegiati, con funzione di raccordo dei vari soggetti sono stati l'Unione Appennino e verde e il consorzio Casentino sviluppo e turismo. Nel piano 2015-2019 sono stati presentati 67 progetti sul tema del turismo sostenibile: tutti approvati a Bruxelles. Già prima di questo lungo iter, era cominciata un'innovativa collaborazione del Parco con Apt Servizi della Regione Emilia Romagna per aumentare la visibilità delle offerte turistiche".
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna copre un’area di circa 36.000 ha, equamente divisa fra l’Emilia Romagna e la Toscana, comprendente territori delle province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. Si estende lungo la dorsale appenninica tosco-romagnola, scendendo ripidamente lungo le vallate parallele del versante romagnolo e in maniera più graduale nel versante toscano, che si presenta con pendii più dolci, fino all’ampio fondovalle formato dall’Arno. Nel versante romagnolo sono compresi territori dei comuni di Bagno di Romagna, Santa Sofia, Premilcuore, Portico-San Benedetto e Tredozio. Nel versante toscano dei comuni casentinesi di Poppi, Bibbiena, Chiusi della Verna, Pratovecchio Stia e, infine, di quelli mugellani di San Godenzo e Londa. |
Il sito istituzionale del Parco