Dall’Italia a Cipro, dalla Croazia alla Spagna l’arte dei muretti a secco è patrimonio culturale immateriale Unesco

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L’arte dei muretti a secco è patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Il Comitato intergovernativo della Convenzione lo ha iscritto nella Lista rappresentativa. Era una candidatura di tipo transnazionale, che l’Italia ha presentato insieme a Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Tra le regioni promotrice la Puglia.

 

(TurismoItaliaNews) La decisione unanime dei 24 Stati che compongono il Comitato, riunito in questi giorni a Port Louis nelle Mauritius, è un ulteriore riconoscimento del ruolo di primo piano del nostro Paese in ambito Unescoe dell’intensa e positiva collaborazione in materia culturale con i nostri vicini mediterranei. L’Italia ha finora iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio immateriale otto elementi, di cui tre già legati a tradizioni e pratiche agro-alimentari dell’area mediterranea (l’arte del pizzaiuolo napoletano, la Dieta Mediterranea e la coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria), ai quali si aggiunge la pratica rurale dell’arte dei muretti a secco.

Questo positivo risultato è stato raggiunto grazie ad un’azione di sistema condotta dalla Farnesina in stretto raccordo con la Rappresentanza permanente italiana presso l’Unesco, e con l’indispensabile collaborazione tecnica degli esperti del Mipaaft. "I muretti a secco rappresentano un patrimonio identitario per tutta l'Italia, per il Mediterraneo e per la Puglia in particolare – ha commentato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - la Regione si è fatta promotrice insieme ad altre regioni di questa candidatura. La nostra terra, dal Salento alla Capitanata, è incorniciata dai muretti a secco, opere che tracciano il lavoro dell'uomo rispettoso dell'ambiente, testimonianza di una storia contadina antica che mantiene intatta la sua autenticità nel tempo".

"Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l'ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura – ha aggiunto ancora Emiliano - questo riconoscimento celebra un elemento della nostra tradizione che identifica i luoghi della nostra memoria e che si tramanda di generazione in generazione. Grazie all’Unesco potremo valorizzare ancora di più l'unicità del nostro territorio e far apprezzare tutta questa bellezza ai visitatori e ai turisti che verranno a trovarci da ogni parte del mondo".

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