UNESCO | “Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra”, la cerca e cavatura del tartufo tra i protagonisti della mostra a Madrid

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“Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra” è la mostra realizzata dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del mnistero della Cultura. Ospitata fino al 10 settembre all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, è parte dell’omonimo progetto internazionale che ha già toccato Barcellona e Aínsa-Sobrarbe, per proseguire con le tappe di Madrid, L’Avana e New York. E' la seconda edizione di un grande progetto espositivo itinerante, incentrato sulla varietà e sulla rilevanza del patrimonio immateriale tutelato dalla Convenzione Unesco 2003. La Cerca e cavatura del tartufo tra i protagonisti.

 

(TurismoItaliaNews) Il progetto espositivo polimediale, realizzato dagli exhibition and immersive designers di Openlab Company coordinati da Luca Ruzza, è orientato alla creazione di una nuova modalità narrativa di grande impatto emotivo e comunicativo che, attraverso la sintesi dei diversi linguaggi tecnologici utilizzati nel percorso, mira all’immersività come esperienza di fruizione totale. “Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra” è promossa dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, con il coordinamento scientifico di Leandro Ventura, storico dell’arte direttore dell’Istituto, e di Stefania Baldinotti, antropologa responsabile del laboratorio di antropologia visiva, e curata per la sezione contemporanea da Dominique Lora e Micol Di Veroli.

“Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra”, la cerca e cavatura del tartufo tra i protagonisti della mostra a Madrid

“Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra”, la cerca e cavatura del tartufo tra i protagonisti della mostra a Madrid

L’organizzazione è a cura di Glocal Project Consulting, l’allestimento polimediale è stato progettato da OpenLab Company. Il progetto è realizzato con la collaborazione delle comunità patrimoniali della Rete delle Grandi Macchine a Spalla e della Cerca e cavatura del tartufo, elementi iscritti dall’Unesco nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Della comunità italiana del tartufo fa parte l’Associazione Nazionale Città del Tartufo (Anct), realtà associativa che ha la sua sede operativa in Toscana, a Montalcino municipalità di San Giovanni d’Asso, il cui presidente Michele Boscagli sarà presente all’inaugurazione della mostra, insieme ad Antonella Brancadoro, direttore di Anct e referente di comunità. La mostra di Madrid è realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna.

In mostra le opere di 15 artisti italiani contemporanei: Antonio Ligabue, Matteo Basilé, Bertozzi&Casoni, Paolo Buggiani, Cinzia Sarto, Vincenzo Marsiglia, Stefano Canto, Angelo Bellobono, Davide Dormino, Simone Pellegrini, Elena Bellantoni, Elena Mazzi, Leonardo Petrucci, Benedetto Pietromarchi, Maurizio Sapia, poste in confronto tematico con la sezione audiovisiva della mostra che propone, nell’edizione madrilena, accanto a “Caleidoscopio del patrimonio Immateriale”, stroboscopica partitura per suoni e immagini del regista etnomusicologo Francesco De Melis, il bosco virtuale dedicato al docufilm ‘Memoria di tartufo, una storia nascosta’ del regista Remo Schellino. Nella sezione fotografica, i reportage etnografici dei fotografi Massimo Cutrupi e Marco Marcotulli si concentrano sul patrimonio immateriale italiano, mettendone a fuoco sia le performance più eclatanti che le pratiche meno diffuse, cercando nell’espressività dei protagonisti e nei segni ineffabili del trascorrere del tempo il seme del cambiamento e la certezza di quell’eterno ritorno che, insieme, costituiscono la vitalità della tradizione.

“Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra”, la cerca e cavatura del tartufo tra i protagonisti della mostra a Madrid

Gli artisti selezionati sono tutti caratterizzati da una ricerca ispirata alla natura effimera, eppure costante del rapporto tra singolarità e collettività e delle varie forme di interazione tra uomo e natura, tra memoria e senso di appartenenza. Ogni opera, a suo modo, esplora e reinventa tecniche antiche, forme di conoscenza e di manualità, sperimentando con competenze e materiali diversi - come la lavorazione della carta, della ceramica e la tessitura - o raccontando antiche tradizioni come la caccia o i saperi legati alla nutrizione e all’elaborazione dei cibi. Le opere degli artisti contemporanei, in un rimando di nessi invisibili, vengono così messe in dialogo con i video di De Melis e le fotografie di Cutrupi e Marcotulli, mostrando le infinite varietà nelle quali si declina il rapporto uomo-natura, dallo sfruttamento sostenibile delle risorse alimentari, ai tentativi di sopraffazione che generano i devastanti esiti dei cambiamenti climatici, alla trasformazione del paesaggio in spazio simbolico, all’attribuzione agli oggetti e ai gesti della quotidianità di significati diversi da quelli meramente funzionali, nel tentativo di oltrepassare quel confine che limita l’agire dell’uomo tra cielo e terra, ma non il suo pensiero.

Attraverso la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale promulgata dall’Unesco nel 2003, si è diffusa e rafforzata la consapevolezza che il patrimonio culturale non si limiti ai monumenti e alle collezioni di oggetti, ma includa anche tradizioni o espressioni viventi, conoscenze e competenze e molti aspetti del vivere quotidiano che vengono trasmessi da una generazione all'altra: aspetti non tangibili come le abilità e le tecniche del lavoro manuale e dell’artigianato tradizionale, l’oralità, la musica, il canto, la danza, le consuetudini sociali, le conoscenze, le pratiche e gli orizzonti ancora fondamentali nella vita quotidiana delle comunità, primo fra tutti il tempo del rito e della festa, e tutti i saperi che riguardano la natura, la preparazione dei cibi, la consapevolezza dell’ambiente e dell’universo. È, questo, il patrimonio immateriale, al quale l’Unesco riconosce la capacità di favorire il dialogo interculturale, di valorizzare la creatività umana, di incoraggiare il rispetto dei diritti umani, dei diversi modi di essere e di sentire, diffondere e difendere la pace nel mondo.

“Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra”, la cerca e cavatura del tartufo tra i protagonisti della mostra a Madrid

L’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (Icpi) lavora per salvaguardare e valorizzare, in Italia e all’estero, il patrimonio culturale demoetnoantropologico, materiale e immateriale, e le espressioni della diversità culturale presenti sul territorio. Inoltre, promuove attività di formazione, studio e divulgazione, collaborando con università, organismi pubblici e privati, centri di ricerca nazionali e internazionali. L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid è un ufficio all’estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dedicato alla promozione della cultura italiana in Spagna. Situato nella centralissima Calle Mayor- nello splendido Palacio de Abrantes, a pochi passi dalla cattedrale dell’Almudena e dal Palazzo Reale- l’Istituto è un punto di riferimento nella ricca e vivace rete culturale della città e del suo territorio di influenza: è un centro per la diffusione e il sostegno della creatività italiana contemporanea; un luogo ideale di incontro e di dialogo tra Italia e Spagna attraverso lo scambio di idee e la promozione di nuove collaborazioni accademiche, artistiche e musicali. Concerti, esposizioni, spettacoli, festival e mostre cinematografiche, incontri letterari, congressi e laboratori sono solo alcune delle varie attività organizzate dall’ Istituto, anche per i più piccoli, per avvicinarsi e far vivere la cultura italiana in Spagna.

 

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