ALTO ADIGE | Bressanone, laboratorio di sostenibilità: quando agricoltura e turismo crescono insieme

Bressanone si sta affermando come un modello concreto di sostenibilità, dove agricoltura e turismo non solo coesistono, ma dialogano e si rafforzano a vicenda. In questa cittadina ricca di storia e cultura, un progetto pilota innovativo sta dando voce e strumenti a una nuova generazione di professionisti, capaci di immaginare e costruire un futuro più consapevole, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali. Un’alleanza tra scuole, territori e idee.
(TurismoItaliaNews) L’iniziativa nasce da una “simulazione di futuro” sul tema Agricoltura & Turismo, organizzata tre anni fa da Idm Alto Adige, in collaborazione con l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (Hgv) e l’Unione Agricoltori Sudtirolesi (Sbb). Un laboratorio di idee che, da semplice esercizio teorico, si è trasformato in una realtà tangibile, grazie al coinvolgimento diretto di due scuole professionali di Bressanone: la Scuola Salern per l’agricoltura e l’economia domestica e il Centro di formazione Emma Hellenstainer, specializzato in ambito alberghiero e gastronomico. A coordinare il progetto è Idm, con il supporto qualificato del Südtiroler Köcheverband (Skv), l’associazione dei cuochi altoatesini.
Dalla teoria alla pratica: scambi tra giovani agricoltori e chef
Circa quaranta studentesse e studenti hanno preso parte a questo percorso formativo, che ha come obiettivo principale lo scambio di esperienze, competenze e materie prime tra due settori strategici per l’economia altoatesina. Giovani agricoltori e aspiranti chef hanno lavorato fianco a fianco, imparando l’uno dall’altro: i primi hanno scoperto cosa cercano i ristoranti in un fornitore locale, i secondi hanno compreso il valore, la stagionalità e la cura dietro ogni ingrediente prodotto nel territorio. Durante gli incontri, gli studenti si sono ospitati reciprocamente: chi lavora nei campi ha mostrato come si producono formaggi freschi, topfen, ortaggi e altre materie prime, mentre i cuochi hanno illustrato le tecniche per valorizzarli al meglio in cucina. Insieme hanno cucinato menù interamente regionali, dimostrando che sostenibilità e gusto possono camminare insieme.
Esperienze sul campo: agricoltura, ristorazione e innovazione
Il progetto ha superato i confini scolastici, coinvolgendo anche aziende agricole e ristoranti del territorio. Gli studenti hanno visitato realtà d’eccellenza della Val Venosta, scoprendo modelli innovativi di produzione e distribuzione sostenibile. Un momento particolarmente ispirante è stata la visita al ristorante Flurin, dove lo chef Thomas Ortler realizza piatti gourmet utilizzando oltre l’80% di ingredienti provenienti dall’Alto Adige. Un esempio concreto di come sia possibile fare alta cucina a chilometro zero. Al termine del progetto, gli studenti hanno lavorato insieme per immaginare nuove forme di collaborazione tra agricoltura e turismo, sognando di estendere il modello a tutta la regione e magari anche oltre, creando una rete virtuosa che coinvolga altre scuole e territori.
Sostenibilità quotidiana: il territorio fa la sua parte
Bressanone, però, non affida il futuro solo ai giovani. Molte realtà locali, tra agriturismi, ristoranti e aziende agricole, hanno da tempo adottato pratiche virtuose per combattere lo spreco alimentare. Ogni parte degli ortaggi e degli animali viene utilizzata, le eccedenze vengono trasformate in conserve, e tornano protagoniste le ricette della tradizione contadina, dove nulla andava sprecato. Una riscoperta preziosa della “cucina povera” altoatesina, oggi più attuale che mai.
Una visione che parte dalla terra
Il messaggio che arriva da Bressanone è chiaro: per costruire un futuro sostenibile non servono solo grandi discorsi, ma scelte concrete, radicate nella terra e nella cultura del territorio. Coinvolgere chi coltiva, chi cucina e chi consuma è la chiave per un sistema più equo, sano e duraturo. E in questo angolo di Alto Adige, quella chiave è già nelle mani delle nuove generazioni.