Miti e leggende: per l'Europa l'Italia sceglie le storie di Colapesce (Messina) e Giulietta e Romeo (Verona)

Eugenio Serlupini, Roma
Tra miti e leggende, l'Italia offre un panorama incredibile di luoghi legati a storie meravigliose o persino terribili. Tanto che conoscerle diventano l'occasione per un vero e proprio viaggio nelle tradizioni e nelle radici del Belpaese. Così l'occasione del tema comune proposto per il 2022 da PostEurop, l'organizzazione internazionale che riunisce i servizi postali del Vecchio Continente, consente all'Italia di parlare al resto del mondo di due storie avvincenti, peraltro famossime: la leggenda di Colapesce e quella di Giulietta e Romeo. Rileggiamole insieme, andando proprio nei luoghi che vi sono legati direttamente...
(TurismoItaliaNews) Due francobolli per raccontare altrettante storie. I dentelli postali in circolazione dal 25 ottobre sono quelli che ha voluto stampare l'Italia per arricchire la galleria europea di PostEurop incentrata in questo 2022 proprio su miti e leggende, e che sono dedicati rispettivamente a Colapesce e a Giulietta e Romeo attraverso un’interpretazione artistica delle loro vicende. Ve le raccontiamo con le parole di chi vive oggi nei luoghi nei quali sono incorniciate le storie. “La leggenda di Colapesce è un racconto davvero antico, che trova le sue origini nei canti e nelle storie degli antenati. La storia narra di Nicola, detto Cola, figlio di un semplice pescatore che viveva a Messina. Cola era un vero amante del mare, tanto da passare le sue giornate a nuotare, come un pesce – racconta Federico Basile, sindaco di Messina - non a caso venne soprannominato Colapesce. Le sue spiccate capacità nel nuoto, lo spingevano a esplorare le meraviglie del mare, per poter trovare tesori da portare sulla terraferma. Incuriositosi particolarmente, l’imperatore Federico II di Svevia lo chiamò nel suo palazzo, per sfidarlo in una gara di nuoto”.
Lo scopo era quello di ritrovare, nei fondali marini, una coppa che lo stesso sovrano aveva, precedentemente, gettato in mare. Fu così che Colapesce, tuffandosi, riuscì a recuperare l’oggetto. Federico II decise, allora, di sfidarlo nuovamente, scegliendo un luogo ancora più remoto, in cui l’acqua era ancora più profonda. In questo caso, a dover essere recuperata era la corona dello stesso imperatore. Anche in questa sfida, Colapesce uscì vincitore, portando in superficie l’oggetto. Ma Colapesce fu messo nuovamente alla prova da Federico II, il quale gettò un anello in una parte del mare molto insidiosa. Qui Colapesce, mentre nuotava verso le profondità, si rese conto di qualcosa di strano, ossia di tre colonne. Il loro scopo era quello di sorreggere la Sicilia e di non farla sprofondare. Tuttavia, una di queste colonne era talmente danneggiata da mettere in allarme Colapesce e da spingerlo a prendere una decisione: sostituirsi ad essa. Fu così che non riemerse mai più, lasciando sbigottiti i familiari, l’imperatore e l’intera corte.
“Secondo la leggenda, Colapesce si trova ancora lì, a sorreggere con forza la Sicilia. Si narra, inoltre, che i tremori della terra, nelle zone di Messina e Catania, siano dovuti ai movimenti di Colapesce, intento a cambiare spalla” conclude il sindaco Federico Basile.
Passiamo a Verona, la cui identità e la riconoscibilità sono indiscutibilmente legate a un marker turistico di grande impatto: il mito di Giulietta, figura centrale dell'opera shakespeariana, simbolo dell'amore emozionante e struggente che ha determinato, in tutto il mondo e in tutte le epoche, una narrazione letteraria, artistica, cinematografica e musicale in cui il tema centrale è stato ridefinito ed elaborato con infinite declinazioni. “Alla suggestione e popolarità del mito di Giulietta contribuisce l'ambientazione in epoca medievale della tragedia – spiega Marta Ugolini, assessore alla Cultura del Comune di Verona - un contesto che trova, nel patrimonio artistico e monumentale della città di Verona, scenari di grande fascino. Il sogno di un amore puro ed eterno su cui si fonda il capolavoro di Shakespeare appartiene alla magia della leggenda, e le piazze del centro storico, i cortili e gli antichi palazzi ne definiscono il contesto ideale, dove la fantasia può fluire tra immagini ed eventi del passato”.
Nella storia dei due sfortunati innamorati Shakespeare ha seputo unire rappresentazione storica e fantasia, intrecciando una trama d’amore universale. La vicenda scorre nell’arco di appena cinque giorni: l’incontro, l’amore, la lotta, la fuga, l’avvelenamento, la morte. Una parabola dal ritmo incalzante, che brucia intensa dal primo momento fino al tragico epilogo, un capolavoro lirico sempre attuale sulle emozioni umane. Nel racconto sono presenti numerosi riferimenti ad eventi e luoghi di Verona. Nel corso dei secoli, la leggenda ha consacrato alcuni di questi luoghi come i siti dove si sono svolti i momenti fondamentali della tragedia dei due giovani amanti. Tra questi spicca la Casa di Giulietta, che la tradizione popolare ha da sempre identificato con la dimora dei Capuleti. Nel Cortile interno si affaccia il balcone, dove il racconto vuole che i due amanti si incontrassero al chiaro di luna. La casa di Giulietta è in realtà il risultato di un intervento di restauro e allestimento in stile neomedioevale realizzato da Antonio Avena (direttore dei Musei Civici di Verona dal 1920 al 1955). La tomba di Giulietta è invece il luogo che segna la fine di una storia che il tempo non cancella. Il sepolcro, un sarcofago in marmo rosso, è situato in un sotterraneo all’interno del chiostro di San Francesco al Corso, suggestivo e diroccato complesso monastico. Anche la tomba di Giulietta vide un intervento dello stesso Avena.
“Questi siti sono totalmente identificati con il mito e sono consolidati nell'immaginario collettivo come luoghi in cui la tragedia shakespeariana ebbe inizio e vide la sua tragica fine” chiosa l'assessore Marta Ugolini.
I bozzetti dei due francobolli dedicati a queste storie sono a cura di Fabio Abbati per quello dedicato a Colapesce; e di Giustina Milite per quello dedicato a Giulietta e Romeo. Le vignette raffigurano, rispettivamente, un’interpretazione artistica delle leggende di Colapesce e di Giulietta e Romeo, e in particolare: Colapesce che sorregge una delle tre colonne su cui è poggiata la Sicilia, consumata dal fuoco dell’Etna, per evitare che l’isola sprofondi; Giulietta afflitta al cospetto di Romeo senza vita. La tiratura è trecentomilaquindici esemplari per il francobollo dedicato a Colapesce e di quattrocentomilacinque esemplari per il francobollo su Giulietta e Romeo, stampati in fogli da quarantacinque.