L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

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Giovanni Bosi, Piacenza

L’esplorazione del gusto in un viaggio guidato che si traduce in un’esperienza capace di stimolare i cinque sensi. La visita ad una cantina è sempre un evento importante nel proprio bagaglio culturale, perché a ben guardare non si parla semplicemente di vino, ma anche di vissuto, di storie familiari, di territorio, di tradizioni e persino di arte. Come nel caso delle Cantine Luretta, sui Colli Piacentini. Di fronte al Castello di Momeliano a Gazzola, nelle terre del Ducato, e poi nelle segrete dell’antico maniero, si scopre un mondo. E si incontrano pure piacevolissimi personaggi.

 

(TurismoItaliaNews) Questo è per eccellenza il territorio della Malvasia. E non solo, comunque: queste sono dolci colline dove maturano vini d’eccezione grazie ai microclimi ideali. A due passi dall’Appennino emiliano la Val Tidone, la Val Luretta, la Val Trebbia, la Val Nure e la Val d’Arda si aprono sulla Pianura Padana e diventano la cornice per la produzione di ben sedici diversi vini Dop. Tra gli alfieri di questa esperienza di qualità (accanto ai vini qui trovano vita una schiera di eccellenze gastronomiche) ci sono le Cantine Luretta, che potremmo persino definire sui generis. Se non altro per il loro story telling, per l’ambiente, per la proposta, per l’idea che incrocia tradizione ed innovazione, per i suoi protagonisti: vini, uomini e donne.

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

Il valore aggiunto per noi che abbiamo potuto esplorarla a 360 gradi, è stata l’opportunità di “viaggiare” insieme alla sommelier Antonella Ottaviani. E’ lei ad introdurci ai segreti della cantina e all’approccio con tutti i personaggi, dai diversi tipi di nettare che qui nascono per raggiungere ogni angolo del mondo, ai suoi proprietari. Perché poi quando si parla di proprietà, si deve anche parlare di passione e amore per il territorio.

Ce lo conferma Lucio Salamini, titolare della cantina insieme alla mamma Carla Asti, una meravigliosa donna che ha saputo coniugare cultura, arte ed enosofia (se vogliamo usare questo termine che declina il vino in filosofia): “Luretta è esplorazione. È un percorso attraverso i frutti di una terra ancora poco conosciuta, cominciato con l’ambizione di reinventare la tradizione, rendendo omaggio alle persone che nei secoli l’hanno formata – spiega Lucio Salamini - è un viaggio fatto di incontri, in cui ogni gesto si trasforma in un dialogo con la natura che ci permette di riscoprire il territorio giorno dopo giorno attraverso le voci di chi ne ha fatto la storia. Luretta è un’esperienza: un’immersione nel gusto, nella storia e nelle idee che si intrecciano nei Colli Piacentini. Con una personalità dirompente e al contempo misteriosa Luretta invita alla ricerca e alla sperimentazione, spingendo chi beve a indulgere in sapori nuovi e inaspettati. Tutto inizia nel vigneto”. Così per appassionati e curiosi tutto si trasforma in un’esperienza nel gusto grazie ad una full immersion nella produzione della cantina, all’incrocio tra tradizione e innovazione. “Creare vini che rimangono impressi nella memoria dal primo sorso significa conoscere l’equilibrio tra ambizione e limiti della terra. Il nostro desiderio è produrre vini che stimolano la curiosità, trasmettendo la passione che ci caratterizza”.

Lucio Salamini

Carla Asti

Oggi Cantine Luretta ha numeri importanti: 70 ettari di superficie vitata, la prima in zona ad essere biologica, una produzione di 270mila bottiglie, un export al 40 per cento, gusti internazionali, la disponibilità delle cantine originali di un castello dell’undicesimo secolo. E un impegno per la promozione del territorio coniugato con l’arte. Un’alleanza, quella con storia, cultura ed arte, che si deve proprio alla signora Carla Asti: a lei si deve la scelta dei nomi dei vini, la bellezza delle etichette, la vetrina in cantina agli artisti del Piacentino (e non solo). Pantera, Achab, Carabas sono etichette all’apparenza fantasiose che nascondono eleganza, raffinatezza, ingegno ed equilibrio. Con citazioni che sono il frutto di amicizie che segnano, come nel caso del “Boccadirosa” che rimanda a Fabrizio de Andrè. “Boccadirosa” è una Malvasia Aromatica di Candia, un vitigno simbolo dei Colli Piacentini e un vino radicato nella provincia ormai secoli fa, un bianco sfaccettato che porta con sé una varietà di sapori e di cui Luretta propone una versione inusuale: invece che leggero e frizzante, fermo e intenso.

“Questo è il solo modo per rispettare il carattere ricco di questo vitigno così particolare” sottolinea Antonella Ottaviani. In tema di Bianchi, la regione che circonda Piacenza è estremamente variegata, con condizioni geografiche che permettono di coltivare uve uniche nel loro genere e proporre “una collezione di vini freschi, aromatici, dolci e sorprendenti che aspettano solo di essere scoperti” ammicca Lucio Salamini. Non da meno i vini rossi: in questo caso la tipicità del territorio dei Colli Piacentini si combina al gusto di uvaggi internazionali per creare una serie di rossi che stupiscono a ogni sorso. “Il desiderio di sperimentare e al contempo omaggiare una terra ricca di storia fanno sì che dietro a ogni etichetta si nasconda un viaggio da intraprendere senza preconcetti”. E poi gli spumanti: “L’ispirazione internazionale ci guida nella creazione di spumanti accomunati dal Metodo Classico. Chardonnay e Pinot Nero sono le uve che interpretiamo di volta in volta per produrre bollicine dal gusto raffinato, pensate per rendere ogni brindisi una celebrazione”. Magari a Kuala Lumpur, al Luretta Dop Italian Restaurante & Deli. E sì, anche in Malesia…

Antonella Ottaviani

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

Parlando di protagonisti non si può non citare “Principessa” (produzione 100mila bottiglie). “Pensato per trasformare eventi ordinari in giorni da ricordare”, Principessa è uno spumante realizzato con il Metodo Classico Chardonnay, affinato tra i 18 e i 24 mesi sui lieviti, il più venduto delle Cantine Luretta ed è prodotto con un dosaggio basso che permette di mantenere l’equilibrio tra struttura e limpidezza. “Semplicità, qui, non significa mancanza di originalità. Il contrario: Principessa è un vino raffinato e ricercato, che cattura l’essenza dello Chardonnay cresciuto sulle marne calcaree dei Colli Piacentini e ne esprime i dettagli in modo delicato” evidenzia Antonella Ottaviani.

Se la degustazione è un viaggio nel gusto, la visita alle cantine del castello è un viaggio nel tempo. I primi documenti che parlano del Castello di Momeliano risalgono all’anno Mille. Nonostante il passare dei secoli, l’architettura medievale del luogo in cui nascono questi vini è rimasta intatta tra i colli del Piacentino: la temperatura costante delle cantine è ideale per l’affinamento dei vini più pregiati, che riposano fino a otto anni nei sotterranei di questa antica fortezza che si annida tra i vigneti. “Il profumo di rovere delle barriques avvolge chiunque entri in questo luogo senza tempo”.

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

L’enosofia delle Cantine Luretta: sui Colli Piacentini l’esplorazione del gusto in un viaggio guidato in un antico castello

Per saperne di più
Cantine Luretta
Castello di Momeliano
29010 Gazzola (Piacenza)
luretta.com
castellidelducato.it
stradadeicollipiacentini.it

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