Storia, tradizione, leggenda, mito: nella Basilica di San Flaviano a Montefiascone c’è l’impenetrabile segreto dell’Est! Est!! Est!!!

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Giovanni Bosi, Montefiascone / Lazio

Storia, tradizione, leggenda, mito. In effetti non è semplice dare la giusta definizione della vicenda che lega Montefiascone, nella Tuscia viterbese, al suo Est! Est!! Est!!!, l’amatissimo Bianco Doc alfiere di questa porzione di Lazio. Di certo, però, è talmente intrigante e suggestiva che la sola conoscenza appaga anche i più curiosi. Tutto ruota intorno alla figura di un grande amatore di vini italiani che viene identificato nel vescovo tedesco Johannes Deuc, più noto come Defuk… Ma il segreto resta per sempre custodito nella Basilica di San Flaviano, a Montefiascone. Ecco perché.

 

(TurismoItaliaNews) A Montefiascone la Basilica di San Flaviano è un must prima di tutto per la sua bellezza architettonica e per il suo valore storico-artistico, ma pure per essere in qualche modo custode della vicenda dell’Est! Est!! Est!!!. Ottenuto come blend di Trebbiano Toscano (che da queste parti chiamano Procanico), Trebbiano giallo (localmente detto Rossett) e Malvasia secondo percentuali regolate dal Disciplinare della Denominazione di Origine Controllata, questo vino bianco è apprezzatissimo quanto famosissimo, magari da accompagnare ad un buon piatto di Coregone, il pesce tipico del lago di Bolsena. La zona di produzione è nella Provincia di Viterbo e comprende il territorio dei comuni di Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Gradoli, Capodimonte e Marta, oltre che la stessa Montefiascone. E’ proprio sull’origine del nome che si accende la curiosità, tra storia, tradizione e leggenda.

Storia, tradizione, leggenda, mito: nella Basilica di San Flaviano a Montefiascone c’è l’impenetrabile segreto dell’Est! Est!! Est!!!

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Ma perché è la Basilica di San Flaviano a conservare ogni risposta in merito? In realtà le ricerche non hanno potuto andare più in là di qualche dettaglio, più o meno significativo. L’unico punto fermo sono la tomba e la lapide sepolcrale che qui dentro fa bella mostra di sé. E come si dice a Montefiascone, il fascino di ogni leggenda è racchiuso nell’aura di mistero che la avvolge. Ecco dunque il racconto ufficiale: nel 1111 Enrico V di Germania marciava su Roma per farsi incoronare Imperatore del Sacro Romano Impero dal papa Pasquale II. Si narra che al suo seguito ci fosse Johannes Deuc, più noto come Defuk (o Defugger), non si sa se nobile signore o ecclesiastico, amante del buon vino al punto che si faceva precedere da un suo servitore con il compito di scoprire dove se ne trovasse vino di qualità degna del suo esigente palato, segnalandolo in modo del tutto originale. Ovvero scrivere sulla porta della città o della locanda la parola Est (c’è).

Il servitore lungo il tragitto più volte ebbe modo di scrivere Est, ma arrivato a Montefiascone fu talmente impressionato dalla bontà del vino locale che, per avvisare adeguatamente il suo signore, segnalò la presenza di tale prelibatezza scrivendo Est non una, bensì tre volte. Defuk, giunto sul posto, trovò le qualità del vino tali che non se ne andò piu e tanto ne bevve che due anni dopo morì. Il fedele servo in suo ricordo fece scolpire la lastra sepolcrale con il celebre epitaffio la cui traduzione è in genere questa: “A causa del troppo Est Est Est qui Giovanni Deuc mio signore è morto”. Alleluia.

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Da lì in poi l’Est! Est!! Est!!! è diventato il riferimento di Montefiascone e del territorio circostante, con tante cantine specializzate nella produzione della Doc. Va detto che la tomba in questione (con la lapide sepolcrale in peperino grigio scolpita che ha cambiato più volte posizione all’interno della basilica di San Flaviano) è stata anche oggetto di indagini, con le ossa ritrovate che potrebbero essere compatibili; all’interno del sepolcro sarebbe stato ritrovato pure un bicchiere, quello che si può vedere nella teca trasparente posizionata accanto alla lapide. Sulla quale, un tempo, per l’anniversario della scomparsa di Defuk veniva versato una damigiana di Est! Est!! Est!!! in suo onore, tradizione andata avanti fin quando un Vescovo non ha proibito “il rito” (più che altro per non sprecare tanto ben di Dio). Sin qui la questione del vino. La Basilica merita però anche un’accurata visita per apprezzarne i tanti dettagli artistici, di origini medievali, collocata proprio lungo l’antica Via Francigena e costruita a partire dall'XI secolo per ricordare il martire san Flaviano.

La singolarità di questa imponente costruzione, nella cui struttura sono evidenti sia l’impronta romanica che quella gotica, è data dalla sovrapposizione di un matroneo a forma rettangolare: si hanno due piani e due entrate, una rivolta ad est (quella inferiore), e l’altra ad ovest. “La facciata principale, in cui si apre l’ingresso alla chiesa inferiore – spiegano dal Fai - si mostra incompiuta, in blocchi di peperino a vista, con una parte molto alta articolata da tre grandi arcate a sesto acuto, fra loro disuguali, di cui quella centrale è più ampia e leggermente aggettante. Nell’arcata mediana, sovrastata dallo stemma gentilizio del cardinale Aldovrandi, si apre un grande portale anch’esso gotico, mentre quelle laterali sono caratterizzate dalla presenza di due piccole monofore”. Le pareti e le vele delle volte sono rivestite da affreschi eseguiti tra il XIV e il XVI secolo, opera di pittori di diversa formazione.

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Di particolare bellezza sono le colonne sormontate da capitelli decorati con foglie di acanto o con scene simboliche in rilievo. Il catino dell'abside è affrescato da un'imponente immagine del Cristo Pantocratore in trono con le figure di due santi ai lati. Sotto il catino, al centro ed a mo' di pala d'altare, un affresco mostra il santo in veste di guerriero a cavallo recante il vessillo. La chiesa superiore, accessibile da quella inferiore tramite una scala posta al termine della navata destra di quest'ultima, è anch'essa costituita da tre navate scandite da file di archi sostenuti da colonne basse; al centro si apre sulla parte inferiore uno spazio a forma di rettangolo.

Ci sono insomma tanti buoni motivi per visitare la Basilica di San Flaviano, chiudendo l’escursione con un buon calice di vino bianco. Est! Est!! Est!!! ovviamente…

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Montefiascone

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