Patata bianca e tartufo: Pietralunga (Umbria) s'inventa il suo piatto coniugandoli ad altre eccellenze come visciole e nocciole
Un piatto concepito appositamente per valorizzare le eccellenze del territorio. In Umbria, a Pietralunga – in posizione invidiabile a cavallo dell’Appennino umbro-marchigiano e con immediata proiezione verso la Toscana di Piero della Francesca – grazie alla collaborazione dell’Università dei sapori di Perugia c'è adesso una delizia che mette insieme oltre al tartufo e alla patata bianca, anche altri prodotti tipici locali come nocciola, carne di chianina e visciole.
(TurismoItaliaNews) L’essere cerniera dell’Appennino umbro-marchigiano, la ricchezza delle acque, un patrimonio storico-archeologico denso, consentono a Pietralunga di incardinare le sue eccellenze enogastronomiche in un contesto territoriale sì di pregio, ma di fortissima riconoscibilità e unicità. E così quello che adesso si chiama “Piatto di Pietralunga” è il piatto destinato a diventare l'alfiere della cittadina, diventandone l’emblema gastronomico ed entrando a far parte di tutti i menù dei ristoranti locali.
L’iniziativa è nata infatti anche dall’incontro con gli operatori della ristorazione e della ricettività per un loro pieno coinvolgimento nell’iniziativa, la quale intende anche unire altri prodotti tipici della regione con la patata bianca e il tartufo per i quali Pietralunga è famosa. In collaborazione sempre con l’Università dei sapori si stanno infatti studiano piatti particolari per celebrare matrimoni del gusto e dei territori e per farli diventare patrimonio dei ristoranti di Pietralunga e non solo. Per esempio i sapori del Trasimeno ed in particolare il pesce del lago.
Ad illustrare il piatto di Pietralunga, i suoi ingredienti e le modalità di preparazione è stato lo chef Riccardo Benvenuti, coordinatore docenti per la parte cucina dell’Università dei Sapori, il quale ha voluto sottolineare come si tratti di “un piatto immediato e di facile consumo, anche per ricordare Pietralunga come stazione di posta per pellegrini, molto caratteristico e che gioca tutto sulla semplicità, con sapori e profumi che rimandano alla cultura del territorio”. E dunque “dopo la battuta al coltello di Chianina, non con la parte del filetto più comune e conosciuta ma con la noce, e la sua sgrassatura si utilizza poi come base del piatto una salsa di nocciola e acqua, della nocciola tostata, una riduzione di visciole trattate con aceto di vino rosso, per creare uno sciroppo aspro e non più dolce. Poi sopra la tartare, a coprire, delle chips di patata bianca e nocciole, per ricordare così le foglie secche visto che parliamo di un piatto autunnale, e tartufo al naturale”.
Tartufi e patata bianca, si diceva. Tra i tartufi più rinomati che il territorio di Pietralunga può offrire c’è il famoso Tartufo Bianco Pregiato (Tuber Magnatum Pico) che si raccoglie nel periodo tra ottobre e dicembre. Numerose sono le tartufaie, cioè quei particolari luoghi in cui i tartufi, grazie alle favorevoli condizioni del terreno e del clima, crescono in abbondanza e che vengono scovati grazie al fiuto dei cani. Naturalmente la quantità dei tartufi presenti dipende da molti fattori ed in primo luogo dall’andamento della stagione climatica che precede il periodo di raccolta: infatti i vecchi “tartufari” cioè coloro che vanno alla ricerca dei tartufi e che hanno molti anni di esperienza alle spalle, dicono che se nei mesi estivi piove molto, la raccolta dei tartufi sarà abbondante. Comunque a Pietralunga si raccolgono anche altri tipi di tartufi durane tutto il corso dell’anno come il tartufo nero estivo detto anche Scorzone, il tartufo nero invernale detto anche Nero Dolce e il tartufo Bianchetto o “Marzuolo”. Il tartufo di Pietralunga è esportato in tutta Europa, Stati Uniti, Asia e Russia, essendo una realtà produttiva importante per il territorio.
Un altro prodotto tradizionale è la famosa “Patata di Pietralunga” molto apprezzata. Di pasta finissima e dal gusto inimitabile, sono ideali per realizzare uno dei piatti locali più gustosi e cioè gli Gnocchi, naturalmente al tartufo. Questo tubero viene seminato in piena terra nei mesi di marzo fino a metà maggio e la sua raccolta avviene da fine giugno, estraendo le prime patate chiamate novelle, e poi da fine agosto fino a tutto settembre raccogliendo tutte le altre già mature. La patata bianca di Pietralunga viene fregiata di una certificazione De.Co (Denominazione Comunale di Origine) e certificazione Bio che la vede come prodotto tipico di questi territori dove acquisisce particolare sapore e gusto e consistenza dovuto a un terreno molto ricco di potassio, molto friabile e privo di ristagni di acqua e ubicato ad una altezza oltre i 500 metri di quota. La patata bianca di Pietralunga è molto adatta per gnocchi perché molto farinosa, per il purè perché ha un basso contenuto di acqua, per arrosti e per stufati.
Per saperne di più
Comune di Pietralunga
www.turismo.pietralunga.it
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