Orte, la nuova “porta viva” della Tuscia: nasce l’alleanza tra Comune, rete “Hortae – le vie” e Dmo Expo Tuscia
		
Giovanni Bosi, Orte / Lazio
Orte, la rete commerciale “Hortae – le vie”, l’amministrazione comunale e adesso anche la Dmo Expo Tuscia. Una vera e propria task force per rilanciare, promuovere e valorizzare quella che è la vera e propria porta della Tuscia viterbese, attrattiva per vocazione, appassionante per natura. Il borgo antico di Orte, in un’area strategica e arroccata sull’alto pianoro tufaceo, dal tipico aspetto del castrum medievale, ricco di richiami al periodo etrusco e romano, e un patrimonio storico-artistico tutto da sfoderare, si rivela una meta perfetta da scoprire e un hub formidabile per visitare i tanti paesini che costellano il territorio a ridosso del Lago di Bolsena.
(TurismoItaliaNews) Un modello di sviluppo turistico e commerciale sostenibile. Tra innovazione, territorio e identità, il borgo antico si appresta a diventare un laboratorio di turismo esperienziale e di rilancio economico, con un’ottantina di imprese unite in una rete che punta su digitalizzazione, mobilità verde e valorizzazione del centro storico. C’è dunque un fermento nuovo che attraversa Orte, arroccata sul pianoro tufaceo che domina la valle del Tevere, a cavallo tra Lazio, Umbria e Toscana. Da sempre crocevia naturale di popoli e commerci, oggi questa “porta della Tuscia viterbese” si candida a diventare un modello di sviluppo partecipativo e sostenibile, grazie a una strategica alleanza tra l’amministrazione comunale di Orte, la rete commerciale “Hortae – le vie” e la Dmo Expo Tuscia, la Destination Management Organization che coordina la promozione turistica dell’intera area viterbese.
Una sinergia virtuosa che fonde obiettivi economici, culturali e identitari, dando vita a una vera e propria “task force territoriale” con un unico grande obiettivo: trasformare Orte in un hub esperienziale e accogliente, capace di valorizzare le eccellenze del territorio e di attirare nuovi flussi di visitatori e investitori.
Una rete di imprese per un commercio che diventa esperienza
La nascita della rete “Hortae – le vie” è molto più di un’operazione economica. È un atto di fiducia collettiva, un gesto di ricostruzione dopo gli anni difficili della pandemia. L’iniziativa, sostenuta finanziariamente dalla Regione Lazio, riunisce tantissime imprese ortane — negozi, artigiani, ristoratori, servizi e attività culturali — con l’obiettivo di potenziare la competitività e la produttività del commercio locale, ma anche di restituire centralità alla vita urbana, alle relazioni e al tessuto comunitario. “Lo spirito di collaborazione e l’unità di intenti hanno reso possibile dare vita a questa rete commerciale, che rappresenta una splendida occasione per rivitalizzare le nostre attività economiche, particolarmente colpite dagli anni del Covid – ci spiega Ida Mariastella Fuselli, assessore allo sviluppo economico e alle politiche sociali del Comune di Orte, che ha seguito passo dopo passo la nascita del progetto. ‘Hortae – le vie’ non solo promuoverà l’efficienza economica della nostra città, ma agirà da catalizzatore per l’interazione sociale e la coesione comunitaria. È un primo, decisivo passo verso una Orte più viva, attrattiva e accogliente. Desidero ringraziare tutte le imprese ortane che hanno creduto in questa visione comune”, aggiunge l’assessore.
Il progetto: tra digitalizzazione, arredo urbano e mobilità sostenibile
La rete “Hortae – le vie” è coordinata dal presidente Sergio Del Gelsomino e dal manager di rete Angelo Ciocchetti, direttore dell’agenzia ACe20, che ha curato la progettazione e la redazione del programma inviato alla Regione Lazio. “Abbiamo lavorato per costruire un progetto che unisse innovazione, bellezza e sostenibilità – spiega Ciocchetti – tra le azioni previste figurano attività di digitalizzazione, come un corso di formazione per i commercianti e la creazione di un sito web e di un’app dedicati alla promozione delle imprese locali”. Ma la trasformazione non si ferma al digitale: “Saranno realizzati interventi di arredo urbano per rendere più accoglienti e funzionali gli spazi cittadini, con la creazione di murales artistici dedicati alla storia e alla tipicità dei luoghi – continua Ciocchetti – abbiamo scelto di raccontare Orte attraverso simboli fortemente identitari, come la via del treno e la via dell’acqua”. Grande attenzione anche alla mobilità sostenibile, con un servizio di bike sharing e un minibus elettrico per il collegamento tra centro storico e aree di accesso, “un modo concreto per rendere la città più vivibile e ridurre l’impatto ambientale”, conclude il manager di rete.
Orte, il nuovo hub della Tuscia: storia, arte e territorio
Orte è il cuore pulsante di un territorio che, più di altri, rappresenta la sintesi perfetta della Tuscia: un mosaico di borghi, paesaggi, siti archeologici e tradizioni ancora vive. Arroccata sul tufo come una sentinella etrusca, la città conserva un centro storico medievale di straordinaria suggestione, labirintico e scenografico, con le sue chiese, i palazzi, le grotte sotterranee e i resti dell’antico castrum romano. Non è un caso che proprio da Orte parta la nuova sfida di promozione integrata dell’intero territorio. La sua posizione strategica – facilmente raggiungibile da Roma, Perugia e Viterbo – la rende infatti una base ideale per visitare l’intera Tuscia, fino ai paesini che costeggiano il Lago di Bolsena, tra uliveti, colline e panorami sospesi nel tempo.
Dmo Expo Tuscia: turismo esperienziale, sostenibile e partecipativo
A sostenere la rete ortana arriva ora anche la Dmo Expo Tuscia, organizzazione di gestione della destinazione che si pone come punto di raccordo tra istituzioni, operatori economici e mondo della cultura. “Il nostro è un patrimonio che ci invidiano in tutto il mondo e che non teme concorrenza – sottolinea Vincenzo Peparello, presidente della Dmo Expo Tuscia – la Tuscia racchiude in sé tutto ciò che rende unico il nostro Paese: arte, cultura, enogastronomia, termalismo, sport, natura e paesaggio. Dobbiamo continuare a lavorare insieme con entusiasmo e nuove energie, perché la forza della Tuscia è la sua identità condivisa”. Peparello ricorda come il territorio sia passato, nel giro di un decennio, da 600mila a oltre 1,2 milioni di presenze turistiche annue, grazie a una strategia di turismo slow e sostenibile, che privilegia l’autenticità delle esperienze. “Con questa iniziativa – aggiunge – vogliamo promuovere un modello di sviluppo partecipativo che coinvolga comunità locali, artigiani e piccole imprese. Le reti d’impresa come ‘Hortae – le vie’ sono fondamentali per garantire una redistribuzione equa delle opportunità economiche, e per dare voce anche a chi, finora, è rimasto ai margini dei grandi circuiti turistici”.
Tradizione, saper fare e turismo esperienziale
L’approccio della Dmo Expo Tuscia punta a un turismo che non si limita a “visitare” ma a partecipare: esperienze che coinvolgono i sensi e mettono in relazione persone, saperi e storie. “Abbiamo previsto anche momenti di scambio intergenerazionale – spiega Peparello – come laboratori didattici sulla ceramica e sulla lavorazione dell’olio, in cui gli anziani del territorio trasmettono ai giovani e ai visitatori il proprio sapere artigianale. È un modo per preservare le tradizioni e rafforzare il senso di appartenenza, rendendo la Tuscia ancora più attrattiva”. In questo contesto, Orte si propone come laboratorio di turismo esperienziale, in grado di valorizzare le proprie tipicità e offrire un modello replicabile di cooperazione pubblico-privata.
La forza dell’alleanza pubblico-privata
È qui che si gioca la vera partita: nella sinergia tra amministrazione, imprese e operatori turistici, un’alleanza che rappresenta il vero “motore” della nuova Tuscia. La Dmo Expo Tuscia funge da piattaforma di raccordo tra buyer e seller, creando occasioni di incontro e di scambio tra chi offre e chi acquista turismo, tra chi produce valore economico e chi promuove cultura. “Solo insieme possiamo valorizzare al meglio questo territorio – ribadisce Peparello – perché la Tuscia non è un semplice luogo geografico: è un modo di vivere, un’esperienza autentica che unisce natura, storia e accoglienza”.
Un futuro che profuma di autenticità
Orte e la Tuscia guardano così al futuro con fiducia e concretezza, forti di una rete che unisce innovazione e radici, commercio e cultura, turismo e comunità. Un progetto che non solo rilancia l’economia locale, ma rinnova il senso stesso dell’identità territoriale, trasformando ogni impresa, bottega o piazza in un tassello di una grande narrazione condivisa. “Il futuro del nostro territorio passa dalla collaborazione, dall’amore per i luoghi e dalla capacità di innovare senza perdere l’anima”, conclude l’assessore Fuselli. Orte, dunque, non è più soltanto la “porta della Tuscia”: è la chiave per entrarci davvero, per scoprire la bellezza di un territorio che, da migliaia di anni, continua a sorprendere chi ha il privilegio di attraversarlo. In sostanza, ciò che emerge da questa è un nuovo paradigma di sviluppo: pubblico e privato insieme per la rigenerazione del territorio. Orte diventa così simbolo di una Tuscia che guarda avanti senza rinnegare le sue radici, dove commercio e cultura, ospitalità e sostenibilità si fondono in un’unica visione.
	















