Camaldoli “ponte” fra le tradizioni monastiche di Oriente e di Occidente
Eugenio Serlupini, Camaldoli /Arezzo
Dopo mille anni, è ancora un luogo di vita monastica e di ricerca di Dio. Un luogo isolato in mezzo ad una foresta, sull’Appennino tosco-romagnolo, ha costituito l’habitat naturale nel quale i camaldolesi hanno iniziato la loro avventura e che non hanno mai abbandonato anche dopo essersi irradiati nelle città. E’ ancora questa la particolarità di Camaldoli, in provincia di Arezzo, uno scenario di straordinaria bellezza che infonde quiete e dilata lo spirito. Per questo patrimonio artistico e culturale italiano, arriva adesso anche un francobollo che lo celebra.
(TurismoItaliaNews) Fondati mille anni fa da San Romualdo (952 - 1027), monaco ravennate benedettino ed eremita morto nel 1027, il Sacro Eremo e il Monastero di Camaldoli affondano le loro radici tanto nell’antica tradizione dell’Oriente cristiano, quanto in quella dell’Occidente che si riconosce in San Benedetto. E’ la dimensione comunitaria che si coniuga a quella solitaria della vita del monaco, espresse rispettivamente proprio nel monastero e nell’eremo, che formano una sola comunità.

Un luogo ameno questa località situata nel territorio del comune di Poppi, all'interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Non molto lontano dal monastero è possibile visitare un delizioso laghetto di origine artificiale ma che ormai si è naturalizzato da tempo: il Laghetto Traversari di Camaldoli.
Per naturale vocazione Camaldoli ha svolto e svolge una funzione di “ponte” fra le tradizioni monastiche di Oriente e di Occidente. Con il Concilio Vaticano II è poi tornata ad essere luogo privilegiato di incontro nel dialogo ecumenico e interreligioso, nonché più in generale con la cultura contemporanea, aperto a tutti gli uomini e le donne in sincera ricerca interiore. Nel monastero vi sono la foresteria, la grande sala capitolare, l'antica farmacia o laboratorio galenico, in cui i monaci lavoravano spezie e piante medicinali per curare i malati dell'antico "ospitale". L'attuale farmacia, con i pregiati mobili in noce, risale al 1543. Nella chiesa in stile barocco si trovano opere del Vasari. Divenne nel Rinascimento un importante centro culturale e dopo il 1520 si attivò al proprio interno anche una tipografia.

E dunque Camaldoli intende configurarsi come comunità in dialogo e ospitale. La sua ricchezza è rappresentata anche dai tanti ospiti che hanno frequentato, specialmente dagli anni Trenta in poi, la foresteria del Monastero, intrecciando con la comunità monastica percorsi di preghiera e spiritualità, ma anche di elaborazione culturale e impegno civile.
“La comunità dei monaci attraverso la preghiera, la vita fraterna e il lavoro, mantiene questi luoghi, preservatisi anche dopo le soppressioni statali, sempre viventi e accoglienti – spiegano a Camaldoli - la vita della comunità monastica condotta in questo luogo carico di storia e relativamente isolato può sorprendere. Questo non deve far pensare che i monaci vogliano vivere come testimoni di un’epoca passata e in una maniera incantata secondo un immaginario anche troppo diffuso. Si tratta invece di un gruppo di uomini che vivono la sequela del Vangelo inseriti nella cultura del loro tempo e che si confrontano con tutti gli aspetti e i valori della realtà contemporanea. L’eremo camaldolese si colloca tra il modo di vivere cenobitico e quello anacoretico, ne ritiene gli elementi migliori e crea un saggio equilibrio di solitudine e di vita comune”.

Il francobollo che l’Italia dedica al Sacro Eremo di Camaldoli, nel valore di 0,70 euro, entra in circolazione l’11 luglio 2013 e raffigura una veduta dall’alto del Sacro Eremo e del Monastero di Camaldoli, immersi nella suggestiva foresta dell’Appennino tosco - romagnolo. Il bozzetto firmato da Antonio Ciaburro, per la verità non rende giustizia al luogo, facendolo apparire un freddo rendering di una lottizzazione di periferia piuttosto che un millenario luogo carico di fascino interiore. La tiratura è di due milioni e seicentomila esemplari in fogli da venticinque.
A commento dell’emissione c’è il bollettino illustrativo firmato da Padre Alessandro Barban, Priore Generale della Congregazione Camaldolese dell’O.S.B. L’ufficio postale di Ponte a Poppi (Arezzo) utilizza, il giorno di emissione, l’annullo speciale realizzato a cura della Filatelia di Poste Italiane.