Estate 2025: tra voglia di partire e realtà geopolitica, le vacanze si fanno più corte, flessibili e lontane
Crociere, itinerari e mete esotiche battono l’Italia. Ma il turismo estivo è rallentato da guerre, rincari e nuovi timori. L’estate 2025 segna una nuova tappa nell’evoluzione delle abitudini di viaggio degli italiani. Mentre le agenzie registrano un quadro frammentato – con il 40% che segnala un calo delle prenotazioni rispetto al 2024 – emerge chiaramente un trend: cresce la voglia di vacanze su misura, più brevi e, sorprendentemente, spesso a lungo raggio.
(TurismoItaliaNews) È quanto rilevato da un sondaggio interno di Fiavet Confcommercio, la Federazione italiana delle agenzie di viaggio, che nelle ultime settimane ha fotografato lo stato del turismo organizzato a poche settimane dall’alta stagione.
La morsa dei conflitti e il caro voli
Tra i principali nemici delle partenze estive, spiccano due fattori ricorrenti: l’aumento dei costi di viaggio, in media del +15,4%, e le tensioni geopolitiche, che nel 2025 continuano a modificare profondamente le rotte e la percezione della sicurezza nei viaggi. “Le guerre sono il male anche del turismo - commenta Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet Confcommercio - non solo bloccano i viaggi nei Paesi direttamente coinvolti, ma contagiano negativamente anche quelli confinanti o percepiti come insicuri. Con danni economici, ambientali e culturali evidenti”.
I conflitti in Medio Oriente e in altre aree del mondo hanno generato disdette anche per destinazioni non direttamente coinvolte, ma “vicine” nell’immaginario collettivo, come accaduto nel recente passato con l’Ucraina e l’Europa dell’Est. In parallelo, il caro carburanti e le rotte aeree deviate aumentano i costi operativi delle compagnie, che ricadono sui pacchetti venduti. Il 43,4% degli agenti indica infatti il trasporto aereo come causa principale dei rincari, mentre un 39% cita l’aumento generalizzato delle spese, compresi energia e alimentari.
Chi parte, come e dove
Nonostante le difficoltà, il desiderio di viaggiare non si ferma. Chi parte lo fa con maggiore flessibilità e attenzione al budget. Le vacanze “spezzate” e meno rigide dominano il panorama. Le partenze fisse sono in netto calo, mentre crescono itinerari personalizzati, brevi soggiorni e combinazioni più articolate, anche grazie a ponti primaverili che hanno anticipato parte delle ferie estive.
In testa alle preferenze:
-itinerari su misura (37,5% delle richieste)
-crociere, che continuano a essere un prodotto solido (27,5%)
-villaggi turistici in lieve ripresa (15%)
-soggiorni mare e montagna (20%).
Sul fronte delle mete, il paradosso è evidente: mentre l’Italia soffre i rincari e il turismo domestico perde competitività, le destinazioni a lungo raggio tornano protagoniste. In particolare:
-Sud-est asiatico in grande spolvero: Giappone, Thailandia, Vietnam e Malesia sono percepiti come sicuri e convenienti;
-Caraibi e America Latina, in alcuni casi, risultano meno costosi di una vacanza in Italia prenotata all’ultimo minuto;
-Scandinavia e Nord Europa, sempre più richiesti per natura e stabilità.
Chi si affida alle agenzie e per quanto tempo
Secondo i dati Fiavet, il profilo dei clienti che si rivolgono alle agenzie di viaggio è variegato ma ben definito:
-coppie: 50%
-famiglie: 40,9%
-gruppi senior: 9%
La durata dei soggiorni riflette una crescente attenzione ai costi e al tempo:
-vacanze di 7 giorni per il 73% dei clienti
-10 giorni o più solo per il 14,6%
ma il dato emergente è il 9,7% che sceglie vacanze brevi da 5 giorni, in netta crescita rispetto agli anni precedenti.
Un’estate di incertezze e adattamenti
Se da un lato il 24% delle agenzie ha registrato un aumento del giro d’affari, si tratta spesso di un effetto ottico dovuto alla frammentazione delle prenotazioni: più pratiche, più piccole, più flessibili. Il vero incremento non è nelle prenotazioni singole, ma nella capacità degli agenti di costruire offerte su misura più redditizie, seppur meno frequenti. “Ogni chiusura è un ostacolo non solo al turismo, ma alla crescita delle persone - ricorda Ciminnisi - il viaggio è apertura. E in questo contesto, il nostro compito è proteggere questa possibilità, anche reinventandola”.
Le sfide per il futuro del turismo
Guardando oltre l’estate 2025, il turismo italiano si trova di fronte a una doppia sfida: gestire l’impatto delle crisi globali e riformulare l’offerta in modo più sostenibile, accessibile e flessibile. Le agenzie di viaggio, che pure hanno sofferto nei momenti più duri della pandemia, oggi ritornano protagoniste in un contesto complesso, dove l’affidabilità e la consulenza diventano sempre più richieste, soprattutto quando il mondo è meno prevedibile.






