Il gusto dell’autenticità a tavola: a Caserta il viaggio virtuoso di Sasà Martucci tra terra, memoria e pizza da favola
		
Giovanni Bosi, Caserta / Campania
C’è un profumo inconfondibile che accoglie chi entra da “I Masanielli”, la pizzeria di Sasà Martucci in viale Vivaldi a Caserta. È l’aroma della farina viva, del pomodoro appena colato, dell’olio buono che scende lento su una pizza che non è solo cibo, ma racconto, territorio, emozione. Qui, ogni impasto è un punto di partenza: un viaggio virtuoso tra terra, storie e prodotti gastronomici del territorio casertano, come ama dire lo stesso Martucci. In definitiva, una Pizza con la P maiuscola.
(TurismoItaliaNews) “La tavola è un’esperienza immersiva, il trampolino di lancio per un tuffo nella storia culinaria di un territorio – racconta Sasà – stimola i ricordi e racconta le avventure di persone appassionate che tramandano il proprio patrimonio culturale gastronomico. Il nostro menu racchiude molte di queste storie, perché ogni pizza è una narrazione fatta di tradizione popolare, luoghi di appartenenza e ingredienti frutto del duro lavoro di tanti agricoltori”.
Classe 1983, pizzaiolo orgogliosamente casertano, Sasà Martucci è oggi uno dei nomi più apprezzati della scena gastronomica italiana, ma la sua ascesa è stata costruita con sacrificio e testardaggine, lievitata come un impasto ben curato. Figlio di una famiglia modesta, ha imparato il mestiere grazie allo zio Francesco, proprietario di una storica pizzeria casertana, dove ha fatto la gavetta tra pale bollenti e farine volanti, fino a perfezionare la propria arte con studio, sperimentazione e passione. Da lì in poi, un percorso in continua crescita, costellato di riconoscimenti nazionali e internazionali, ma sempre ancorato alla sua terra e ai suoi valori.
La filosofia de “I Masanielli” ruota intorno a un principio semplice e rivoluzionario: guardare indietro per vedere più avanti. Martucci ha costruito nel tempo una filiera corta e controllata, in cui l’agricoltore produce seguendo le sue precise indicazioni – spesso in esclusiva – e consegna direttamente in pizzeria, saltando le fasi intermedie della distribuzione. Un modello che crea ricchezza per il territorio, aiuta le piccole aziende agricole a programmare il lavoro e salvaguarda la biodiversità casertana, riportando alla luce prodotti che rischiavano di scomparire. “Puntiamo al genuino ritorno alle origini – spiega Martucci – perché la semplicità è il vero lusso. Ogni ingrediente è scelto con attenzione e rispetto, non solo per il gusto, ma per la storia che porta con sé”.
La sua pizza nasce così, dall’incontro tra materie prime umili e povere della tradizione e tecniche innovative che ne esaltano le qualità. L’impasto, soffice e ben alveolato, è frutto di una selezione personale di farine, lavorate giornalmente con la stessa dedizione che un tempo si riservava al pane di casa. I prodotti sono Dop, Igp, Presidio Slow Food, biologici e a chilometro zero, ma soprattutto raccontano la dignità del lavoro agricolo. E a tavola, la narrazione continua attraverso le sue creazioni.
Si parte dalle iconiche Frittatine 2.0, con pasta di Gragnano del Pastificio Di Martino, speck trentino, provola affumicata in paglia e patate di Avezzano, fino alla Frittatina Cacio e Pepe, impreziosita da fonduta di pecorino romano e pepe selvatico del Madagascar. Poi arrivano le pizze con tre cotture – al vapore, fritte e al forno – un capolavoro di equilibrio e tecnica. Tra queste, la Rcs Evolution, con pomodorini confit alla vaniglia del Madagascar, pesto di rucola e jamon iberico “Pata Negra”; oppure la Provola e Pepe Esplosiva, un omaggio alla tradizione partenopea, con pomodoro San Marzano Dop cotto nel forno a legna, provola affumicata e pepe del Madagascar. Il viaggio continua con la Genovese, dove cipolla, carne e formaggio di pecora si fondono in una sinfonia dolce e sapida, e con la Doc, la più classica delle classiche, impreziosita da Mozzarella di Bufala Campana Dop e Parmigiano Reggiano 30 mesi. E se proprio vogliamo dirla tutta, imperdibile è l’Ammiraglia, elegante e complessa, con crema di pomodorino giallo, olive caiazzane e alici di Sciacca, da abbinare a un calice di Asprinio d’Aversa Doc.
Per chi ama i sapori decisi, la Nero di Corbara combina il pomodorino rosso dry con salsiccia di maiale casertano e formaggio bufalotto, perfetta con un Falerno del Massico Rosso Dop. Ma non manca un’anima green: la Mangiafoglia Green, con crema di zucchine alla scapece, ricotta di mandorle e fiori di zucca, offre anche la possibilità di piantare un albero grazie a un progetto internazionale di riforestazione promosso dalla pizzeria. Nel menù non mancano altri tributi al territorio, come la Matese, che celebra i sapori dell’Appennino con patate, funghi cardoncelli e caciocavallo, o l’Assoluto di Parmigiana, dove la melanzana diventa protagonista assoluta in diverse consistenze.
Ogni piatto racconta l’identità di Sasà Martucci: quella di un artigiano contemporaneo, radicato nella tradizione ma proiettato verso il futuro, capace di far dialogare gusto, etica e cultura gastronomica. Alla base del suo lavoro, c’è il rispetto per il cibo e per chi lo produce, l’attenzione ai prodotti sostenibili, ai regimi vegetariani e vegani, ai presidi Slow Food, alle filiere eque e solidali. Da “I Masanielli” ogni pizza è un’esperienza che parla di Caserta, della sua storia agricola, dei suoi campi, dei suoi profumi. È il racconto di un uomo che ha fatto della pizza la sua voce, e della semplicità il suo riscatto.
Un morso, e si comprende che qui, nella città borbonica, la pizza non è soltanto una specialità: è un atto d’amore verso la terra e chi la coltiva.
	







