San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari della Campania

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Giovanni Bosi, San Salvatore Telesino / Campania

Chi percorre la Via Francigena del Sud lo sa: ci sono luoghi che non si attraversano soltanto, ma che si sentono sotto la pelle. San Salvatore Telesino è uno di questi. Un borgo che unisce il passo lento del pellegrino all’intensità della scoperta, dove ogni pietra racconta di battaglie sannitiche, di monaci benedettini, di mosaici romani e di antiche ricette custodite come segreti di famiglia. Un piccolo mondo che non ha bisogno di artifici per sorprendere: bastano un affresco, un profumo di fritto fragrante, il racconto appassionato di chi qui vive da sempre — e il viaggio si trasforma in esperienza.

 

(TurismoItaliaNews) Nel cuore della Valle Telesina, in provincia di Benevento, San Salvatore Telesino è il borgo campano che coniuga memoria antica e spirito accogliente. Tra antiche pietre e aromi contadini, passa la Via Francigena del Sud, itinerario che da secoli unisce pellegrini e viaggiatori diretti verso Roma e oltre, verso la Terra Santa.

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

🏺 Alle origini di Telesia, la città perduta

Camminando tra campi e colline di San Salvatore Telesino, si percepisce ancora il respiro di Telesia, città sannitica e poi romana, di cui il borgo custodisce l’eredità più preziosa. Fondata dai Sanniti e ricordata per le guerre puniche, Telesia sorgeva in una posizione strategica alla confluenza tra i fiumi Calore e Volturno, a metà strada tra Capua, Benevento e Venafro. Il suo circuito murario, ancora visibile per quasi due chilometri e mezzo, rappresenta uno dei monumenti meglio conservati dell’antica città. Le mura, spesse fino a due metri e alte in alcuni punti più di sette, sono state costruite in calcestruzzo rivestito da tasselli calcarei quadrangolari, secondo un’originale tecnica che anticipa di secoli l’architettura dei forti bastionati. Le torri avanzate e i tratti murari ad arco di cerchio - pensati per difendere la città con tiri incrociati - testimoniano un’ingegneria militare sorprendentemente moderna.

💡 Curiosità:

La fortificazione telesina presenta una soluzione difensiva già teorizzata dal greco Filone di Bisanzio nel III secolo a.C., con la definizione di mesopirgi, un sistema che avrebbe ispirato, molti secoli dopo, le architetture fortificate europee. Le indagini archeologiche hanno portato alla luce necropoli, mosaici e strutture urbane, rivelando una città pianificata con uno schema regolare e razionale, tipico delle colonie romane. Nel I secolo a.C. Telesia divenne Colonia Herculia, iscritta alla Tribus Falerna, a conferma del suo rilievo politico e culturale nel Sannio meridionale.

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

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⛪ L’Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore

Pochi luoghi in Campania riescono a fondere con tanta armonia arte, fede e archeologia come l’Abbazia benedettina del Santissimo Salvatore, che dà nome al borgo. Il complesso monastico, sorto intorno al X secolo, comprende la chiesa, l’ex monastero e un oratorio, e sorge probabilmente sui resti di una villa romana, come testimonia il mosaico scoperto nel 1991. All’interno della chiesa, dalle tre navate e dalla suggestiva architettura restaurata, si conserva un prezioso affresco trecentesco di Santa Scolastica. Oggi, tra le sue antiche mura, ha sede l’Antiquarium di Telesia, una raccolta di reperti archeologici che raccontano la vita della città scomparsa: anfore, capitelli, frammenti di mosaici e iscrizioni che restituiscono voce e volto a una civiltà millenaria. 🕊️ Da non perdere: il Pozzo di Sant’Anselmo, scavato - secondo la leggenda - nel punto indicato dal santo durante la sua permanenza a San Salvatore. Qui, tra silenzi e memorie, la storia si fa spiritualità e invita alla contemplazione. Durante la visita guidata con Lorena Pacelli, Gianmario Mattei ed Emilio Di Palma della Pro Loco di San Salvatore Telesino, il racconto si fa vivo: tra aneddoti e curiosità, il borgo si svela come un luogo da ascoltare più che da osservare, dove ogni pietra custodisce un segreto.

🍷 Sapori e tradizioni della Valle Telesina

San Salvatore Telesino non è solo storia: è anche gusto, convivialità e tradizione contadina. Il borgo vanta tre eccellenze riconosciute come Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat): lo Struppolo, i Vanti e il Peperone Quarantino di San Salvatore, autentiche icone della gastronomia sannita.

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

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🥖 Lo Struppolo

Simbolo di abbondanza e ricchezza, lo Struppolo affonda le radici nei tempi sannito-romani. È una sorta di frittella salata, dorata e fragrante, preparata con farina, uova e olio extravergine di oliva. Un’antica epigrafe romana conservata al Museo Civico di Telesia cita un banchetto a base di crustulum, probabile antenato di questo straordinario impasto. Nel borgo, lo Struppolo non è solo cibo: è rito collettivo, preparato durante matrimoni e feste per augurare prosperità e felicità.

🥨 I Vanti

Friabili, intrecciati e dorati, i Vanti rappresentano l’anima conviviale delle nozze contadine. Il loro nome, probabilmente derivato da “guanto”, ne richiama la forma e la manualità della preparazione. Anche in questo caso, la tradizione li lega ai momenti di festa, quando i tavoli sull’aia si riempivano solo di vino, vanti e struppoli.

🌶️ Il Peperone Quarantino

Rosso, profumato e dolce, il Peperone Quarantino è coltivato da generazioni nella valle telesina. Con la sua polpa sottile e il sapore intenso, è l’ingrediente d’eccellenza dei peperoni ripieni, piatto simbolo dei pranzi da cerimonia della tradizione locale.

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

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🎉 La Festa dello Struppolo: quando la tradizione unisce la comunità

Ogni anno, la Pro Loco di San Salvatore Telesino, guidata dal presidente Egidio Cappella, organizza la Festa dello Struppolo, evento che celebra identità, gusto e cultura. “Ci impegniamo – racconta Cappella – per far riconoscere la nostra Festa tra le Sagre di Qualità italiane. È un’occasione per promuovere il territorio, i nostri prodotti Pat e l’impegno dei volontari che tengono viva la memoria di questa comunità”. La manifestazione è anche un esempio di turismo sostenibile e responsabile, con attenzione all’ambiente, alla raccolta differenziata e all’uso di materiali ecologici. Un modello virtuoso che unisce tradizione e futuro, ospitalità e rispetto per il territorio.

🌿 Da non perdere

-l’Abbazia del Santissimo Salvatore con l’Antiquarium di Telesia
- i resti delle mura romane di Telesia
-una passeggiata con la Pro Loco, tra storia e leggenda
-le degustazioni di Struppoli, Vanti e Peperone Quarantino
-la Festa dello Struppolo, evento simbolo del borgo

San Salvatore Telesino: lungo la Via Francigena del Sud, tra storia, fede e sapori millenari

✨ Un borgo, un’anima

San Salvatore Telesino è un luogo che non si attraversa soltanto: si vive, si ascolta, si assapora. Tra le ombre delle mura di Telesia e la luce dorata dei suoi campi, tra le voci dei volontari e il profumo dell’olio caldo, si ritrova l’Italia autentica, quella che accoglie con semplicità e orgoglio. Sulla Via Francigena del Sud, questo paese è una sosta dell’anima: un piccolo grande mondo dove storia, fede e gusto si fondono in un’armonia senza tempo.

 

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