Da Trieste a Vulci, da Campo Imperatore all’Asinara: i custodi dell’ambiente promossi sui francobolli
Eugenio Serlupini, Roma
Invitano decisamente a scoprire queste vere e proprie sentinelle ambientali, deputate a preservare e tramandare testimonianze importanti del mondo in cui viviamo. Sono i quattro francobolli che l’Italia nell’ambito della serie tematica “Il Patrimonio naturale e paesaggistico” dedica al Civico Orto botanico di Trieste, al Parco naturalistico archeologico di Vulci, al Giardino botanico alpino di Campo Imperatore e al Parco nazionale dell’Asinara.
(TurismoItaliaNews) I quattro francobolli in distribuzione negli uffici postali italiani dal 12 agosto 2015, sono firmati dalla bozzettista Giustina Milite e richiamano come impostazione grafica i “dentelli” (come i collezionisti chiamano in gergo i francobolli) già usciti negli anni precedenti e ugualmente dedicati a Parchi, giardini ed orti botanici disseminati nel Bel Paese. Il valore facciale di ogni francobollo è di 0,95 euro e la tiratura annunciata dal Ministero dello sviluppo economico è di ottocentomila esemplari per ciascun soggetto, stampati in versione autoadesiva munita di fustellatura.
Civico Orto botanico di Trieste
E’ nato nel 1842 ed è di proprietà del Comune di Trieste, che lo ha inserito nei Civici Musei Scientifici. L’organizzazione dell’Orto comprende diverse zone: all’Istituto è associata una riserva naturale formata dal bosco Biasoletto e bosco Farneto. Elemento cardine nel rapporto tra ricerca scientifica e conservazione dell’ambiente, il Civico Orto Botanico si propone attualmente anche come luogo didattico e ricreativo. “Tale Istituto infatti – spiegano dal Comune - dev’essere in grado di soddisfare le esigenze di una ricerca scientifica avanzata ed allo stesso tempo di una nuova conoscenza dell’ambiente, così da rappresentare un’occasione per sviluppare attività di carattere culturale per una fascia sempre più ampia di popolazione”. Oltre all’aspetto di ricerca e classificazione sistematica, una tale istituzione assume anche il ruolo di conservazione, coltivazione e riproduzione di piante officinali, tessili ed alimentari, varietà orticole locali, flora spontanea ed endemica della regione e delle zone adiacenti, piante acquatiche e palustri, piante succulente, e quindi si può considerare come isola, sia pure artificiale, di diversità floristica, che gioca un ruolo strategico nella conservazione della biodiversità, e quindi anche nella sopravvivenza dell’uomo stesso.
Il francobollo raffigura l’ingresso dell’orto botanico con, a sinistra, alcune specie floreali tipiche del luogo.
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www.ortobotanicotrieste.it
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Parco naturalistico archeologico di Vulci
Qui si possono ammirare gli scavi archeologici dell’antica metropoli etrusco-romana di Vulci, le nobili tombe etrusche, i reperti esposti nel Museo Nazionale Archeologico, il tutto immerso in una natura dai tratti incontaminati, che offre colori, suoni ed emozioni sempre diverse… Il canyon formato dalla scura roccia vulcanica scolpita dalle acque del Fiora; il pianoro popolato dalle maestose vacche maremmane e da cavalli bradi; la rigogliosa vegetazione lungo le sponde del fiume, rifugio per cinghiali, lepri, istrici e, a Primavera, il cielo colorato dai tanti arcobaleni dei gruccioni… A pochi minuti di macchina dalla Biglietteria del Parco, attraversato il Fiora, si trovano il suggestivo Ponte della Badia ed il Museo Nazionale Archeologico del Castello della Badia. Sempre sulla sponda opposta del Fiora, si trova la Necropoli Orientale, con la Tomba François, la Tomba delle Iscrizioni ed il Tumulo della Cuccumella. Il francobollo mostra il laghetto del Pellicone, un angolo caratteristico del parco, corredato da una serie di reperti archeologici del luogo: due vasi cinerari antropomorfi e una mano in argento e oro.
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www.vulci.it
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tel. +39 0766-879729
Giardino botanico alpino di Campo Imperatore
Si trova lungo il pendio meridionale di Monte Aquila sul versante occidentale del Gran Sasso d’Italia, in provincia de L’Aquila‚ in prossimità del valico tra Campo Imperatore ed i Tre Valloni‚ ad una quota di 2117 metri ed occupa un’area di 3500 metri quadrati. Fondato nel 1952 dal professor Vincenzo Rivera‚ docente di botanica all’Università di Roma e primo rettore dell’Università dell’Aquila‚ è attualmente gestito dal Dipartimento di medicina clinica‚ sanità pubblica‚ scienze della vita e dell’ambiente – sezione Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila e dall’Ufficio territoriale per la biodiversità dell’Aquila – Ministero delle Politiche Agricole e Forestali‚ con la collaborazione del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Nel Giardino Alpino vengono coltivate le piante degli habitat altitudinali‚ che vivono oltre il limite del bosco‚ limitatamente al territorio del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. L’ambiente è molto selettivo a causa delle bassissime temperature‚ dei venti spesso violenti e dell’elevato innevamento; la stagione vegetativa è brevissima‚ inferiore in media ai 130 giorni per anno. Le severe condizioni climatiche permettono‚ quindi‚ la fruizione del Giardino per un breve periodo; l′apertura al pubblico va dal 15 giugno al 15 settembre‚ tutti i giorni, compresi i festivi‚ dalle 10 alle ore 17.30.
Il francobollo mostra uno scorcio del giardino, affiancato da alcune specie floreali tipiche del luogo.
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www.giardinocampoimperatore.it
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Parco nazionale dell’Asinara
L’ambiente marino costituisce per l’Asinara un elemento di notevole interesse scientifico e naturalistico. L'Isola si trova di fronte alla Punta di Capo Falcone, estremo lembo a nord-ovest della Sardegna, appena distanziata dalla piccola Isola Piana. Geograficamente è compresa tra punta Salippi, l’estremo sud orientale, e punta dello Scorno, che segna l’estremo limite settentrionale. La sua posizione, in continuità con l’Isola madre, e la sua forma a lieve arco concorrono a chiudere a nord-ovest il grande Golfo che da essa prende il nome. L'area Marina protetta ha un’estensione di circa 108 chilometri quadrati e fa parte del territorio del Comune di Porto Torres; tuttavia influisce su un’area vasta che comprende i comuni che si affacciano sull’omonimo golfo, in particolare i comuni di Stintino, Sassari e Sorso. L’isola fu abitata in epoca romana ed era in stretto contatto con la vicina colonia di Turris Lybissonis, l’odierna Porto Torres. A testimonianza di ciò si possono prendere in considerazione diversi relitti di navi romane, individuati attorno all’isola; uno di questi è stato rinvenuto nella rada della Reale. il suo carico era costituito prevalentemente da anfore contenenti pesce e salse di pesce, alla base dell’alimentazione del tempo. Il relitto è ora visibile a pochi metri di profondità, a breve distanza dal molo di Cala Reale.
Il francobollo propone un particolare dell’isola, precisamente il faro di Punta Scorno, affiancato, a sinistra, da alcuni esempi della sua fauna.
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www.parcoasinara.org
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A commento dell’emissione di francobolli c’è il consueto bollettino illustrativo con articoli a firma di: Nicola Bressi, direttore del Servizio Musei Scientifici (Storia Naturale, Mare, Orto Botanico, Aquario) del Comune di Trieste; di Alfonsina Russo soprintendente per l’archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale; di Loretta Pace responsabile scientifico del Giardino Alpino, Università dell’Aquila Dipartimento MeSva - sezione di scienze ambientali; e Lorenzo Pasqualino Federici, presidente del Parco nazionale dell’Asinara.
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