Con il ricordo di Vittorio Occorsio e Francesco Coco l’Italia celebra la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi
		
L’Italia celebra la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi con una serie di iniziative in tutto il Paese. Alla Camera dei Deputati si è tenuta una cerimonia con la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale si è anche recato, in forma privata, al cimitero di Torrita Tiberina per deporre un cuscino di fiori sulla tomba di Aldo Moro. Lo stesso giorno vede la luce il francobollo dedicato a Vittorio Occorsio e Francesco Coco, vittime del terrorismo, nel 40° anniversario della scomparsa.
(TurismoItaliaNews) “Per onorare chi ha sacrificato la propria vita, bisogna rendere le istituzioni e la politica sempre più pulite e sobrie. Bisogna combattere senza incertezze la corruzione, l’illegalità, il malaffare, dare voce ai tanti che onestamente e generosamente fanno politica, si impegnano nel volontariato, tutelano il bene comune. Non siamo tutti uguali”: lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini durante la celebrazione a Montecitorio, aggiundo: "L'Italia ha visto morire centinaia di persone sotto i colpi dei terroristi. Ma alla fine li ha sconfitti e non ha mai rinunciato ai valori dello Stato di diritto. Uno Stato democratico non può mai far propria la logica violenta e disumana dei propri nemici”.
Il 9 maggio si celebra la Giornata della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi, istituita con legge dello Stato, e in questa occasione l’Italia emette anche il francobollo da 0,95 euro dedicato a Vittorio Occorsio e Francesco Coco, vittime del terrorismo. Il magistrato Occorsio era nato il 9 aprile 1929 a Roma, dove il 10 luglio 1976 è stato ucciso dal terrorismo di estrema destra negli anni di piombo. Aveva partecipato al processo per la Strage di Piazza Fontana e ai processi a Ordine Nuovo. Anche Coco era un magistrato: nato a Terralba il 12 dicembre 1908, è stato assassinato a Genova l’8 giugno 1976 dalle Brigate Rosse. Procuratore generale presso la Corte d'appello di Genova, durante il sequestro del magistrato Mario Sossi nella primavera 1974 da parte delle Brigate Rosse, rifiutò la trattativa per la liberazione dell'ostaggio. Le Brigate Rosse l'8 giugno 1976 organizzarono un sanguinoso attentato a Genova contro il magistrato e la sua scorta costituita da due uomini delle forze dell'ordine.
La presidente della Camera, Boldrini, ha sottolineato: “Un atto concreto per onorare le vittime delle stragi e del terrorismo sarà la definitiva approvazione della legge, già approvata alla Camera e ora al Senato, che istituisce il reato di depistaggio e il disegno di legge per il riconoscimento pieno ai familiari delle vittime dei loro diritti previdenziali”.


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