Ma che spettacolo la Francia in giro per il mondo! I palazzi più belli d’Europa accolgono le Ambasciate di Parigi
Giovanni Bosi, Parigi
Ma che spettacolo la Francia in giro per il mondo! Non solo da visitare direttamente in tutti i suoi territori, ma anche in ogni altro angolo d’Europa c’è un tocco francese, pensato per parlare del Paese attraverso una serie di eventi che qui trovano la loro naturale location. Sono le ambasciate di Francia in Europa, vere e proprie vetrine della diplomazia francese, al centro delle relazioni internazionali. E a ben guardare, ognuno di questi luoghi ha una storia straordinaria da raccontare…
(TurismoItaliaNews) Se a Roma dici Francia, dici inevitabilmente Palazzo Farnese, considerato una delle quattro meraviglie della Città Eterna. Un grandioso edificio che fa pendant con la grandeur francese, una creazione architettonica meravigliosa le cui facciate di pietra e di mattone hanno visto la firma di quattro architetti di primo piano: Antonio da Sangallo, Michelangelo, Vignola e Giacomo Della Porta. La sua bellezza è pienamente apprezzabile: l’Ambasciata di Francia in Italia, l’École française de Rome e la Soprintendenza speciale per l’archeologia, le belle arti e i paesaggi di Roma, in questi ultimissimi anni hanno voluto portare a termine un’operazione di restauro delle facciate e dei tetti che permettono di apprezzare la bellezza originale dei materiali usati dai quattro illustri architetti.
Così a Roma, ma anche nelle altri Capitali europee avviene altrettanto per le sedi delle Ambasciate francesi. A Copenaghen è Palazzo Thott, costruito nel XVII secolo in puro stile barocco olandese; a Madrid il Palazzo che accoglie l’Ambasciata è stato costruito tra il 1876 e il 1879 dall’architetto dell’Accademia di Belle Arti di San Fernando, Francisco de Cubas y González; a Vienna è opera nel 1904 dell’architetto francese Georges Paul Chedanne, noto per la sua creazione delle famose Galeries parigine Lafayette; a Belgrado lo splendido edificio costruito tra il 1928 e il 1933 è una perla rara dello stile art déco. Più vicino ai nostri tempi è l’ambasciata di Berlino, il cui progetto architettonico è stato oggetto di un concorso nel 1995 vinto dall’architetto francese Christian de Portzamparc, la prima pietra è stata posata il 10 luglio 1998. E poi ci sono quelli di Budapest, Città del Vaticano, Bratislava, Londra, Riga…
Dodici di questi blasonati Palazzi sede di Ambasciate francesi sono ora diventati per volontà di Parigi altrettanti francobolli distribuiti da La Poste in un carnet, “Ambassades françaises en Europe”, che li racchiude. Un vero e proprio tour nella bellezza francese negli altri Paesi europei. “Le nostre ambasciate – spiegano da Parigi - facilitano gli scambi culturali, economici e politici con i partner europei. Queste missioni diplomatiche, presenti in ogni capitale, svolgono un ruolo cruciale nella protezione degli interessi francesi all’estero e nella promozione dei valori repubblicani. Ma come non parlare delle ambasciate francesi senza citare la loro architettura? Possono trovarsi in edifici emblematici ricchi di storia o essere opera di architetti francesi”. E questa è la mission dell’emissione 2024 dei nuovi francobolli.
La storia di Palazzo Farnese. Nel 1513, Antonio da Sangallo avvia il cantiere della facciata principale, mentre il palazzo era già occupato dal proprietario, il cardinale Alessandro Farnese. Nel 1546, dopo la morte del primo architetto, Michelangelo porta avanti il cantiere; realizza il cornicione del Palazzo, modifica la grande finestra della facciata principale e realizza il secondo piano del cortile interno. A partire dal 1550, il Vignola partecipa all’edificazione della facciata di via del Mascherone. Infine, nel 1573, Giacomo Della Porta intraprende la costruzione dell’ala retrostante e porta a termine, nel 1589, la facciata rivolta sul Tevere. L’edificazione delle facciate di Palazzo Farnese si protrae quindi durante tutto il XVI secolo.
A questi nomi famosi occorre aggiungere quelli degli inquilini del Palazzo, rappresentati sulla facciata da simboli ben precisi: i festoni, le palme e la quercia di Papa Alessandro VII Chigi; le spighe di grano della dinastia dei Vasa alla quale apparteneva Cristina di Svezia, che ha soggiornato a Palazzo; oppure il giglio dei Farnese. Diventate testimonianze palesi del Rinascimento romano, queste facciate ritroveranno il loro splendore iniziale attraverso la valorizzazione degli elementi inerenti alla costruzione (buche pontaie, intonaci originali).
Per saperne di più
it.ambafrance.org
visite-palazzofarnese.it
La visita virtuale di Palazzo Farnese