Pranzo di Pasqua: agnello ubriaco al Sagrantino, la ricetta di Casa Spineto

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E’ un simbolo della devozione e della tradizione di Pasqua. Che non manca neppure a tavola. Guardato con distacco da chi non ama questo tipo di cibo, in realtà è apprezzatissimo dai più: parliamo di agnello al forno, che nella variante che arriva da Casa Spineto è proposto con il Sagrantino, vino eccellenza dell’Umbria.

 

(TurismoItaliaNews) La qualità degli ingredienti è fondamentale per qualsiasi piatto si intenda preparare. Non è da meno l’agnello: il consiglio di Laura Bosi Celletti da Casa Spineto è quello di assicurarsi al momento dell’acquisto che l’agnello sia di piccola taglia e non sia agnellone, è importante per la qualità della carne. Ed adesso ecco ingredienti e procedimento per un ottimo pranzo di Pasqua.

Pranzo di Pasqua: agnello ubriaco al Sagrantino, la ricetta di Casa Spineto

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

-n.1 coscio di agnello (media grandezza)

-Sale q.b.

-Pepe q.b.

-Sale grosso iodato

-Finocchio in polvere

-Salvia in polvere

-Rosmarino in polvere

-2 spicchi di aglio

-100 gr. di lardo

-½ lt di sagrantino

-succo di un limone

-2 bicchieri di olio extravergine di oliva

PREPARAZIONE

Lasciare il coscio ben intaccato nelle sue parti a bagno con 2 bicchieri di Sagrantino per circa 6/7 ore. Nel frattempo preparare in una ciotola il condimento con il finocchio, la salvia, il rosmarino, l’aglio grattugiato, il sale, il pepe ed il lardo: amalgamare il tutto. Asciugare bene  la carne e passare il condimento su tutto il pezzo quasi a ricoprire la superficie. In una teglia di porcellana da forno adagiare sul condimento preparato con 2 bicchieri di olio extravergine di oliva, il rimanente Sagrantino, il succo di un limone ed un pizzico di sale grosso  iodato, sbattuti con la forchetta per qualche minuto. Passare in cottura a forno caldo a 200° circa, controllare continuamente, rigirando la carne più volte bagnando con il liquido, a cottura quasi ultimata coprire con la carta stagnola prima di servire le porzioni molto calde. Non dimenticare mai che l’agnello va “cotto e mangiato”!

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