Fuerteventura e il mito di Atlantide: il definitivo arrembaggio è quello dell’esercito dei vacanzieri

Giovanni Bosi, Fuerteventura/ Canarie
E’ bastato che gli studiosi le legassero al mitico continente di Atlantide, per rilanciare un’attrazione che – per dirla tutta – non è mai mancata. Anzi, tutt’altro. Perché a ben guardare le isole Canarie, frizzanti e variegate quanto può essere un arcipelago di origine vulcanica, tra conquiste e riconquiste hanno di che raccontare sino all’assestamento come comunità autonoma della Spagna. Con l’ultimo definitivo arrembaggio da parte dell’esercito dei vacanzieri.
(TurismoItaliaNews) A partire da Fuerteventura, la seconda del grappolo di isole ad appena cento chilometri dalla costa del nord Africa, seducente per le sue spiagge di sabbia bianca che rende cristalline le acque dell’Atlantico e adattissima per gli sport acquatici come surfing, windsurfing o kiteboarding. Ma quando sarete su questa isola (che ha un primato tutto suo: è la più vecchia dell’arcipelago) dedicate un po’ del vostro tempo per mettervi a caccia degli oggetti più interessanti da portare a casa. Se siete già collezionisti non c’è neppure bisogno dell’esortazione, ma se non lo siete scopritevi appassionati delle cose più originali. Qualche esempio, magari partendo dalla storia recente e dai classici francobolli.
Ma non “dentelli” qualunque e in ogni caso senza spendere una fortuna, appena qualche decina di euro. L’antefatto: nel febbraio 1936 Francisco Franco, futuro Generalísimo de los ejércitos de Tierra, Mar y Aire, venne allontanato dalla Repubblica di Spagna e spedito per sicurezza proprio nelle isole Canarie, ma l’esilio durò poco: nel luglio successivo il Generalisimo si unì ad un gruppo di generali con cui mise a punto l’Alzamiento del 18 luglio 1936. Praticamente il Franchismo in pectore. Di quella fase storica resta traccia sui francobolli spagnoli appositamente soprastampati per le Canarie con le scritte “Canarias a Franco – 18 julio 1936 – Avion – Pts. 1’25” e “Viva Espana – 18 julio 1936 – Habilitado Avion – Pts 0’80” al fine di ottenere bolli utilizzabili per la posta aerea. Provate a trovarne qualche esemplare: la caccia non è impossibile e neppure la spesa, meglio ancora se utilizzati all’epoca per spedire buste o cartoline.
Se invece la storia da collezionare non vi interessa, potere optare per la musica, o meglio strumenti musicali. Ma in miniatura, decisamente meno ingombranti quando si torna a casa in aereo. A Fuerteventura ci sono artigiani specializzati in questo tipo di produzione, come Adán Hernández García nel paese di Antigua: lavorando il legno realizza dei piccoli strumenti così ricchi di dettagli da sembrare veri: dalla chitarra al liuto, al mandolino. Anche se non suonano come quelli veri, possono costituire persino l’avvio di una collezione specializzata che in Italia annovera molti appassionati, soprattutto musicofili. I prezzi? Dipende da diversi fattori: modello, dettagli, dimensioni, legno usato… La spesa è accettabile considerando il lavoro.
Peraltro la lavorazione del legno è uno dei segmenti più ricchi nella pur vasta produzione artigianale di Fuerteventura, a cui il Centro de Arte Canario “Manè”, creato dal gallerista Manuel Delgado Camino tributa un doveroso omaggio. Da vedere, per rendersi conto del genio e dell’ingegno di chi vive da queste parti godendo di ben 3.000 ore di sole all’anno. Praticamente la zona europea con la maggior quantità di ore di luce. Sempre in tema di collezionismo, anche altri appassionati possono trovare ciò che amano: modelli di nave oppure giochi tradizionali, in legno ovviamente. Come fanno Ángel Vera González, nella città de La Oliva, e Juan Sánchez Ramos a Pajàra. Molini a vento, piccoli automezzi da lavoro, dettagli di abitazioni tipiche dell’isola, il tutto curato nel dettaglio. Oppure affascinanti velieri che sembrano pronti a solcare l’oceano, miniature delle gravi navi che attraccavano sull’isola. E la fantasia vola.