MOSTRA | Il Teatro delle Virtù: ad Arezzo un percorso originale sul Vasari pittore, architetto e storiografo

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Otto sezioni con opere che offrono al visitatore molteplici aspetti dell’opera di Vasari, con tanti inediti e sorprese. La mostra propone un percorso originale sul Vasari pittore, architetto e storiografo, che dal 1554 al 1574 fu l’artista di corte prediletto del duca Cosimo de’ Medici nella Toscana della seconda metà del Cinquecento. Ad Arezzo dal 31 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025, nella Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e nei suggestivi spazi dell’ex Chiesa di Sant’Ignazio, esempio straordinario di barocco aretino.

 

(TurismoItaliaNews) La mostra, a cura di Cristina Acidini con la collaborazione di Alessandra Baroni, rientra nel programma “Arezzo. La città di Vasari”, rete di esposizioni, eventi e celebrazioni per rendere omaggio all’artista e intellettuale nella sua città natale, in occasione dei 450 anni dalla morte. È stata presentata al Ministero della Cultura, la grande iniziativa internazionale dedicata a Vasari che vedrà arrivare - o tornare - ad Arezzo oltre 100 opere tra inediti, pale monumentali e capolavori provenienti dalle più note istituzioni estere, MET - Metropolitan Museum of Art, Albertina Museum, Musée du Louvre. e italiane, Gallerie degli Uffizi, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Chiesa di Santa Maria Novella, Biblioteca Vaticana e Castello Sforzesco, oltre che da collezioni private. La mostra porrà l’accento sull’utilizzo dell’allegoria, ovvero di quel patrimonio di invenzioni sacre e profane messe a profitto da Vasari per la gloria del granduca Cosimo I, suo protettore dal 1550 alla morte. A rappresentare il potenziale evocativo dell’allegoria non mancheranno manufatti altamente simbolici, in particolare la Chimera, straordinario bronzo etrusco identitario del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, rinvenuto nel 1553 durante i lavori di scavo effettuati per volere di Cosimo de’ Medici intorno al baluardo di San Lorentino ad Arezzo ed entrato immediatamente nelle collezioni ducali

Giorgio Vasari, un gigante dell’arte – presenta l’artista, l’architetto degli Uffizi e delle Logge, la famiglia, la fama come scrittore, l’incontro e il favore dei Medici, l’amicizia con Michelangelo, la fedeltà alla sua città, nella quale volle essere sepolto.

Il giovane Vasari: una formazione d’eccellenza – grazie ad una profonda educazione umanistica, Giorgio seppe costruire già dalla prima gioventù i contatti importanti che portarono presto a girare l’Italia.

L’apoteosi delle Virtù – la nascita con lui di un linguaggio allegorico per immagini e invenzioni visive fantastiche presenti nei dipinti che furono apprezzati non solo dal Medici ma anche da alcuni pontefici – in particolare da Pio IV e Pio V – e dal cardinale Alessandro Farnese che lo incoraggiò a scrivere le Vite. In questa sezione saranno presenti anche il Sonno e l’Allegoria dell’Oblio provenienti dal Metropolitan Museum di New York.

L’Accademia del Disegno – Vasari e Cosimo fondarono insieme a Firenze, nel 1563, l’Accademia delle Arti del Disegno, evoluzione in senso moderno dell’antica corporazione degli artisti. Nel mito di Michelangelo ne fecero parte molti altri colleghi – Salviati, Cellini, Bronzino, Allori, Stradano, gli Zuccari – con i quali Vasari condivise i cantieri artistici, anche effimeri, eseguiti negli anni d’oro al servizio di Cosimo de’ Medici, da Palazzo Vecchio agli apparati per le nozze del principe Francesco.

Vasari e l’Arte Sacra – il linguaggio allegorico universale applicato alle pale d’altare, alcune delle quali qui esposte per la prima volta, come la Sacra Famiglia e la Crocifissione di due collezioni private, e i tondi provenienti dagli altari non più esistenti di Santa Maria Novella.

Il Disegno, padre delle Arti – Vasari celebra nelle Vite l’importanza del disegno come pratica conoscitiva ma anche come ideazione e progettazione alla base di ogni opera, sia essa in pittura, scultura, architettura o arti applicate: moltissimi quelli qui esposti, provenienti da Torino, da Vienna, da Roma, dagli Uffizi e dal Louvre, tra i quali gli schizzi e i cartonetti preparatori per il Giudizio Universale della Cupola di Santa Maria del Fiore, completata poi da Federico Zuccari.

La Chimera, Vasari e il Duca – ovvero come al tempo di Vasari, il bronzo etrusco fu scoperto ad Arezzo e portato trionfalmente a Firenze dove rimase in Palazzo Vecchio per più di tre secoli quale emblema del potere mediceo di Cosimo.

Pitture monumentali in chiese e basiliche – nella splendida cornice di Sant’Ignazio, a cinque minuti a piedi dalla Galleria, quattro tra le più grandiose pale dipinte da Giorgio Vasari tra il 1545 e il 1569, ricche di figure dettagli e colori brillantissimi, come l’Immacolata Concezione e l’Adorazione dei Magi (opera proveniente da Bosco Marengo, Al).

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