L'ecoturismo si rivela per la Spagna un formidabile motore di sviluppo, dalla Castiglia-La Mancia, alla Catalogna, all’Andalusia
Sta diventando sempre più popolare, insieme al turismo naturalistico e ad oggi rappresenta il 20% del turismo mondiale e il 7% della spesa totale per viaggi turistici secondo l'International Ecotourism Association (Ties). E’ l'ecoturismo, che per la Spagna si sta rivelando un formidabile motore di sviluppo.
(TurismoItaliaNews) In Spagna il numero di visitatori in destinazioni naturali (aree protette come parchi nazionali, parchi naturali, geoparchi, riserve della biosfera, Nature Trail 2000...) ha accolto oltre 31 milioni di visitatori nel 2018. La maggior parte di queste si trova in aree rurali, molti in aree della Spagna conosciute come la Spagna vuota, ossia aree spopolate dove l'ecoturismo offre opportunità di sviluppo sociale ed economico. In generale “l’ecoturista” conosce l'area che vista e in molti casi il 64% degli intervistati ha scelto la propria destinazione su consiglio di amici e familiari. Ci sono circa 27 aree in Spagna con 400 aziende turistiche certificate secondo la Carta Europea Per il Turismo Sostenibile. Ci sono oltre 1.500 aziende nell'Associazione spagnola di ecoturismo.
Il profilo dell'ecoturista ha un'età compresa tra i 39 ei 65 anni, ha un livello di istruzione elevato, un reddito medio-alto e viaggia almeno una volta all'anno verso destinazioni ecoturistiche. Non sono necessariamente specialisti e viaggiano per visitare paesaggi e villaggi. Le aree di particolare intereresse includono Castiglia-La Mancia, La Gomera nelle Isole Canarie, Catalogna (Costa Brava ed entroterra), Andalusia, Asturie e Pirenei.
Intanto proprio in Spagna nasce un nuovo strumento digitale al servizio dell'intelligenza del turismo. Il governo spagnolo, attraverso Segittur (Società Statale per la Gestione dell’Innovazione e le Tecnologie del Turismo), ha creato 'Dataestur' come piattaforma che raccoglie dati essenziali sul turismo in Spagna e da cui è possibile accedere alle diverse fonti statistiche sul turismo provenienti da organizzazioni pubbliche e private come Ine, Turespaña, Renfe, Banca di Spagna, Telefónica, Aena, tra gli altri.
Lo strumento è suddiviso in cinque aree principali: "Generale", "Economia", "Trasporti", "Alloggio" e "Conoscenza turistica" e mira ad offrire informazioni separate per migliorare la competitività della destinazione e delle aziende. Data l'importanza dei dati come presente e futuro e la tendenza del turista verso l’esperienziale e il singolare come elementi distintivi del viaggio, “la gestione e l'economia dei dati ci consentiranno, come destinazione, azienda e amministrazione, di avere una differenza competitiva riguardo ad altre destinazioni ”nelle parole di Fernando Valdés, Segretario di Stato per il Turismo.



