Da 250 anni uno dei più antichi musei italiani è aperto al pubblico: l’Italia celebra le Gallerie degli Uffizi di Firenze

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Eugenio Serlupini, Firenze

Da 250 anni uno dei più antichi e più importanti musei italiani è aperto al pubblico. Sono le Gallerie degli Uffizi di Firenze. La multiforme collezione artistica dei Medici, formatasi a partire dalla metà del Quattrocento e a lungo custodita nei palazzi di famiglia, dal 1581 trova progressiva sistemazione nella loggia che si snoda sulla sommità degli Uffizi, presto denominata Galleria. Per il 250° anniversario arriva il francobollo che celebra questa eccellenza del sapere italiano.

 

(TurismoItaliaNews) Corruzione fiorentina di uffici, gli Uffizi è il complesso monumentale destinato alle Magistrature, organi amministrativi del ducato di Cosimo I de’ Medici. Giorgio Vasari ne è l’architetto e l’esecutore tra il 1559 e il 1574. Il loggiato, che perimetra la strada-corte, dà accesso agli uffici, collocati al piano terra dell’edificio, e ne costituisce l’anticamera esterna coperta. “Nel 1574, anno di morte dei due artefici Cosimo e Vasari – racconta Eike Dieter Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi - alla quota sommitale dell’edificio il nuovo granduca Francesco I fa realizzare una loggia, che si snoda da Palazzo Vecchio, attraverso il primo tratto del Corridoio Vasariano, fino alla copertura della loggia dei Lanzi. In questo ambiente continuo, lineare e luminoso, Francesco dal 1581 dispone sculture in marmo, prevalentemente antiche, fino a quel momento ‘sparse alla infusa’. Nel 1582 la loggia risulta chiusa con vetrate e trasformata in Galleria: un uso destinato, nel lungo periodo, a egemonizzare tutto il complesso degli Uffizi, dove verranno custoditi manufatti artistici diversi, tra cui molti dipinti, soprattutto ritratti”.

Eike Dieter Schmidt, direttore delle Gallerie

Per le opere d’arte più preziose, nel 1584 viene costruita la Tribuna: una cappella ottagona secolare, coperta da una cupola e impreziosita da sontuosi rivestimenti. Il nucleo originario di opere nel 1588 viene potenziato da una parte della celebre collezione di statuaria romana antica del cardinale Ferdinando che, divenuto Granduca alla morte del fratello, la trasferisce dalla sua villa sul Pincio a Roma agli Uffizi, dove si affianca ai ritratti di uomini illustri, tratti dalla serie del vescovo Paolo Giovio. Nella Galleria affluiscono con il tempo dipinti, disegni, sculture moderne, copie moderne dall’antico e manufatti diversi e diversamente preziosi.

“A soli dieci anni dal completamento della Galleria, la fama delle collezioni granducali corre nelle corti d’Europa: piovono le richieste di artisti e di appassionati di visitare la Galleria e la Tribuna e di riprodurne le opere – aggiunge Schmidt - la collezione intanto continua ad arricchirsi, rispecchiando i gusti dei granduchi, delle granduchesse, dei principi e delle principesse di casa Medici. Allorché nel 1631 Vittoria della Rovere sposa Ferdinando II de’ Medici porta con sé a Firenze superbi capolavori di pittura, tra i quali il doppio ritratto dei Montefeltro di Piero della Francesca e la Venere di Urbino di Tiziano”.

Da 250 anni uno dei più antichi musei italiani è aperto al pubblico: l’Italia celebra la Galleria degli Uffizi di Firenze

Nel 1737 la dinastia medicea si estingue: l’ultima erede, l’accorta e lungimirante Anna Maria Luisa, Elettrice Palatina, prima che il Granducato passi ai Lorena, lega alla città di Firenze le collezioni di famiglia, decretandone l’inalienabilità. In questo modo la strabiliante raccolta non verrà disseminata tra le svariate corti europee, come accadde a quelle estensi e gonzaghesche, per esempio. Nel 1769 Pietro Leopoldo di Lorena apre la Galleria al pubblico, dopo Boboli aperto nel 1766. Il direttore Giuseppe Pelli Bencivenni e l’abate Luigi Lanzi ordinano e catalogano le collezioni per scuole e la Galleria si propone come una sorta di “università museale”, che intende fornire indicazioni didattiche ed educare criticamente i visitatori. In questi anni, alla vigilia dell’alienazione degli immobili medicei romani da parte di Pietro Leopoldo, molte altre opere pervengono da Roma.

“Da villa Medici nel 1787 giungono a Firenze alcuni capolavori di statuaria antica, collocati nella loggia dei Lanzi e in Galleria – spiega ancora Eike Dieter Schmidt, direttore delle Gallerie - tra essi lo stupefacente gruppo di dodici statue di Niobe e dei suoi figli, scavato sull’Appia antica nel XVI secolo, per il quale viene allestita una solenne sala neoclassica; alla sensuale Venere dei Medici è riservato l’onore della Tribuna. Da allora artisti, dilettanti, appassionati, italiani e forestieri affollano la Galleria per condividere quanto di più magnifico gli artisti hanno saputo creare, i Medici collezionare e Pietro Leopoldo di Lorena offrire alla collettività”.

Il francobollo emesso il 24 giugno 2019 appartiene alla serie tematica “le Eccellenze del sapere”

Il folder realizzato da Poste Italiane per il francobollo dedicato agli Uffizi

Il francobollo emesso il 24 giugno 2019 appartiene alla serie tematica “le Eccellenze del sapere” con valore della tariffa B corrispondente a 1,10 euro. La tiratura è di quattrocentomila esemplari in fogli da ventotto; il bozzetto è a cura di Maria Carmela Perrini. La vignetta raffigura, il cortile delle Gallerie degli Uffizi con il suggestivo loggiato. Per l'occasione Poste Italiane ha realizzato anche un folder.

 

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