Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia: nel Castello di Miradolo l’eccezionalità è una regola

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Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia. In Piemonte, nell’ambiente protetto del Parco del Castello di Miradolo alle camelie ottocentesche introdotte dalla Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, ultima discendente della famiglia e proprietaria della dimora fino al 1950, si affiancano le nuove cultivar, recuperate e salvate dall’abbandono. La Fondazione Cosso presenta il progetto di recupero, salvaguardia e riscoperta delle piante simbolo di eleganza e raffinatezza.

 

(TurismoItaliaNews) E’ nel Parco del Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo (Torino) che si trovano oltre 130 giovani esemplari di camelie propagate da piante vetuste appartenenti a due tra le collezioni di camelie più antiche e pregevoli d’Italia, provenienti dal giardino dell’ex Albergo Eden di Verbania Pallanza e dal Parco di Villa Durazzo Pallavicini di Genova Pegli. Il progetto di piantamento diffuso ha preso il via nel 2019 con l’obiettivo di mantenere e far sopravvivere un ingente patrimonio botanico formato per il 50% da esemplari unici in Italia, oltre alle piante madri decisamente vetuste, in alcuni casi a rischio estinzione. Nel 2020 è stato avviato lo studio e la caratterizzazione dei giovani esemplari introdotti nel Parco del Castello di Miradolo e di quelli già esistenti, da parte di un gruppo di esperti dell’Università degli Studi di Torino guidati da Valentina Scariot del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa), con la collaborazione dell’agronomo Andrea Corneo, presidente della Società Italiana della Camelia. Per tutto il mese di aprile, sono in programma appuntamenti didattici a tema, incontri e degustazioni di the, occasioni uniche di approfondimento e di promozione della cultura botanica e del paesaggio.

Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia: nel Castello di Miradolo l’eccezionalità è una regola

Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia: nel Castello di Miradolo l’eccezionalità è una regola

La camelia
Al genere Camellia appartengono circa 320 specie botaniche, tutte originarie del Sud Est asiatico, da una vasta area che va dal Giappone alla Cina, fino al Vietnam. La più conosciuta in Europa è Camellia japonica, originaria del Giappone, quella più coltivata al mondo è la pianta da tè (Camellia sinensis), sulla quale si regge l’economia agricola di intere regioni geografiche. Il viaggio che dall’Oriente portò la camelia in Europa venne compiuto ad opera degli inglesi, che sul finire del ‘600 esplorarono le “Indie Orientali” alla ricerca di territori da scoprire e conquistare. Durante la prima metà del XIX secolo, i giardini si riempirono di nuove camelie, selezionate un po’ in tutta Europa, in luoghi particolarmente vocati alla loro coltivazione. Portogallo, Francia, Inghilterra, Spagna, Belgio e Italia furono, in quel periodo, fucine di nuove cultivar dai fiori sempre più grandi, doppi, variegati e sfumati, che ancora oggi popolano i giardini storici europei.

Il Castello di Miradolo e il parco storico
E’ un affascinante esempio di architettura di gusto neogotico che sorge all’imbocco della Val Chisone, a 40 km circa da Torino. Residenza nobiliare appartenuta alle famiglie Massel di Caresana e Cacherano di Bricherasio fino al 1950, deve la sua attuale conformazione a Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, detta “Babet”, sposa del marchese Maurizio Massel, che negli anni Venti dell’Ottocento interviene sulla facciata del Palazzo, fa realizzare la Citroniera e la Torre rotonda dall’architetto Talucchi e trasforma il giardino all’italiana in un parco paesaggistico di oltre 6 ettari, oggi riconosciuto tra i giardini storici tutelati dalla Regione Piemonte, con esemplari unici per bellezza e importanza storica e botanica. Alla morte dell’ultima erede Sofia, nel 1950 il Castello di Miradolo passa per testamento a una congregazione religiosa che lo adibisce a casa per esercizi spirituali e residenza estiva per anziani, effettuando una serie di interventi non rispettosi dell’impianto originario e non coerenti con la storicità del luogo. Dagli anni ’90 la dimora viene abbandonata e attraversa un lungo periodo di incuria e abbandono fino al 2007, quando, acquistata da un gruppo di privati, viene affidata in gestione alla Fondazione Cosso che con risorse totalmente private lavora per restituire alla comunità un patrimonio storico, architettonico e naturalistico estremamente prezioso.

Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia: nel Castello di Miradolo l’eccezionalità è una regola

Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia: nel Castello di Miradolo l’eccezionalità è una regola

Il Parco del Castello di Miradolo è un esempio di giardino all’inglese, in cui le linee sinuose dei contorni, le macchie arboree caratterizzate da una notevole varietà di tessiture, colori e forme, la presenza di piccoli corsi d’acqua, la traccia di un antico lago, sono segni inconfutabili dello stile romantico del Parco, organizzato intorno a un’imponente radura centrale. Negli oltre sei ettari di parco sono presenti alberi di diversa dimensione e pregio, con oltre una quarantina di esemplari di grande importanza storico-botanico, tra cui 5 alberi monumentali.

La Fondazione Cosso
Nata per volontà di Maria Luisa Cosso Eynard e della figlia Paola, la Fondazione che ha sede nel Castello di Miradolo opera in ambiti diversi: arte, musica, natura, didattica e sociale, per costruire un'offerta culturale ampia e di alto livello, basata sulla ricerca e sulla sperimentazione, diversificata per le famiglie, le scuole, i soggetti portatori di fragilità, i visitatori di tutte le età. In ambito naturalistico si occupa dal 2008 del parco storico, con progetti di valorizzazione, tesi a diffondere la conoscenza della natura e del paesaggio, stimolare la sensibilità verso temi come l'ecologia, la sostenibilità e il benessere dell'essere umano, in connessione con l'ambiente. Grazie alla Fondazione Cosso, il Castello di Miradolo è tornato alla sua antica funzione di polo culturale e di laboratorio di idee, rievocando il cenacolo che, tra Ottocento e Novecento, la contessa Sofia Cacherano di Bricherasio aveva saputo creare intorno a sé. La dimensione storica, oggi, viaggia di pari passo con la contemporaneità: il Castello di Miradolo è, infatti, un “castello contemporaneo” non cristallizzato nel tempo storico della sua costruzione ma diventato un luogo dell’oggi, capace di calare la sua eredità storica e le abitudini di un castello nei tempi contemporanei.
Giorni e orari di apertura del Parco e della Mostra
Venerdì, sabato, domenica e lunedì ore 10/18.30 (ultimo ingresso 17.30)
Ingresso solo su prenotazione: 0121 502761 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per gruppi e scuole aperto ogni giorno su prenotazione
Tariffe: ingresso al parco con audioguida 5 €, gratuito fino a 6 anni, Abbonamento Musei

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Oltre 160 esemplari di camelie, tra le varietà più antiche e rare d’Italia: nel Castello di Miradolo l’eccezionalità è una regola

Per saperne di più
Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (To)
www.fondazionecosso.com

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