Per il ministero del Turismo e delle Antichità egiziano quella effettuata nella necropoli di Saqqara è la più grande scoperta archeologica del 2020: una quantità di tesori dell'antichità tornati alla luce per raccontare nuovi episodi di quello straordinario popolo che erano gli Egizi. La scoperta di Saqqara è l'ultima di una serie di reperti archeologici che l'Egitto promuove per rilanciare il turismo settore chiave dell'economia, duramente colpito ulteriormente dalla pandemia globale del Coronavirus.

(TurismoItaliaNews) Gli scavi della missione archeologica egiziana che opera nella necropoli di Saqqara hanno portato alla luce nuove gallerie all'interno delle quali sono stati recuperati un gran numero di sarcofagi intatti, superiore al numero di quelli scoperti e annunciati ad inizio ottobre. Le gallerie sono rimaste chiuse per più di 2.500 anni e questo ha consentito di ritrovare anche numerosi manufatti dorati, tra cui delle maschere funerarie e statue in legno. Negli ultimi anni la missione archeologica egiziana ha annunciato una serie di importanti scoperte archeologiche a Saqqara, l'ultima delle quali ha riguardato il ritrovamento di 59 sarcofaghi con mummie, in buone condizioni, di alti funzionari e sacerdoti della 26.a dinastia.

L'altopiano di Saqqara ospita almeno 11 piramidi, inclusa la famosa piramide a gradoni, insieme a centinaia di tombe di antichi funzionari e altri siti che vanno dalla I dinastia (2920 a.C.-2770 a.C.) al periodo copto (395-642). In particolare il sito di Saqqara fa parte della necropoli dell'antica capitale egiziana di Memphis che comprende le famose piramidi di Giza, così come le piramidi più piccole di Abu Sir, Dahshur e Abu Ruwaysh. Le rovine di Memphis sono state designate patrimonio mondiale dell'Unesco negli anni '70. Negli intendimenti del ministero c'è quello di esporre i sarcfagi ritrovati al nuovo Grand Egyptian Museum, che l'Egitto sta costruendo vicino alle Piramidi di Giza.

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