Salento: Leuca, quelle straordinarie ville sull’antico Promontorio Japigio

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Angelo Benedetti, Leuca / Puglia

Il mare, le grotte, il santuario e la sua storia. Ma Leuca, sull'antico Promontorio Japigio, non è solo questo: la visita alla cittadina che si affaccia là dove Jonio e Adriatico si incontrano, riserva anche un’altra straordinaria scoperta: le caratteristiche ville signorili costruite a cavallo tra Settecento e Ottocento. Una decina gli stili che ne caratterizzano l’architettura: da quello ionico a quello gotico, da quello francese al toscano, dal pompeiano al risorgimentale, al moresco, all’arabo, addirittura al cinese. Un colpo d’occhio straordinario, che invita ad apprezzarne una per una.

 

(TurismoItaliaNews) Qualche stupore nella gente del luogo, quando le ville hanno cominciato gradualmente a caratterizzare il paesaggio, devono pur averlo generato. Quello stesso stupore che palesa chi per la prima volta arriva a Leuca, punta estrema del Salento. E del resto quelle stesse ville che tanto si fanno ammirare, hanno perfino avuto un ruolo nella modificazione della vita degli abitanti della zona e non solo dell’ambiente. Nel corso del Novecento a ridosso delle curiose quanto eleganti strutture si è sviluppata l’attuale cittadina, abitata durante l'inverno da poco più di un migliaio di leuchesi, famiglie di pescatori che dalle vicine Castrignano, Patù e Gagliano alla fine dell’800 si trasferirono a Leuca per custodire le ville nell’inverno e per dedicarsi alla pesca, che oltre al turismo balneare e religioso rappresenta l'attività principale del luogo.

Stupore, si diceva: la loro è una struttura dalla pianta semplice, ma di certo sono estremamente raffinate nella ricerca del dettaglio. Ciascuna villa a ridosso del mare aveva anche una piccola dependance, che la gente del posto ha ribattezzato “bagnarola” per la forma di un capanno, pensata per assicurare la privacy dei proprietari delle abitazioni signorili nel momento in cui scendevano fin sulla battigia per un bagno nelle acque cristalline del mare.

Villa Arditi, Villa Arditi di Castelvetere, Villa Pia, Villa Cezzi, Villa Circolone, Villa Colosso, Villa Daniele, Villa Episcopo, Villa Fuortes, Villa La Meridiana, Villa Licci, Villa Ramirez, Villa Gioacchino Fuortes, Villa Sangiovanni, Villa Mellacqua, Villa Marcucci, Villa Scipione Sangiovanni, Villa Serracca, Villa Tamborino - Cezzi: sono questi i nomi che evocano famiglie e peculiarietà e che si caratterizzano ciascuna per il proprio stile.

La prima, la più tipica, risale alla fine del Settecento, villa Romasi, ma quasi tutte sono state edificate nella seconda metà dell’Ottocento. Nel 1868 vi erano solo dieci ville, l'anno successivo erano già 15, alla fine del secolo se ne contavano oltre 50. Le prime 16 ville erano tutte in stile toscano, con intarsi a merletto, ma senza particolari decorazioni anche perché gli architetti erano soprattutto dei maestri che lavoravano su modulo, come mastro Vincenzo Torsello, mastro Eliseo Stasi, mastro Michele Rizzo. E’ dal 1874 (da quando furono progettate da ingegneri) che le ville cambiano volto.

Ogni villa ha un ampio parco anteriore e un giardino posteriore; in genere si trova anche una cappella votiva dedicata alla Madonna. Ma poi sono proprio i dettagli a fare la differenza. Infatti una villa di rispetto doveva avere la chiesetta di famiglia, il pozzo, il giardino con pini centenari e palme, armonizzata con il verde della macchia mediterranea. Villa Meridiana sulla facciata in stile art decò – eclettico, ha un orologio solare che le dà il nome e una piccola lanterna belvedere a pianta esagonale che permette di osservare tutto il panorama di Leuca; Villa Episcopo è di gusto decisamente orientale con i suoi tetti che richiamano le coperture delle pagode cinesi; Villa Daniele - Romasi in rigoroso stile moresco, è denominata “La nave” per la sua ampiezza e la sua forma caratteristica; Villa Maruccia dallo strano gotico misto a richiami in stile egizio, per via del colore rosso mattone e dalle figure geometriche realizzate sulla facciata principale; Villa Fuortes, più sobria e di gusto classicheggiante, pompeiano e jonico. E ancora il fiabesco della villa Mellacqua; il liberty di villa De Francesco - Licci e altri stili, come quelli di villa Pia, villa Sauli, villa Stefanachi ed altre.

E certo è che Leuca di storia ne ha da raccontare: basti considerare che secondo la tradizione San Pietro, arrivato dall’Oriente, avrebbe cominciato qui la sua predicazione in Italia. La leggenda vuole anche che l'Apostolo, colpito dalla bellezza quasi metafisica del luogo, abbia preteso che a Leuca ci si rechi almeno una volta, o in vita o in spirito dopo il trapasso, quasi fosse un’anticamera per accedere al Paradiso.

 

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