Dolomiti Bellunesi, sulle salite mitiche del Giro d’Italia: un ambiente spettacolare dove esprimere la propria libertà

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Bike It Now, sentiti libero di scegliere. Quassù si può pedalare sulle salite mitiche del Giro con il proprio passo, scegliendo la propria fatica. Si può scegliere il viaggio e cavalcare la Gravel per perdersi in Valbelluna o lungo le ciclovie Monaco-Venezia e la Claudia Augusta Altinate. Oppure si può optare per la Mtb fra giri unici sui sentieri preparati e segnalati fra le vette dolomitiche, decidendo se facilitare il tour utilizzando gli impianti di risalita, noleggiando una e-bike o contando solo sulle proprie forze. Se invece cercate l’adrenalina e le folli discese di downhill, c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i diversi bike park delle Dolomiti Bellunesi.

 

(TurismoItaliaNews) Non c’è Giro d’Italia senza le Dolomiti e le Dolomiti Bellunesi sono terra di storie rosa. I passi, i tornanti, le pendenze e le fatiche hanno visto sfilare la storia del ciclismo. Correre qui è un privilegio, un beneficio che non è riservato solo alle leggende delle due ruote, ma aperto a tutti. E’ il paradiso in rosa che unisce la maglia simbolo della “gara più dura la mondo nel paese più bello del mondo” al rosa della roccia delle montagne, la dolomia, la cui composizione fa sì che i raggi del sole riflettendo sulle pareti diano vita a quel colore unico che rende le albe e i tramonti sulle Dolomiti qualcosa di esclusivo: l’Enrosadira.

Dolomiti Bellunesi, sulle salite mitiche del Giro d’Italia: un ambiente spettacolare dove esprimere la propria libertà

Dolomiti Bellunesi, sulle salite mitiche del Giro d’Italia: un ambiente spettacolare dove esprimere la propria libertà

Una straordinaria esperienza è vivere le stesse suggestioni sul percorso della ventesima tappa Belluno Marmolada del Giro d’Italia, che si ritrovano a Falcade verso il Passo San Pellegrino, poi il Pordoi e infine la Marmolada fino al Passo Fedaia. Il Passo San Pellegrino ricorda il Giro del 1978 che parte mormorando già il nome di Moser. Ma sulla sua strada il trentino trova prima un De Munyck in gran forma, supportato da un gregario di lusso come Gimondi. Poi la neve, che obbliga ad un cambio di percorso: Pordoi e Falzarego sono impraticabili, si passa dal San Pellegrino. La pendenza dolce sembra favorire sulla carta Moser, che invece, contro ogni previsione, qui perde secondi fondamentali che gli costeranno la vittoria finale.

Il Pordoi è il gigante dolomitico tra il Gruppo del Sella e il Gruppo della Marmolada, è uno dei passaggi più significativi nella storia del Giro d’Italia, senza dubbio tra le salite nobilitate da Coppi, che qui è passato in testa per ben 5 volte. Sulla sommità del passo ancora oggi è possibile vedere il monumento innalzato a memoria del "Campionissimo".

Dolomiti Bellunesi, sulle salite mitiche del Giro d’Italia: un ambiente spettacolare dove esprimere la propria libertà

Dolomiti Bellunesi, sulle salite mitiche del Giro d’Italia: un ambiente spettacolare dove esprimere la propria libertà

E infine la Marmolada che debutta al Giro nel 1970 ed è uno spettacolo indescrivibile, un teatro gremito di persone che applaudono ad imprese mitiche: nel 1991Chioccioli che se ne va e sembra quasi Coppi, nel 1993 Chiappucci che doma sulla cima "il Navarro" Indurain. Ma è il 1998, l’anno di Pantani, ad entrare nella leggenda: "il Pirata" vola e incolla l’Italia intera alla televisione. Sul Fedaia centinaia di migliaia di tifosi impazziti. Pantani e Guerini partono assieme tra le cime delle Dolomiti, tornante dopo tornante, larice dopo larice, pedalata dopo pedalata. Gli scatti del Pirata sono un'autentica rasoiata. Tra gli altri protagonisti del Giro d'Italia c'è chi sale con meno grazia e più fatica dei battistrada, molti sono curvi sul manubrio, quasi a ricordare che dietro ad ogni bellezza c’è una sofferenza. È l’apoteosi.

Il Passo Fedaia con le sue pendenze è il vero "mostro sacro" delle Dolomiti. La salita dopo l'abitato di Malga Ciapela si fa durissima. Il rettilineo prima dei tornanti finali è veramente ostico. I tornanti che portano al Lago del Fedaia hanno tratti oltre il 20%. Arrivare in cima al Passo Fedaia è un’impresa leggendaria.

Il Giro d'Italia 2022 è anche l'occasione per il debutto della nuova identità visiva del brand di destinazione turistica “Dolomiti Bellunesi - The Mountains of Venice”. Un progetto grafico commissionato allo studio di Milano Carmi e Ubertis, che ha comportato più di un anno di lavoro, finalizzato alla creazione di un’identità territoriale di ampio respiro. Che non si limiti dunque, per quanto fondamentale, al solo aspetto turistico ma che rifletta il “look and feel” di un territorio unico. “Il brand 'Dolomiti Bellunesi, The Mountains of Venice' è la sintesi dei valori fondanti del territorio, del suo essere autentico e spettacolare, un paesaggio culturale fin dal Paleolitico Medio e un palcoscenico dove vivere indimenticabili avventure contemporanee. Le forme artistiche preesistenti, le caratteristiche distintive del paesaggio e le tracce storiche che testimoniano la memoria dei luoghi, sono l’origine del nuovo simbolo di territorio che cristallizza la vocazione innovativa delle “Dolomiti Bellunesi, le Montagne di Venezia” e la qualità di vita che il territorio offre. Tutto ciò è la perfetta somma di tradizione e innovazione, di natura e accoglienza, di visioni per il futuro a partire dalla storia e dal proprio Genius Loci” ha detto Elio Carmi dello Studio Carmi e Ubertis consulente per la brand Identity.

Per saperne di più
giro.dmodolomiti.it
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www.infodolomiti.it

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