Aqaba, Giordania: sulla terra, nell’aria e nel mare
Giovanni Bosi, Aqaba / Giordania
Un’esperienza indimenticabile? Sorseggiare al tramonto un buon caffè guardando il golfo di Aqaba reso incandescente dal Sole ormai arancione che si abbassa pian piano dietro le alture di Israele. Un lembo di Mar Rosso su cui si affacciano, nel giro di pochi chilometri, ben tre Paesi: la Giordania, Israele e l’Egitto. Un concentrato di storie, culture, tradizioni, religioni. La platea ideale da cui guardare è proprio Aqaba, la città giordana che ha davvero tanto da raccontare.
(TurismoItaliaNews) L’ora più ammaliante è quella del tardo pomeriggio, quando le famigliole che hanno trascorso il pomeriggio sulla spiaggia si apprestano a tornare a casa e le tante barche con la chiglia di vetro usate per le escursioni sul mare caldo, si apprestano a rientrare al porto. Su tutti vigila l’immensa bandiera di piazza della Grande Rivolta Araba: ben 20 metri per 40 di stoffa con i colori nazionali (nero, rosso, verde e bianco) issata sul pennone alto 137 metri. E’ la bandiera più grande del mondo, che sventola lì dal 1916, e cioè da quando le forze arabe guidate dallo Sharif Huseein bin Alì cominciarono a combattere per l’indipendenza dall’impero ottomano.
Visitare Aqaba può rivelarsi un’esperienza straordinaria perché straordinari sono i colori che restano impressi negli occhi: la città è infatti circondata da un lato dal Mar Rosso e dall’altro dalle montagne che annunciano il deserto. Montagne aspre dalle tonalità cangianti, che risaltano ancor più quando il sole si abbassa e il cielo diventa blu cobalto.
Base di partenza ideale per gli incredibili paesaggi del Wadi Rum, la città nabatea di Petra, la scoperta di Betania dove avvenne il battesimo di Gesù, o per galleggiare sul Mar Morto e provare sensazioni uniche, oggi Aqaba si presenta con un aspetto moderno, ideale per piacevoli passeggiate a piedi; ma non traggano in inganno i lussuosi cinque stelle che si affacciano sulla spiaggia sabbiosa, avamposto del turismo sollecitato dal mare adattissimo per gli amanti degli sport nautici: basti pensare che più di 130 specie di coralli e centinaia di specie di pesci sono state identificate nelle acque giordane e alcune sono presenti solo in questa regione.
Non va dimenticato che Aqaba è una Duty Free Zone e così ogni mercanzia è praticamente a buon mercato. O quasi. In primo luogo i prodotti classici come elettronica, profumi e bevande alcoliche, ma un pensierino bisogna farlo anche su acquisti meno tradizionali come abiti e olio di oliva prodotto localmente.
In ogni caso, quando si arriva in un luogo che si visita per la prima volta, si deve comprendere l’essenza. Capirne le peculiarità e inevitabilmente anche le vicende. Gli scavi archeologici hanno messo in luce parte della ricca storia di Aqaba che data dall’Età del Ferro. Poche tracce restano dell'estesa città bizantina di Ayla poiché molte delle pietre dei suoi edifici furono riutilizzate per la costruzione di insediamenti più tardi e poiché in parte coperta della moderna città. La città del periodo islamico, considerata la prima città islamica costruita fuori dal territorio della penisola arabica, servì come porto della Palestina e come deposito dell'Hegiaz. Fu anche un'importante tappa per i pellegrini egiziani sulla rotta verso la Mecca. Vale dunque una visita all’Aqaba Archaeological Museum, che conserva una ricca collezione di oggetti che offrono una prospettiva sulla lunga storia della città quale centro di commerci: ceramiche, monete e altri manufatti provenienti da Iraq, Etiopia, Egitto e dalla lontana Cina. Di particolare importanza la prima pietra miliare della Via Nova Traiana, nella cui iscrizione si dice che l'imperatore Traiano aprì e costruì questa strada dalla Siria al Mar Rosso. II museo ha anche una piccola collezione di monete d'oro dell'epoca fatimide che furono battute a Sajilmasa, in Marocco.
A questo punto siete pronti per acquistare un ricordo di Aqaba. Ma cosa portare a casa? Si diceva di un buon caffè da sorseggiare mentre si guarda il tramonto. Il suq è nella zona degli hotel ed è aperto sette giorni su sette. Non è certo il più vecchio della regione, ma vale comunque la pena di girovagare tra gli eclettici negozi. Alcuni vendono prodotti di uso quotidiano per gli abitanti della città, altri sono più orientati verso i turisti. In alcuni di questi è possibile ordinare la propria miscela di caffè che verrà macinato davanti ai vostri occhi. O magari, se il profumo ci inebria, ci si può innamorare dei colori delle spezie che danno quel gusto speciale al cibo arabo: zafferano, cardamomo, zenzero, cumino e ogni tipo di pepe sono disponibili già impacchettati e pronti per essere portati a casa.
Per qualcosa di più stravagante, le gioiellerie del suq offrono una vasta ed economica scelta che include anche oro a 21 carati lavorato localmente. Tutte le lavorazioni sono stampigliate con il valore in carati per garantirne la qualità. Ma i prodotti dell'artigianato locale si trovano anche sul lungomare. Gioielli fatti con pietre semi-preziose come lapislazzuli, ambra e ametista sono una specialità. E se non si trova ciò che si desidera, nei negozi si può chiedere la creazione di qualcosa su misura, di solito in poco più di un'ora e senza alcun prezzo aggiuntivo. Ricami, gioielli in argento, tappeti e oggetti in ceramica sono altre possibili opzioni. E poi c’è una specialità tipica di Aqaba: le bottiglie di sabbia create da abili artigiani che compongono immagini di ogni tipo con i granelli che riflettono i vivaci colori del deserto. O magari le splendide stoffe, bellissime perfino per comporre pannelli da appendere alle pareti come fossero un quadro.
E lo shopping può avere perfino un fine solidale: la Noor al-Hussein Foundation (a due passi dall'Aqaba Archaeological Museum) propone una selezione di prodotti che provengono da progetti di sviluppo di vari villaggi giordani. Fondazione che ha svolto un ruolo pionieristico nello sviluppo dell'artigianato in Giordania negli ultimi vent'anni e che ha in esposizione nel piccolo locale alcuni dei migliori lavori disponibili.
Insomma tanti ricordi da un viaggio ad Aqaba. Ma a patto di saperne assaporare il vero unico gusto di antica città.
Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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