[ REPORTAGE ] Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

images/stories/grecia/Delos_01.jpg

 

Giovanni Bosi, Isola di Delos / Grecia

Un’isola piccola, ma immensa per valore storico, culturale e spirituale. Visitarla non è una semplice escursione: è un vero e proprio viaggio nel tempo, un salto emozionante nell’antichità greca, là dove mito e realtà si fondono indissolubilmente. Nell’arcipelago delle Cicladi, incastonata come un diamante tra le acque turchesi del Mar Egeo, c’è Delos, luogo di nascita degli dèi gemelli Apollo e Artemide. Un’isola sacra, tra mito e archeologia.

 

(TurismoItaliaNews) A mezz’ora di navigazione da Mykonos, si vive un’esperienza irrinunciabile e non bisogna essere necessariamente appassionati di archeologia o di storia dell’antichità. Delos è davvero tanto, perché racconta grandi storie con le sue testimonianze dichiarate dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità. Secondo la mitologia, questa terra - lunga 5 km e larga appena 1.300 metri - è il luogo di nascita di Apollo e Artemide, figli di Zeus e Latona, rifugiatasi sull’isola per sfuggire all’ira di Era. E’ questo mito ad aver reso Delos una delle isole più sacre del mondo greco antico, meta di pellegrinaggi, celebrazioni e processioni religiose sin dall’VIII secolo a.C.

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Così oggi camminare tra i suoi resti archeologici è un’esperienza che incanta e commuove. Il sito archeologico, tra i più importanti del Mediterraneo, ha ottenuto il marchio Unesco per la sua eccezionale testimonianza della civiltà greca classica. Senza dubbio, si tratta di uno dei musei a cielo aperto più affascinanti al mondo.

Ma cosa c’è da vedere a Delos?

Nonostante le sue dimensioni contenute (meno di 4 kmq), l’isola offre un’incredibile concentrazione di monumenti, templi, case signorili e agorà. Tra i luoghi da non perdere: la Terrazza dei Leoni: una fila di leoni di marmo scolpiti nel VII secolo a.C., simbolo della protezione del sacro santuario di Apollo; il Tempio di Apollo, cuore spirituale dell’isola, dove sorgeva la statua del dio e dove si svolgevano i culti religiosi più solenni; la Casa di Dioniso e altre residenze con splendidi mosaici ben conservati, testimonianza dell’opulenza della Delos ellenistica; il Teatro antico, che poteva accogliere fino a 5.000 spettatori, affacciato su un panorama mozzafiato; il Lago Sacro, oggi prosciugato, ma un tempo epicentro delle celebrazioni religiose.

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Tutto si rivela un’esperienza autentica, peraltro lontano dalla folla. A differenza delle isole vicine, come Mykonos, Santorini o Paros, Delos è disabitata e priva di strutture ricettive. Si può visitare solo di giorno o al tramonto, con escursioni organizzate che partono regolarmente dai porti di Mykonos, Naxos e Tinos. Proprio questa sua condizione “fuori dal tempo” rende l’esperienza ancora più autentica: nessun rumore, nessun traffico, solo pietra, cielo e mare. La sensazione di camminare da soli tra le rovine millenarie, con lo sguardo che si perde tra colonne e capitelli affacciati sull’Egeo, è qualcosa di profondamente emozionante. È facile sentirsi parte di qualcosa di più grande, spettatori privilegiati di una storia che risuona ancora tra quelle pietre.

Centro spirituale e crocevia del Mediterraneo

In realtà Delos non è stata solo un luogo di culto. “Con il tempo, grazie alla sua posizione strategica nel cuore dell’Egeo, era diventata uno dei porti commerciali più floridi dell’antichità. Naviganti, mercanti e ambasciatori provenienti da Asia Minore, Italia, Nord Africa e dalla stessa Grecia affollavano le sue banchine, dando vita a un centro cosmopolita e vibrante” ci spiega la nostra guida Silia. “Perdersi” tra i suoi resti archeologici significa immergersi in un’antica metropoli multiculturale, dove si intrecciavano lingue, religioni e tradizioni. L’isola conserva tracce di insediamenti risalenti al III millennio a.C., passando per l’epoca ellenistica e romana, fino all’epoca paleocristiana. Una testimonianza unica dell’evoluzione delle civiltà che hanno segnato il bacino del Mediterraneo.

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

I leoni dei Nassi

Originariamente da nove a sedici, i leoni di Delos erano le sentinelle insonni del temenos di Leto, il lago sacro e l’accesso settentrionale al santuario degli dèi dell'isola. Sono raffigurati con la bocca semi-aperta in un eterno ruggito, seduti sulle zampe posteriori, lo sguardo fisso a est: così accoglievano ogni mattina e ogni sera gli Dei della Luce, guardiani eterni del Lago Sacro e del Santuario. Una disposizione unica di animali per la Grecia, che segue parzialmente i modelli orientali. Furono dedicate dai Nassi al Santuario di Apollo verso la fine del VII secolo a.C. (o, secondo altri studiosi, nel tardo VI secolo a.C.), nel contesto di un grandioso programma edilizio volto a dimostrare la supremazia di Nasso a tutti i pellegrini ellenici.

Collocati su un terrazzo naturale, lungo la strada che conduceva dal porto nord al Santuario, impressionavano i pellegrini con il loro aspetto imponente, poiché la maggior parte di loro non aveva mai visto un leone. A causa dell'origine del marmo e della forte presenza Naxiana nel santuario di Delo nel periodo della dedicazione (fine del VII - VI secolo a.C.), la realizzazione dei leoni è stata attribuita ai laboratori Naxiani. All'inizio del XVIII secolo, uno dei leoni fu trasportato a Venezia e posto nella Stazione Navale, con una testa moderna. Dal 1999 i leoni sono stati trasferiti nel vicino Museo, mentre copie esatte sono state collocate in loco.

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Il Teatro, capolavoro di architettura

E’ uno dei pezzi forti del sito archeologico. La costruzione del teatro in pietra iniziò intorno al 296 a.C. per essere completato intorno al 240 a.C., poi completamente abbandonato dopo la distruzione dell’88 a.C. Il koilon, l’auditorium semicircolare dove sedeva il pubblico, poggia su un robusto muro di contenimento e poteva ospitare una folla di circa 6.500 spettatori. Questo numero è un’indicazione delle grandi folle che si radunavano sull’isola durante la stagione festiva, quando ancora pochi abitanti vi risiedevano permanentemente. I sedili della prima fila sono quelli meglio conservati e gli unici dotati di schienale: erano riservati alle persone onorate. L’orchestra semicircolare, che era la parte principale del teatro, era chiusa sul lato rettilineo dalla skene, l’edificio scenico con spogliatoi e camerini; il coro si muoveva nell’orchestra semicircolare, mentre gli attori recitavano sopra il proskenion e nell’orchestra.

C’è anche una grande cisterna nella quale veniva raccolta l’acqua piovana che scorreva giù dal koilon, convogliata in un canale lungo il perimetro dell’orchestra. Sul suo tetto in pietra, sorretto da otto eleganti archi in granito, si trovavano bocche in pietra da cui si attingeva l’acqua. A sinistra e a destra della strada principale in pietra che dal Porto Sacro conduce al teatro, si trova il Quartiere del Teatro, il distretto più antico della città. Su entrambi i lati di questa strada irregolare e in salita si trovano piccoli negozi, dietro i quali vi sono case private. Molti dei notevoli mosaici pavimentali di questo quartiere sono stati conservati.

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Il declino dopo il periodo d’oro

Delos rimase legata ad Atene tranne per un periodo di indipendenza (314-167 a.C.), al termine del quale Roma la dichiarò porto libero. In quel periodo, il commercio e l'attività edilizia furono favoriti, come dimostrano le rovine della città: c’erano edifici pubblici, santuari, luoghi per lo sport, associazioni di banchieri di diverse origini etniche e religiose, mercati. Delos iniziò a declinare dal 88 a.C. a causa della devastazione causata dalla flotta del re Pontus Mitridate, ma continuò ad essere abitata fino all’inizio del Medioevo, come testimoniano le basiliche cristiane trovate qui, la più famosa delle quali è quella di San Kerykos. Successivamente, fino all’inizio delle moderne ricerche archeologiche, le rovine di Delos divennero una fonte di materiale da costruzione per le isole circostanti.

Delos, l’isola che racconta la storia dell’umanità

Per il viaggiatore curioso, l’isola rappresenta l’essenza più pura del turismo culturale: autentica, profonda, capace di lasciare un segno indelebile. Per gli appassionati di storia, è una lezione viva di archeologia. Per gli amanti della Grecia, è un luogo dell’anima. In un mondo dove il turismo si fa sempre più veloce e superficiale, Delos invita alla lentezza, all’ascolto e alla meraviglia. È un luogo dove il silenzio parla, dove i miti prendono forma e dove la civiltà occidentale mostra le sue radici più profonde. Chi ama la Grecia non può non emozionarsi davanti alla maestosità discreta di Delos. Chi ama viaggiare con l’anima, qui trova un pezzo di eternità.

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

Delos, gioiello dell’Egeo e Patrimonio dell’Umanità: nella culla degli dèi tra mito, storia e fascino mediterraneo

© TurismoItaliaNews.it | riproduzione riservata

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – X: @giornalista3

 

Chi siamo

TurismoItaliaNews, il web magazine che vi racconta il mondo.

Nasce nel 2010 con l'obiettivo di fornire un'informazione efficace, seria ed obiettiva su tutto ciò che ruota intorno al turismo...

Leggi tutto

Questo sito utilizza cookie, di prima e di terza parte, per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. Leggi la Cookie Privacy...