Con Sant’Efrem il Siro il Vaticano rivolge un segno di attenzione verso le chiese di tradizione siriaca cattolica e non
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Eugenio Serlupini, Roma
E’ dedicato al centenario della proclamazione di Sant’Efrem il Siro a dottore della Chiesa il francobollo che la Città del Vaticano ha emesso il 10 settembre 2020. Il suo culto è ancora molto vivo fra i cristiani ortodossi di Edessa: nato intorno al al 306 a Nisibis, l’attuale Nusaybin, nella Turchia sud orientale, è stato un teologo e scrittore, annoverato fra i più antichi scrittori di lingua siriaca.
(TurismoItaliaNews) Cento anni fa è stato Papa Benedetto XV a proclamare Sant’Efrem dottore della chiesa con l’enciclica Principi Apostolorum Petro, come segno di attenzione verso le chiese di tradizione siriaca cattolica e non. Efrem è morto a Edessa il 9 giugno 373. Il francobollo vaticano da 1,15 euro riproduce in modo iconografico il santo dottore con i simboli che lo contraddistinguono: lo Spirito Santo in forma di colomba che con le ali sembra agitare le corde della cetra, posta nel suo braccio sinistro, perché dalla tradizione cristiana viene definito cetra dello Spirito Santo; la stella con la lettera «M» rimanda alla sua illuminata dottrina mariana che gli valse il titolo di «primo Dottore Mariano nella schiera dei Santi Padri»; con la penna, simbolo del suo dottorato, in atteggiamento di scrivere una delle frasi più rappresentative della sua dottrina sull’incarnazione del Figlio di Dio: “Benedetto colui che nella nostra lingua ha tradotto i suoi segreti” spiegano dalla Città del Vaticano.
La bozzettista è Daniela Fusco mentre la stampa è stata affidata alla Printex di Malta. La tiratura annunciata è di 51.000 francobolli in fogli da dieci.