Con l’Isola del Tino (dove svetta il faro dedicato a San Venerio) omaggio in francobollo alla nostra Marina Militare
L’occasione è la festività di San Venerio, patrono del Golfo della Spezia, ma l’evento si tramuta anche in un omaggio alla nostra Marina Militare. Arriva infatti il nuovo francobollo italiano dedicato all’Isola del Tino, dove svetta il faro dedicato proprio a San Venerio: formalmente si celebra la rinascita dell’isola grazie alle sinergie tra realtà istituzionali (quali Mibact, Mit, Mise, Diocesi, scuole, Università, enti di ricerca, Comuni, Parchi) e volontariato, messe in campo e coordinate dalla Marina Militare Italiana che detiene la custodia dell’isola e ne preserva il patrimonio naturalistico e culturale.
(TurismoItaliaNews) Dall’11 settembre 2020 è in circolazione il francobollo nel valore della tariffa B pari a 1,10 euro che immortala l’isola del Tino che racconta la storia di un santo marinaio, Venerio appunto, vissuto tra il 560 e il 630, che placava le tempeste con la forza della sua preghiera, che accendeva fuochi notturni sulla sommità della roccia per orientare i naviganti e che insegnava ai pescatori l’uso della vela latina, più maneggevole e sicura, condividendo già allora i valori di cura per la gente di mare connaturati nella stessa Marina Militare. “Tyrus major” si leggeva sugli antichi portolani.
“Isola di luce e di preghiere, di leggende e di storia, entrata nel mito da quel lontano VII secolo che la vide approdo di romitaggi del monachesimo insulare, poi sede abbaziale di ordini monastici, posizione strategica di difesa, infine presidio militare – spiegano l’ammiraglio di Divisione Giorgio Lazio, comandante Marittimo Nord, e la dottoressa Elisabetta Cesari dell’associazione Amici dell’isola del Tino - isola di infrastrutture solidali, con il suo faro, e di addestramento del Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare, isola dell’arcipelago di Portovenere e patrimonio dell’umanità (Unesco). Isola che fa del limite una sfida: l’isola interdetta è divenuta isola accogliente per associazioni e scuole, e a misura di handicap con percorsi e attività dedicati, garantendo nel contempo la propria mission”.
L’isola del Tino, triangolo roccioso nell’estremità occidentale del Golfo della Spezia, poco più di 0,127 kmq, con un perimetro di circa 2 km, si erge fino a 117 metri coperta da rigogliosa flora mediterranea, tra bianche falesie, cave di marmo Portoro, strida di gabbiani e fondali ricchi di vita. Il faro di San Venerio svetta sulla sommità: costruito su un bastione tardomedievale di probabile origine genovese, illumina la notte dal 1840 quando fu costruito dal Genio della Regia Marina. Caserme, batterie, postazioni di tiro e di luce raccontano la storia militare dell’isola, mentre un’area archeologica costituita da tre chiese (dal VI al XV secolo), da un chiostro benedettino del 1100, da tombe e cisterne ne testimonia il cuore sacro. Fu meta di pellegrinaggi europei e luogo di molti saccheggi da parte di pirati e saraceni attratti dalla ricchezza dei monaci.
“La Marina Militare è fiera di condividere la storia plurimillenaria, la cultura religiosa, artistica, tecnologica, militare e la natura incontaminata dell’isola del Tino con il mondo, donando la chiave di accesso per visitarla alle associazioni che ne faranno richiesta, potendo proporre diversi percorsi tematici, fruibili anche dai diversamente abili” sottolinea l’ammiraglio Giorgio Lazio. Un territorio come quello del Tino è un paesaggio di una bellezza rara ed estatica, che cura con la sua semplice visione ma è anche un paesaggio che necessita di cure per la fragilità e complessità del territorio e per la funzionalità tecnica e infrastrutturale da garantire. Di questo si occupa il Comando Marittimo Nord che, insieme agli uomini e alle donne del Comando Zona Fari e Segnalamento Alto Tirreno e della Direzione Genio Militare per la Marina della Spezia, garantisce che il funzionamento del presidio luminoso sia sempre efficiente e che natura, storia e cultura rimangano patrimonio tutelato e memoria condivisa per le future generazioni.
Il francobollo per l’Isola del Tino appartenente alla serie tematica “il Patrimonio naturale e paesaggistico” ed è stampato all’Ipzs di Roma con una tiratura di quattrocentomila esemplari in fogli da quarantacinque.