Tra Liberty e Futurismo ecco le architetture che non ti aspetti: La Spezia lancia due nuovi itinerari turistici per un trekking nella storia
		
Giovanni Bosi, La Spezia
Città di mare, dalla storia legata indiscutibilmente alla nostra Marina, La Spezia è una città che ama farsi scoprire con le sue gemme più imprevedibili. Non solo il Castello San Giorgio, non solo l’Arsenale, non solo quella “Croisette” spezzina che dona passeggiate impareggiabili lungo il porto, ma anche architetture Liberty e Futuriste. Ecco allora che nascono percorsi tutti nuovi, alla ricerca della città che non ti immagini.
(TurismoItaliaNews) L’idea è maturata in un contesto più ampio di valorizzazione della città, che ha visto mettere a punto nuovi percorsi turistici per un’esperienza alla riscoperta della Spezia. Iniziativa peraltro pensata non solo per chi arriva in visita qui, ma anche per gli stessi abitanti. Perché a ben guardare si può essere turisti anche a cento metri da casa propria. “Andare alla riscoperta delle nostre radici e della nostra identità attraverso un percorso storico e artistico è fondamentale per non diventare stranieri a casa nostra, ma anzi, andare alla scoperta della nostra storia che è molto antica, a dispetto di quanto si dica, e riappropriarsi dell’amore verso la città in cui si vive – commenta il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini – non a caso abbiamo promosso oltre alle cartine turistiche tradizionali anche quelle specifiche sul percorso Liberty nella Città e la mappa della Città futurista, proprio per incentivare la conoscenza del nostro territorio”.
Proprio per questo, gli interventi più importanti hanno visto protagonista la valorizzazione della storia cittadina, a partire dal progetto “La Spezia Forte” che comprende la valorizzazione del Parco delle Mura, dei ricoveri antiaerei, del Parco della Rimembranza, delle fortificazioni dell’ex Convento delle Clarisse e dell’area espositiva della Guerra Fredda. Un’altra idea sulla quale si sta lavorando è anche riprendere in mano la storia di ogni quartiere per valorizzarli tutti al massimo anche dal punto di vista culturale.
L’assessorato al Turismo del Comune, guidato dalla titolare della delega Maria Grazia Frijia, ha puntato molto su questo segmento: “La città liberty ci consente, oltre che guardare con occhi diversi il patrimonio architettonico ed artistico, anche di riscoprire molti dei protagonisti di quel periodo storico. Nel pieno fermento dello sviluppo economico, la città di inizio secolo guardava con serenità al futuro. Attratti dalle possibilità lavorative giunsero artisti, artigiani e progettisti che furono gli artefici della Spezia di primo Novecento. Come Franco Olivia (1885-1952), poliedrico progettista che sempre lavorava con lo scultore Augusto Magli (1890-1962), artefici insieme delle opere più innovative del panorama locale a cavallo tra Liberty e Decò. Tra gli scultori Angiolo Del Santo (1882-1938), allievo del Bistolfi, fu colui che meglio di altri riuscì a interpretare il gusto Liberty”.
Una delle caratteristiche che contraddistinguono il Liberty spezzino, come spiega Diego Savani nella scheda dedicata al percorso, è quella di essersi diffuso per la prima volta in un quartiere operaio, il cosiddetto “quartiere Umbertino”, voluto da re Umberto I per alloggiare i lavoratori provenienti da tutta Italia, costruito in tempi record tra il 1885 e il 1889. Dal Parco della Musica nei giardini pubblici, a Palazzo Carletti, da Palazzo Campodonico a Palazzo Castrucci, c’è una vasta documentazione pratica di luoghi che si rivelano libri aperti.
Così come per la Spezia Futurista. Del resto gli idrovolanti sono nati all’inizio del Novecento proprio nel golfo della Spezia. “Antonio Sant’Elia li ha immaginati, Filippo Tommaso Marinetti ha dato l’impulso a realizzarli: nella città degli Anni ’30 sono nati innumerevoli edifici futuristi pubblici e privati, opere di grande pregio e di grande interesse storico e artistico”, sottolinea Paola Ceccotti. Casa Bertagna, Casa Ceretti, Casa Peragallo, Palazzo della Sprugola sono soltanto alcune delle realizzazioni da vedere.
Ecco allora come si sviluppano i due percorsi.
Percorso Futurista: circa 2 ore
Itinerario cittadino tutto in esterni, sviluppato principalmente intorno all’area di piazza Verdi e del Palazzo delle Poste, che si propone di collegare alcune delle importanti testimonianze lasciate alla Spezia dal movimento futurista. Un paesaggio in piena trasformazione, come quello spezzino dei primi decenni del Novecento, capace di dare a pittori, architetti, letterati che militarono nel gruppo fondato da Filippo Tommaso Marinetti tanti motivi di ispirazione. Vari furono gli edifici, sia pubblici che privati, realizzati in quegli anni, che da allora caratterizzano in maniera significativa l’immagine della città.
Percorso Liberty: 2 ore e 30 minuti
Itinerario cittadino che interessa i più significativi esempi di palazzi in stile liberty, costruiti alla Spezia a cavallo tra Ottocento e Novecento, un periodo che vede la città in pieno sviluppo demografico ed urbanistico. Dal palco della musica, passando per la villa Marmori, sede del Conservatorio “G. Puccini” dove si conservano opere di Alessandro Mazzucotelli e di Giovanni Beltrami fino ad arrivare ai sontuosi edifici che si trovano nei pressi della Stazione e nel quartiere Umbertino, questo percorso è come una passeggiata nel tempo alla scoperta delle decorazioni, delle sculture e delle linee floreali e sinuose che ancora abbelliscono la città.
			
						
						








