CAMBOGIA | Per Angkor patrimonio dell'Umanità studio sugli impatti socio-economici della Fondazione Santagata con l'Unesco
E' uno dei siti archeologici più importanti nel sud-est asiatico. Il Parco archeologico di Angkor, in Cambogia, si estende per circa 400 kmq, compresa l'area boschiva, e contiene i magnifici resti delle diverse capitali dell'impero Khmer, dal IX al XV secolo. Il Tempio di Angkor Wat e, ad Angkor Thom, il Tempio Bayon con le sue innumerevoli decorazioni scultoree sono le attrazioni più famose. L'Unesco ha istituito un programma ad ampio raggio per salvaguardare questo sito simbolico e i suoi dintorni. Ora la Fondazione Santagata ha iniziato la preparazione di uno studio finalizzato all’individuazione degli impatti socio-economici del sito archeologico Patrimonio mondiale dell'Umanità dal 1992.
(TurismoItaliaNews) Angkor è il sito archeologico più importante della Cambogia ed uno dei più importanti in Asia. Nel periodo compreso fra il IX ed il XV secolo ha ospitato la capitale dell’Impero Khmer, di cui fu il centro religioso e politico.La città di Siem Reap, sviluppatasi a partire dagli anni Venti parallelamente all’aumento del flusso turistico, è il punto principale di accesso al sito. Grazie alla sua fama, Angkor è stata oggetto di numerosi progetti internazionali di conservazione e restauro in vari periodi.
Dopo il riconoscimento Unesco, si è avvita una campagna intensiva di interventi condotta anche da Efeo (Scuola Francese dell’Estremo Oriente), team giapponesi, World Monuments Fund e “German Apsara Conservation Project”, con il coordinamento dellʾInternational Coordinating Committee for the Safeguarding and Development of the Historic Site of Angkor (Icc). La Fondazione Santagata svolge lo studio su indicazione e in collaborazione con l’Unesco, attraverso l’Unesco Office in Phnom Penh. Lo studio, svolto nell’ambito delle celebrazioni per i 25 anni dal riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità, intende arrivare ad una definizione e quantificazione dei principali impatti di natura diretta, indiretta e indotta generati dalla presenza del sito e dagli interventi compiuti per la sua conservazione e valorizzazione.
Oltre ad essere un documento utile alla programmazione dei prossimi interventi, lo studio di impatto si propone di aiutare i decision makers ad individuare le giuste priorità di azione per razionalizzare i benefici generati dalle economie legate al sito, in particolare rispetto al turismo.