TREND | Toscana, brindisi al futuro: l’enoturismo si conferma modello vincente per l’Italia, il report Ceseo-Lumsa

L’enoturismo toscano continua a fare scuola e si conferma leader assoluto in Italia, capace di coniugare tradizione, innovazione e identità culturale. È quanto emerge dal report 2025 del Ceseo-Lumsa sull’accoglienza in cantina, presentato a Firenze dal Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici dell’Università Lumsa per il Movimento Turismo del Vino Toscana. Il documento restituisce un’immagine chiara: la Toscana rappresenta non solo un’eccellenza nazionale, ma un laboratorio di modelli virtuosi capaci di ispirare il settore enoturistico anche oltre i confini regionali.
(TurismoItaliaNews) Il convegno, organizzato con la partecipazione di Aset – Associazione stampa enogastroagroalimentare Toscana e condotto dal presidente Leonardo Tozzi, ha sottolineato il ruolo pionieristico della regione. Non è un caso che proprio qui sia nato il Movimento Turismo del Vino e che da qui si sia diffuso il format di successo “Cantine Aperte”, oggi replicato in tutta Italia. “Numeri che non ci sorprendono, ma che ci aiutano a capire in quale direzione andare sulla base di ciò che è stato fatto in questi anni” ha commentato Anastasia Mancini, presidente di Mtv Toscana, annunciando nuove iniziative di diversificazione dell’offerta, come “Aperitivo al Museo”, in programma l’11 ottobre in sette musei toscani, oltre a programmi di formazione e aggiornamento per le aziende associate.
L’identità come motore dell’accoglienza
Il report, illustrato da Antonello Maruotti, professore di Statistica e responsabile dell’analisi per Ceseo, evidenzia i tratti distintivi dell’enoturismo toscano:
-accoglienza familiare, scelta da due cantine su tre;
-valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico-culturale, quasi universale;
-offerta esperienziale diversificata e innovativa;
-posizionamento di prezzo coerente e competitivo.
Elementi che, nel loro insieme, contribuiscono a un’offerta “premium” in grado di reggere la sfida dell’aumento dei costi e, anzi, di recuperare margini economici.
“La ricerca mostra come i caratteri specifici di ogni territorio si riflettano fedelmente nell’ospitalità in cantina: più festaioli e propensi agli abbinamenti cibo-vino al Sud, più pragmatici al Nord-Ovest, più familiari al Nord-Est. In Toscana, invece, il paesaggio e la cultura si intrecciano con un’ospitalità autentica e un’offerta articolata”, ha spiegato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente nazionale di Mtv.
Toscana, un’identità che parla al mondo
Per Donatella Cinelli Colombini, direttrice del neonato Ceseo, i risultati sono “assolutamente nuovi”, poiché per la prima volta emergono con chiarezza le differenze regionali dell’enoturismo italiano, offrendo spunti concreti su punti di forza, criticità e opportunità di sviluppo. “La forza e l’unicità della Toscana – ha aggiunto la vicepresidente e assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi – derivano dalla capacità di unire autenticità e paesaggio. Qui l’accoglienza non è solo un servizio, ma un’esperienza identitaria: cultura, storia e familiarità si fondono in una proposta che rafforza il nostro posizionamento come destinazione d’eccellenza. Ora la sfida è continuare a investire su formazione, comunicazione e nuove formule esperienziali, per consolidare il legame con visitatori sempre più internazionali”.
Sfide e prospettive future
Il report segnala margini di miglioramento in aree strategiche come la programmazione degli eventi, l’accessibilità nei weekend e le competenze in marketing digitale, comunicazione e lingue straniere, ormai indispensabili per sostenere la domanda e fidelizzare i visitatori. Se l’Italia guarda alla Toscana come a un modello vincente, la regione non intende sedersi sugli allori. L’enoturismo, da Firenze alla Maremma, dal Chianti alla Val d’Orcia, resta un laboratorio vivo che guarda al futuro con un brindisi di fiducia: non solo per il vino, ma per un intero territorio che ha fatto dell’accoglienza un’arte.
-Offerta identitaria e innovativa: La maggioranza delle cantine toscane adotta un modello di accoglienza familiare (63%), con una forte rilevanza paesaggistica (95%) e storico-culturale (74%), superando nettamente le altre regioni italiane, mantenendo un livello di innovazione allineato (68%). -Varietà esperienziale e pricing: Il 63% delle cantine offre almeno cinque esperienze enoturistiche distinte, con un'offerta premium presente nel 66% dei casi, posizionata principalmente tra 60 e 90 euro, e un'esperienza standard mediamente a 30 euro.
-Eventi e accessibilità: La programmazione di feste e concerti è frequente, mentre gli eventi culturali e i corsi sul vino sono meno diffusi, indicando un potenziale di crescita nell'ambito formativo. L'apertura nel fine settimana è buona il sabato (71%) ma inferiore la domenica (47%), suggerendo opportunità di ampliamento tramite prenotazioni e micro-eventi. -Competenze e dinamiche commerciali: Le competenze più richieste riguardano comunicazione, marketing digitale, visibilità online e lingue straniere, riflettendo la vocazione internazionale. La vendita diretta in cantina e l'export sono canali chiave, mentre l'e-commerce cresce. I margini sono sotto pressione, ma i ricavi aumentano grazie a dinamiche di prezzo e arricchimento dell'offerta.
Ceseo – Centro Studi Enoturistici e Oleoturistici Nato a Roma presso l’Università Lumsa il 21 maggio 2024, Ceseo si propone come punto di riferimento per lo studio e lo sviluppo del turismo del vino e dell’olio. Attraverso ricerche, corsi, workshop e attività di divulgazione, promuove metodologie corrette di gestione e offre strumenti concreti a chi opera nel settore. Con il supporto di un comitato scientifico di alto profilo, Ceseo integra analisi rigorose e pratiche innovative, contribuendo a valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano e a favorire una crescita sostenibile e consapevole delle esperienze enoturistiche e oleoturistiche.
L'Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana è un ente non profit che raccoglie circa cento soci fra le più prestigiose cantine del territorio, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti quello della qualità dell'accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell'ambiente e dell'agricoltura di qualità.