[ REPORTAGE ] Tirana, addio alla città grigia e chiusa del passato comunista: oggi è una capitale in fermento, viva, colorata
Giovanni Bosi, Tirana / Albania
Appena arrivato a Tirana, il viaggiatore resta sorpreso. Davanti ai suoi occhi non c’è più la città grigia e chiusa del passato comunista, ma una capitale in fermento, viva, colorata. I palazzi moderni si alternano a caffè all’aperto, le strade pullulano di giovani, biciclette, arte urbana. Tirana non dimentica, ma ha scelto di voltare pagina. Le ferite del regime sono ancora visibili per chi sa guardare, ma oggi dominano l’energia del cambiamento e il desiderio di costruire un futuro nuovo. È una città che si reinventa ogni giorno, decisa a liberarsi dalle ombre per affermare la propria identità europea, dinamica, aperta. E una visita qui serve anche a cambiare tanti pregiudizi…
(TurismoItaliaNews) Visitare Tirana significa entrare in una città che non si ferma, che cambia volto ad ogni angolo, dove passato e futuro convivono in un equilibrio sorprendente. La Capitale, in effetti, non è una città da osservare da lontano: va vissuta da dentro, passo dopo passo, ascoltando le voci, assaggiando i suoi piatti, guardando in alto e vedendo come il cielo qui sembri sempre più aperto. E i luoghi da visitare sono diversi nel cuore della città. Ecco allora una mappa per non perdersi quelli più emblematici.
1. Piazza Skanderbeg
Cuore pulsante della capitale, è il punto perfetto da cui iniziare. Qui convivono simboli dell’identità albanese: la statua dell’eroe nazionale Skanderbeg, la Moschea Et’hem Bey, il Museo Storico Nazionale con il suo grande mosaico socialista, e i nuovi spazi urbani ridisegnati in chiave moderna.
2. Blloku
Un tempo quartiere off-limits riservato ai gerarchi del regime comunista, oggi è il cuore trendy della città. Caffè di design, ristoranti gourmet, boutique, street art e una vivace vita notturna fanno di Blloku un simbolo di rinascita e libertà.
3. La Piramide di Hoxha
Un tempo mausoleo dedicato al dittatore Enver Hoxha, ora è un esempio lampante di come Tirana stia trasformando le architetture del passato in spazi aperti e creativi. Recentemente riconvertita in centro tecnologico e culturale, è un luogo che racconta, meglio di molti libri, la voglia di superare il passato senza cancellarlo. E dire che ha rischiato di essere demolita…
4. Il Monte Dajti
Per una pausa dalla frenesia urbana, si può prendere la funivia Dajti Ekspres e salire sul Monte Dajti. Da lassù, la vista sulla città è impareggiabile. Si può passeggiare nel verde, gustare piatti tipici nei ristoranti panoramici o semplicemente respirare un’aria diversa.
5. Il Mercato Pazari i Ri
Ristrutturato ma ancora autentico, è il luogo ideale per assaporare la cucina locale, tra bancarelle di frutta, spezie, prodotti tipici e ristoranti vivaci. Un’immersione nei sapori dell’Albania contemporanea, senza perdere il contatto con le sue radici. E per chi ama ricercare oggetti curiosi, questo è un po’ un “mercatino delle pulci”, dove trovare curiosità del passato e oggetti di artigianato che molti avevano in casa e che hanno poi deciso di mettere in vendita. Provate a contrattare sui prezzi…
6. Il Museo Bunk’Art
Ricavato in un gigantesco bunker antiatomico voluto dal regime, è oggi un museo toccante e ben curato che racconta il periodo comunista attraverso installazioni multimediali e testimonianze dirette. Un'esperienza forte, necessaria, per comprendere davvero la storia del Paese.
Tra i diversi luoghi, la Piramide di Enver Hoxha, nel Boulevard Dëshmorët e Kombit, è un caso interessante. Nel senso che sin dalla sua costruzione è stata identificata come un simbolo del il leader storico dell’Albania comunista e dunque nel 1991, dopo il crollo del regime, sono state numerose le proposte e le richieste di demolizione per riqualificare la zona, contrapposte invece alle petizioni arrivate in sua difesa. A ben guardare, sarebbe stato un errore sbarazzarsene. Tanto che nel 2018 allo studio di architettura olandese Mvrdv è stata affidata la sua riqualificazione. La storia in effetti è passata di qui: dopo essere stata il mausoleo celebrativo del leader supremo dell’Albania dalla fine della seconda guerra mondiale, nel 1944, fino alla sua morte, è diventata un centro congressi intitolato a Pjeter Arbnori, poi base della Nato durante la guerra del Kosovo, quindi centro di trasmissione da Top Channel e Top Albania Radio.
Ma il suo richiamo più forte resta fisico: la si può scalare. I suoi fianchi inclinati, che un tempo parevano invalicabili, oggi si trasformano in una sfida giocosa, percorribili a piedi fino alla cima. Arrivati in alto, lo sguardo si apre su Tirana a 360 gradi. Così, oggi i turisti arrivano qui a frotte per “scalarla” sino in cima, da dove si ammira un panorama di Tirana a tutto tondo. Da lì si vede tutto: il contrasto tra i vecchi palazzi e le nuove torri di vetro, le cupole delle moschee accanto ai parchi verdi, il traffico sotto e le montagne che chiudono l’orizzonte. È una vista che racconta una città in trasformazione, sospesa tra memoria e desiderio di cambiamento. Un luogo dunque perfettamente instagrammabile.
Insomma, nel cuore di Tirana un’architettura che ha cambiato pelle senza perdere il suo peso simbolico, diventando uno dei luoghi più emblematici della rinascita urbana albanese. La sua forma geometrica, audace e un tempo austera, si apre ora al futuro. Le superfici di cemento che prima incutevano silenzio si sono colorate di arte urbana, luci, graffiti, installazioni digitali. La Piramide non è più un tempio del potere, ma un laboratorio di creatività, centro culturale e tecnologico per le nuove generazioni.
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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