Un arazzo fiammingo diventa messaggio di pace: il Vaticano sceglie l’“Adorazione dei pastori” per il Natale 2025
Eugenio Serlupini,Città del Vaticano
Per celebrare il Natale che coincide con la conclusione dell’Anno Giubilare 2025, la Città del Vaticano ha scelto di affidare il proprio augurio al mondo a un capolavoro della manifattura fiamminga: l’“Adorazione dei pastori” del maestro Pieter van Aelst, uno degli arazzi più preziosi custoditi nei Musei Vaticani e tra le tessiture più raffinate ispirate alla scuola raffaellesca.
(TurismoItaliaNews) È da questo intreccio di arte, fede e tradizione che il Servizio Poste e Filatelia ha tratto i due nuovi francobolli e il libretto filatelico dedicati alla Natività, in emissione dal 7 novembre. La scelta di quest’opera non è infatti casuale. Nell’arazzo del sedicesimo secolo, carico di luminosità e pathos, il momento evangelico dell’arrivo dei pastori alla mangiatoia diventa un racconto silenzioso e potente. I volti assorti, lo stupore composto, la grazia dei gesti e la luce che sembra irradiarsi dal Bambino avvolto in fasce restituiscono tutta l’intensità di una scena che, nei secoli, ha alimentato immaginari, devozioni e linguaggi artistici. È un invito a ritornare all’essenziale del Natale, a quello sguardo semplice e disarmato dei primi testimoni della nascita di Cristo, che riconobbero nell’umiltà di una stalla il segno della redenzione.
L’emissione filatelica porta con sé anche il valore simbolico di un intero anno liturgico dedicato alla misericordia e al rinnovamento spirituale. Con la conclusione del Giubileo, la Santa Sede ha voluto che il messaggio del Natale arrivasse nelle case del mondo non solo come una tradizione estetica, ma come un gesto di bellezza che accompagni alla contemplazione. Le Poste Vaticane spiegano infatti che l’intenzione è quella di “offrire un segno che unisca valore artistico e testimonianza di fede”, proseguendo una consuetudine che rende la filatelia vaticana un veicolo culturale oltre che spirituale.
I due francobolli traducono in immagine dettagli di grande delicatezza: il valore da 1,30 euro ritrae il gruppo dei pastori, con pose che richiamano la tradizione presepiale e la narrazione popolare della Natività; il valore da 1,35 euro mostra invece la Sacra Famiglia raccolta attorno alla mangiatoia, accompagnata dal bue e dall’asinello, in una composizione in cui ogni sguardo converge sul Bambino. L’arazzo originale era stato esposto nella Basilica di San Pietro durante la Messa di Natale trasmessa in mondovisione all’apertura dell’Anno Giubilare, quasi a suggellare un percorso di fede che ora si chiude idealmente con la sua riproposizione nei dentelli postali stampati dalla francese Cartor.
Così, mentre Roma si prepara alle celebrazioni natalizie e alla conclusione del mese giubilare, il Vaticano affida a un tessuto antico il compito di parlare al presente. Un piccolo oggetto da collezione diventa messaggero di un’eredità che attraversa secoli e sensibilità: un invito universale alla pace, alla tenerezza e a quella luce silenziosa che continua, anno dopo anno, ad accendersi nella notte del mondo.


