Cina: sul Bund di Shanghai la movida della notte condivide la scena con la storia
		
Giovanni Bosi, Shanghai / Cina
E’ decisamente il luogo migliore da cui partire per conoscere da vicino Shanghai. La sterminata metropoli cinese è oggi l’immagine più emblematica della modernità del Paese del dragone e la movida notturna, al pari di qualsiasi altra città occidentale, è uno dei risvolti irrununciabili. Al settimo piano del numero 18 del Bund, in uno dei palazzi cult del viale che si snoda lungo la riva sinistra del fiume Huangpu e davanti al tecnologico quartiere degli affari di Pudong, c’è il Bar Rouge, il club ultra-lux che ha portato a Shanghai la vita notturna di alta classe.
(TurismoItaliaNews) C’è il Bund della vita di giorno, fatta di tantissima gente che sfila sulla passeggiata pedonale sopraelevata per godersi il panorama mozzafiato sul distretto degli affari di Pudong, magari per scattarsi una foto davanti al toro bronzeo Charging Bull praticamente identica a quella che campeggia davanti a Wall Street a New York; e c’è il Bund della vita notturna: quello dello skyline mozzafiato, dominato dalle silhouette multicolore dei grattacieli sempre più arditi, e che ormai rappresenta una delle attrazioni più amate dai turisti quanto dagli stessi cinesi.

E di certo quello del Bar Rouge è un terrazzo privilegiato per guardare e capire come questa incredibile città è ormai nel futuro. In una città dove bar e ristoranti vanno e vengono, questo locale nato nel 2004 è di fatto un luogo irrinunciabile della movida, sinonimo di glamour della vita notturna: Ottimi cocktail e finger food, un drink, musica elettronica (ma non solo), atmosfera glamour, interni caratterizzati da cristallo e tinte viola scuri, rossi e neri, è una sorta di connubio tra Costa Azzurra e suoni asiatici. E tutto intorno uno scenario da film. Il posto insomma dove un incontrare un vip può essere la regola.
Si sale, si entra, si intuisce subito di trovarsi in un luogo speciale e poi lo sguardo vola subito sulla Shanghai notturna. L’altezza facilita l’osservazione facendo salire l’adrenalina assecondata dalla musica. Già, il Bund. Ma cos’è esattamente? Ribatezzato come come Zhong Shan Dong Yi, è da sempre un punto di riferimento chiave della città, tanto che ha conosciuto tre trasformazioni globali da quando nel 1846 è stato costruito il primo edificio con veranda. Oggi resta uno dei siti più famosi di tutta la Cina ed è anche molto conosciuto all’estero, frequentatissimo dai turisti per quella caratteristica che ne fa un vero e proprio Museo dell’Architettura grazie all’incredibile varietà di stili dei suoi edifici. E’ lungo il Bund (espressione anglo-indiana che significa “le rive della baia fangosa) che si è scritta la storia contemporanea dei Shanghai. “Di prima mattina ci si pratica la ginnastica, la sera vi si passeggia per ammirare le sue luci che si riflettono come una perla brillante” ci fa notare la nostra guida.
In alto alcuni degli edifici del Bund e lo skyline di Shanghai come si vede dal terrazzo del Bar Rouge; qui si sopra l'ingresso dal numero 18 del Bund e l'accesso del locale
Anche se gli edifici sono stati creati da designers diversi in tempi diversi, i loro stili e profili architettonici creano un quadro incredibilmente armonioso con il vicino, immenso fiume Huangpu dove traghetti e chiatte si muovono in continuazione. L’integrazione tra moda e gusto moderno racconta così favolose storie dell’ultimo secolo. Molti o forse tutti gli edifici hanno perso la destinazione per la quale erano stati pensati, ma la riconversione attuata – in alberghi piuttosto che in locali come il Bar Rouge – ha contribuito a mantenere vivo lo scenario. Sono almeno 25 i grandi complessi da vedere, a partire dalla Gutzlaff Signal Tower (una sorta di faro – albero di nave, ricostruita nel 1907 nella forma originaria del 1884) fino al maestoso Broadway Mansions Hotel del 1934.
In mezzo quello che nel 1902 era la Russo-Asiatic Bank (prima e unica banca cino-straniera) e oggi China Foreign Exchange Trade System Shanghai Gold Exchange; oppure l’edificio del 1924 utilizzata dal The North-China Daily News (il più orientale e longevo giornale inglese fondato a Shanghai da commercianti stranieri) o l’edificio del 1914 che era la sede della Banque de l’Indo-Chine (unica banca francese non localizzata nell’allora Concessione Francese). O ancora il Peace Hotel o Sassoon House con il tetto a piramide verde scuro alto 19 metri e un ingresso Art Deco. Pezzi di storia di cui ogni edificio è diventato memoria e testimonial.
Salita verso il cielo:alcuni scorci interni del World Financial Center Observatory e una parte della visuale di Shanghai di cui si può godere dalla parte più alta del grattacielo, nuvole e nebbia permettendo
Per l’epoca in cui furono realizzati erano edifici maestosi, che in qualche modo dovevano essere il primo biglietto da visita di quanto accoglievano all’interno. Oggi architettura e trade trovano il loro punto più alto – in tutti i sensi - nei grattacieli come il World Financial Center Observatory, uno dei più alti del mondo (con la nuovissima Shanghai Tower che ha minato il primato) ribattezzato “apribottiglia” per la sua curiosa apertura rettangolare alla sommità che ha come scopo principale quello di offrire meno resistenza possibile al vento. La visita al grattacielo si rivela un’esperienza emozionante anche per l’utilizzo del super-veloce ascensore, oltre che per l’impressione di camminare nel vuoto.
Un po’ come viaggiare a bordo del MagLev, il treno a levitazione magnetica che collega la città all’aeroporto Dupong. Sprovvisto di rotaie tradizionalmente intese, per muoversi a fortissima velocità sfrutta la repulsione e l'attrazione magnetica. Essere a bordo del MagLev è qualcosa da raccontare: abbiamo toccato la velocità di 431 km/h. Praticamente quando ci siamo seduti, eravamo già arrivati a destinazione.
A bordo del MagLev, il treno a levitazione magnetica: raggiunge la velocità di 431 km/h. Questo sistema di trasporto non ha tuttavia trovato lo sviluppo che si pensava tanto che attualmente è bloccato il prolungamento della linea
Shanghai è una delle città più grandi della Cina per la sua importanza finanziaria e per i suoi scambi commerciali. Può essere raggiungibile via aerea da oltre 110 città di 48 Paesi e regioni, per questa è diventata il primo punto d'arrivo per la maggior parte dei visitatori. Mangiare a Shanghai non è solo gioire del cibo ma anche un’interessante esperienza sociale e culturale. Per esempio cenare in un edificio lungo il Bund o anche in una delle belle e storiche ville oggi adibite a ristorante, consente di vivere una particolare esperienza.
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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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