Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

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Giovanni Bosi, Isola di Giannutri / Toscana

Ci sarebbe persino il fantasma di un’innamorata inconsolabile che farebbe venire la pelle d’oca con le sue grida strazianti in certe notti… Di sicuro c’è una natura rigogliosa, straordinaria e persino unica che la rende lo smeraldo dell’arcipelago e tutt’intorno un mare cristallino dai colori cangianti, dal celeste all’azzurro, al verde. E sopra un cielo straordinario che la rende un formidabile punto d’osservazione dell’universo. Rendendola romantica e ammaliante. Un posto così bello non può che essere Giannutri, l’isola più meridionale dell’Arcipelago toscano. Siamo andati a vederla.

 

(TurismoItaliaNews) Arrivi a Giannutri letteralmente sull’onda della fama che la circonda. La curiosità è forte per la sua storia, le sue leggende, le sue peculiarità ed anche per il lavoro certosino che il Parco nazionale sta compiendo per la sua tutela ma al contempo anche per la sua valorizzazione e fruizione, perché poi è anche questa la mission in un lembo di Toscana dal grande valore ambientale. L’approdo e dunque l’approccio con l’Isola, di cui già arrivando si può ammirare la silhouette (che in qualche modo può persino ingannare rispetto ai pur dolci dislivelli che si dovranno percorrere rigorosamente a piedi) è a Cala Spalmatoio, la piccola spiaggia di ghiaia munita di pontile, il cui nome racconta già moltissimo – seppure con aspetti ancora misteriosi – di luogo destinato dai Romani alla manutenzione delle imbarcazioni, come dimostrano i resti dell’antico molo e persino della modifica del tratto di costa con tagli verticali della roccia per adeguarla alle esigenze di ormeggio, comprese alcune colonnine oggi sommerse dal mare, salito di livello rispetto a duemila anni fa.

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

La sensazione che si prova è subito di un luogo accogliente, avvolgente con il suo verde orgoglioso e dirompente, la cui crescita è praticamente spontanea e “incontrollata” tanto il rispetto per questa “mezzaluna di calcare” è massima. E sì, mezzaluna: è questa la forma che ha Giannutri e che volando come un gabbiano si potrebbe apprezzare meglio. Ci aiutano le foto aeree per apprezzarne meglio il profilo e pure per spiegare il nome attuale, evoluzione della sua consacrazione da parte degli antichi Romani alla dea Diana/Artemide, la cui falce viene associata proprio alla forma dello spicchio di Luna.

Iniziando a muoversi lungo i sentieri tracciati (attenzione: per muoversi fuori da questi percorsi è obbligatoria l’assistenza di una guida autorizzata) si apprezza immediatamente la consistenza dell’Isola, in tutto 2,8 km di lunghezza per 11 chilometri di costa, con scogliere rocciose in cui aprono grotte e spaccature originate dall’azione erosiva del vento. Ovviamente visitarla con una guida specializzata ha un valore aggiunto: si colgono i dettagli, si può individuare una specie vegetale impossibile da vedere altrove o un volatile coloratissimo che volteggia sopra la nostra testa e sapere qual è, o capire il perché della costruzione di una splendida domus romana a strapiombo sul mare.

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

A tutto questo puntano le proposte turistiche, di soggiorno e di viaggio realizzate con l'organizzazione tecnica Viaggi del Genio Tour Operator di Turismo Sostenibile Srl che con la società cooperativa Pelagos costituisce la Rti affidataria dei servizi turistici e partner strategico dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per lo sviluppo del turismo naturalistico all’interno dell’area protetta. Giannutri, ma anche le altre isole. “Gli unici punti di approdo all’isola sono Cala Spalmatoio e Cala Maestra – ci spiega la nostra guida durante l’escursione – tutt’attorno splendidi fondali ricchissimi di biodiversità dove nuotano frequentemente delfini e balenottere. Qui non c’è acqua sorgiva e le poche abitazioni presenti si trovano intorno al porticciolo e disperse nella macchia. Il fascino della natura prende comunque il sopravvento sul visitatore e gli appassionati escursionisti possono gustare scenari incantevoli percorrendo i diversi sentieri che si inoltrano lungo le propaggini verso Monte Mario e Poggio Capel Rosso”.

Scoprire Giannutri è dunque un’opportunità e anche un privilegio: quando si sbarca, si deve essere consapevoli che si è arrivati in un habitat fragile e dove c’è un ecosistema equilibrato e da rispettare. A terra ci sono zone di riserva integrale nella parte sud, mentre per tutto il resto del territorio è prevista una riserva generale orientata. Il mare intorno è suddiviso in due zone, esclusi due corridoi di accesso per le imbarcazioni: nella prima (zona 1) sono vietati l’accesso, la navigazione, la sosta, l'ancoraggio, la pesca e l’immersione; nella seconda (zona 2) la pesca è regolamentata dall’Ente Parco. Il bagno è possibile farlo nelle due insenature principali di Cala Maestra e Cala Spalmatoio, ed in altre aree specifiche segnalate dal Parco stesso. E comunque a Giannutri non si deve venire soltanto per immergersi nel pur stupendo Tirreno, sarebbe riduttivo: soprattutto per comprendere l’essenza dell’Isola. E visitare la domus romana, l’antico complesso residenziale dotata di scalo marittimo, un tempo quartier generale per la sosta dei velieri e per l’otium, costruito nel I secolo d.C., dunque in età imperiale, dalla potente famiglia dei Domizi Enobarbi di cui Nerone fu un discendente.

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

Dicevamo di un fantasma: sarebbe quello di Marietta Moschini, la bella amante del conte Gualtiero Adami, il “Garibaldino” come era soprannominato per aver partecipato alla spedizione dei Mille insieme a Giuseppe Garibaldi. Tra storia, mito e leggenda, fra alterne vicende tormentate Gualtiero e Marietta vissero qui  fino al 1922, quando il conte morì a più di ottanta anni. La donna non si rassegnò mai alla perdita del suo amato e anche dopo continuò a vivere a Giannutri praticamente da selvaggia, sino alla sua morte. In certe notti, la disperazione del loro amore eterno si avvertirebbe attraverso le grida laceranti di Marietta che si aggirerebbe lungo i sentieri. Vengono i brividi a sentire il racconto della storia, ma il sole che bacia l’Isola scalda subito l’atmosfera.

Come arrivare. Il collegamento di linea a Giannutri è assicurato dalla compagnia di navigazione Maregiglio, la cui motonave in partenza da Porto Santo Stefano effettua servizio di trasporto passeggeri; il calendario è disponibile sul sito www.maregiglio.it (partenza ore 10, rientro ore 16), durante la stagione estiva è attivo un collegamento settimanale (il giovedì) anche dall’isola del Giglio. L’isola è raggiungibile anche con taxi boat su richiesta e con le mini-crociere che partono dall’Argentario e dall’Isola del Giglio senza cadenza regolare.

Alla scoperta di Giannutri, lo smeraldo dell’Arcipelago Toscano: natura, storia e persino il fantasma di una donna inconsolabile

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Per saperne di più
www.islepark.it
www.parcoarcipelago.info/calendario
prenotazioni.islepark.it/giannutri
www.maregiglio.it

 

Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – twitter: @giornalista3

 

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