Napoli: il Rione Sanità nel presepe dei fratelli Scuotto, rappresentazione moderna in continuità con lo spirito settecentesco

Gli Scuotto sono moderni cesellatori di manufatti postmoderni. Quando l’arte sembrava sopravvalutata dal pensiero piuttosto che dal fare, ecco che il limite tra le due componenti creative si sfuma fino a formulare un’unisona definizione di arte/artigianato: dove finisce l’una comincia l’altro. E dunque per il Natale 2021 il loro laboratorio d’arte “La Scarabattola”, famoso nel mondo per aver realizzato presepi monumentali (dalla Casa Reale di Spagna a Gerusalemme, dalla Francia a New York) focalizza l’attenzione sul Rione Sanità.
(TurismoItaliaNews) Uno di quei quartieri di Napoli fino a poco tempo fa a rischio ma oggi protagonista di una rinascita esaltante. Il presepe si arricchisce quindi di nuovi personaggi e ci racconta quello che succede nella città, tra tradizione e contemporaneità. L'opera monumentale dei fratelli Scuotto, che misura 360 per 270 centimetri ed è alta 220 centimetri, è visibile dal 24 dicembre al rione Sanità nella sagrestia della Basilica di Santa Maria della Sanità ed è stata realizzata e donata alla città dalla bottega “La Scarabattola” in collaborazione con il restauratore e scenografo presepiale Biagio Roscigno.
''L'idea di realizzare questo presepe - ha spiegato Lello Scuotto - nasce dall'anno terribile della pandemia. Abbiamo pensato che c'era bisogno di trovare una nuova speranza, un nuovo riscatto dopo un periodo di allontanamento forzato tra le persone che è più profondo del distanziamento sociale imposto per il contrasto alla diffusione del virus, sentiamo il bisogno di riavvicinarci tutti con uno sguardo diverso, meno conflittuale e più umano. La speranza è di tornare presto 'all'assembramento felice', la certezza è che cominceremo a farlo davanti ad un 'presepe da favola'”. L'intera scenografia è composta da più di cento pastori oltre gli animali e i preziosi accessori ed è ammirabile da ogni lato. A caratterizzare il “Presepe Favoloso” sono l'elemento della favola e il suo essere contemporaneo attraverso un'interpretazione dinamica della tradizione. Ed ecco che sul presepe si parla di l'omosessualità, di integrazione, di camorra, di mafia, di prevaricazione.
''E' un racconto un po' laico - sottolinea Scuotto - perché sebbene il presepe sia rappresentazione religiosa, diventa molto integrativo e infatti sul presepe ci sono bianchi, neri, musulmani, ebraici". Anche la scelta di collocare il Presepe Favoloso alla Sanità, ventre della città, non è casuale e fa da contrappunto alla collina di San Martino dove sono custoditi nel Museo il presepe Cuciniello e le collezioni antiche. Il presepe rientra nell'offerta di visita guidata alle Catacombe di San Gaudioso e alla Basilica di Santa Maria della Sanità a cura della cooperativa “La Paranza” che gestisce le Catacombe di Napoli.