ESTATE 2025 | Al via la stagione dei festival delle arti performative: “Un patrimonio vivo che valorizza i territori”

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Un patrimonio vivo che valorizza i territori, eppure l’Anap lancia l’allarme: “Servono investimenti per il teatro delle città”. Il tema è quello di borghi, piazze e paesaggi unici che in tutta Italia, da giugno a settembre, si trasformano in teatri a cielo aperto, palcoscenici di spettacoli - oltre 200 da nord a sud - che spaziano dal teatro di strada al circo contemporaneo, dal teatro di figura alla danza e alla musica urbana. Ma l’Associazione Nazionale Arti Performative - che raccoglie al suo interno oltre 40 festival di arti performative tra i più interessanti del settore, selezionati all’interno dell’Agenda Italiana del Teatro Urbano - manda un messaggio chiaro. Ecco perché.

 

(TurismoItaliaNews) Un calendario capillare e variegato, che racconta la creatività diffusa e la tradizione di un Paese dove l’arte incontra i territori e le comunità. Nasce così un’estate di grandi appuntamenti in tutta Italia. Giugno si è presentato già molto denso di appuntamenti: dall’Arcadia FestiVal di Sole di Caldes (Tn) ad Artisti-in-Piazza – Festival delle Arti Performative nell’incantevole Pennabilli (Rimini), paese della Val Marecchia che ha dato i natali al poeta e sceneggiatore Tonino Guerra; per proseguire con il Veregra Street Festival di Montegranaro (Fm) e La Luna è Azzurra di San Miniato (Pi), che ha proposto una programmazione di teatro di figura e immagine ispirata all’estetica dell’attore e regista anglosassone Gordon Craig.

Non sono da meno i mesi di luglio e agosto, nei quali si concentra il maggior numero delle manifestazioni, autentici "tonici dell’anima" per gli appassionati giramondo che vogliono farsi sedurre dalla magia dello spettacolo dal vivo. La scelta è tra i più conosciuti e apprezzati eventi Buskers, come il Ferrara Buskers Festival, e i cartelloni ispirati al teatro d’innovazione, come quelli di Mercantia di Certaldo, da molti anni dedicato al Quarto Teatro e ospitato nel magnifico borgo medioevale di Certaldo Alto, nel quale Giovanni Boccaccio visse e ambientò alcune delle sue più famose novelle.

E ancora… Gallura Buskers Festival e Pula Buskers in Sardegna; Burattinarte ad Alba (Cn) e Non solo Pezzi di Legno a Ceolini (Pn) per il teatro di figura; La Luna nel Pozzo a Caorle (Ve) per il teatro in strada; I Fasti Verulani a Veroli e il Carosello Festival a Pagliano, entrambi in provincia di Frosinone; Il paese dei Balocchi a Cecina (Li) e, vicinissimo, Apriti Borgo a Campiglia Marittima; Senza Fili – Pinocchio Street Festival a Collodi (Pt); Di Strada in Strada a Santa Sofia (Fc); TolfArte a Tolfa (Rm). E poi il Sud… Ca' pacciàmm Street Festival alle porte dell’antica città romana di Paestum (Sa); Castel del Giudice Buskers Festival in Molise; Il Borgo Incantato a Gerace (Rc), vero e proprio gioiello della costa ionica calabrese.

Settembre prosegue con il Mirabilia Festival, in tutta la provincia di Cuneo, evento dedicato al Circo Contemporaneo; “oi Piè Descalsi a Vascon di Carbonera (Tv); Bajocco Festival ad Albano Laziale (Rm); Artisti in Chiazza ad Arzano (Na) ed infine un nuovo evento ad Ascoli, Myma International Showcase nell’ambito del progetto europeo Myths & Masks of the Future, dedicato alla drammaturgia del mito e all’uso della maschera nella produzione contemporanea.

Un patrimonio vivo, che rigenera territori

Un ventaglio notevole di eventi grandi e piccoli, un’offerta che abbatte gli steccati dei generi e delle diverse discipline dello spettacolo dal vivo. Il calendario ha il pregio di valorizzare l’incredibile patrimonio materiale e immateriale del nostro Paese. I festival delle arti performative diventano così dei veri e propri motori di attivazione locale, rigenerazione urbana, stimolo alle economie e luoghi di partecipazione, offrendo lavoro a centinaia di operatori, promuovendo il turismo, formando nuovi pubblici. Sono, a tutti gli effetti, infrastrutture culturali radicate nei territori.

La denuncia di Anap

Una forma di arte e valorizzazione che, come denuncia la stessa Anap, è lasciata troppo spesso all’iniziativa dei singoli comuni, con finanziamenti insufficienti da parte delle istituzioni centrali come il Ministero della Cultura, quasi non fosse altrettanto degno delle attenzioni che vengono date alle programmazioni al chiuso, vale a dire a quegli eventi con spiccata vocazione commerciale, riservati al pubblico che si può permettere un biglietto medio di 35 euro o che – più abitudinario – si procura l’abbonamento stagionale. “La Cultura si deve sostenere da sola”, sembra essere il mantra diffuso in certi ambienti della politica. Ma il messaggio dell’ Anap è di segno opposto: “Non esiste teatro senza comunità e nessuna comunità può prosperare se viene privata del teatro”.

Per un teatro delle città: la petizione promossa da Anap

Nella Finanziaria 2024 è stata approvata una piccola ma significativa misura per il rilancio del comparto, ma a distanza di sei mesi mancano ancora i decreti attuativi e gli operatori non potranno farci affidamento per l’organizzazione degli eventi di questa stagione, già in fase esecutiva. Per questo motivo tutti i festival Anap nel 2025 daranno visibilità alla petizione pubblicata su Change.org dal titolo "Per un teatro delle città", un appello chiaro, condiviso, rivolto al pubblico e alle istituzioni: “Chiediamo alle istituzioni investimenti, formazione, tutele, per chi crea e promuove il teatro e le arti performative fuori dai teatri. Chiediamo una politica culturale per il teatro delle città”.

Il link alla petizione

 

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