Dall’Uomo primitivo ai record da guinness, la storia dello sci è una rivelazione: si scopre tutto al Salzburger Landesskimuseum di Werfenweng

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Giovanni Bosi, Werfenweng / Austria

Lo sapevate che già cinquemila anni fa l’Uomo del tempo si era ingegnato a sciare? Mimetizzato con una pelliccia di coniglio e con ai piedi una sorta di sci ante-litteram, con la parte anteriore sorprendentemente curva, simile a una nave vichinga, un cacciatore è stato “immortalato” in un’incisione rupestre ritrovata a Rodoy, in Norvegia, risalente a 4.500 - 5.000 anni fa. Ma non è tutto… In tema di neve, ghiacciai ed evoluzione del modo di sciare si può scoprire tutto al Salzburger Landesskimuseum di Werfenweng, la perla alpina del Salisburghese, in Austria. Visitandolo, si scopre un mondo. Di passione, di tecnica e di amore per lo sport.

 

(TurismoItaliaNews) Si resta stupiti nello scoprire come e quando l’Uomo abbia intuito il modo di muoversi agevolmente e senza rischi sulla neve e sul ghiaccio. L’incisione rupestre di Rodoy esposta in riproduzione nel Museo statale dello sci di Salisburgo a Werfenweng documenta uno dei tanti tasselli in tal senso. Perché c’è pure l’incisione rupestre scoperta a Zala Vrouga, in Russia, che “racconta” una vera e propria escursione primaverile nell'Età della pietra: pali grezzi vengono utilizzati come bastoncini da sci e sono ispessiti nella parte inferiore, ovvero piastre o pomelli taglienti che servono per scacciare i lupi. Tanto ingegno. Oltre l’antichità, guardando più avanti, il Museo di Werfenweng documenta con pezzi originali e testimonianze l’evoluzione dello sci e degli sci, con focus sui pionieri e sui protagonisti del mondo dello sport.

Dall’Uomo primitivo ai record da guinness, la storia dello sci è una rivelazione: si scopre tutto al Salzburger Landesskimuseum di Werfenweng

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Wolfgang Piopp

Visitiamo l’esposizione insieme a Wolfgang Piopp, anima del museo ma anche lui grande sportivo, che ci spiega minuziosamente e con una punta di orgoglio il patrimonio conservato nel Salzburger Landesskimuseum. Dal primo sci in legno alla tavola da snowboard progettata per “volare” sulla neve, con prestazioni eccezionali. L’Austria del resto, dando un’occhiata ai palmares, figura moltissime volte con i propri atleti nei record e nelle vittorie in competizioni internazionali.

Così questo Museo statale dello sci documenta tutto dagli inizi dello “sport bianco” circa cinquemila anni fa, sino agli ultimi sviluppi tecnici e alle competizione dei nostri tempi. “E’ un'affascinante gamma di cultura sciistica e alpina con preziosi reperti della storia mondiale dello sci – ci spiega Wolfgang Piopp - gli sci erano ben congegnati e dotati di canali guida e attacchi, le punte decorate erano decorate con rune germaniche e simboli di animali”.

Dall’Uomo primitivo ai record da guinness, la storia dello sci è una rivelazione: si scopre tutto al Salzburger Landesskimuseum di Werfenweng

Dall’Uomo primitivo ai record da guinness, la storia dello sci è una rivelazione: si scopre tutto al Salzburger Landesskimuseum di Werfenweng

La grande svolta nello sci è arrivata con il libro dell’esploratore e scienziato norvegese nonché Premio Nobel Fridtjof Nansen (Store Frøen, 10 ottobre 1861 – Bærum, 13 maggio 1930) che ha attraversato la Groenlandia da est a ovest per 460 km. Il team ha impiegato 19 giorni e 19 notti per l’intero percorso. Nansen ha scritto le sue esperienze e il libro è diventato un bestseller. Nel 1887 è stata pubblicata l’edizione tedesca “Con le racchette da neve attraverso la Groenlandia”. Con questo, Nansen ha anche dimostrato ai mitteleuropei che lo sci non è solo una curiosità, ma uno sport da prendere sul serio. E poi l'economista Wilhelm Josef Michael Ritter von Arlt (1853-1944), pioniere dello sci e fondatore della sezione del Club Alpino di Rauris. Nell’inverno 1885/86 a Falun, in Svezia, vide persone andare in giro con “tavole di legno” e quindi riportò con sé un paio di assi di legno a Rauris, segnando l'inizio dello sci nelle sue zone. Poi cercò di imparare da autodidatta come utilizzare questi dispositivi sulle piste del Sonnblick: a quel tempo il “Knappenross” era l’attrezzatura per gli sport invernali più apprezzata nella valle, in qualche modo simile nella forma allo snowboard di oggi, ma ci si sedeva sopra. Storie appassionanti e per certi versi incredibili.

C’è anche la storia di Matthias Zdarsky (1856-1940), che ha contribuito in modo decisivo al passaggio dall’era del telemark a quella dello sci alpino, ideando diversi tipi di attacchi per fissare lo scarpone allo sci. Sperimentò per sei anni una nuova tecnica, chiamata “voltata d'appoggio”: sostanzialmente utilizzava lo “spazzaneve” tenendo le ginocchia piegate e un solo bastone. Rudolf Lettner (1879-1975) è quello che alla fine degli anni ‘20 si è ingegnato per una modifica epocale agli sci, lui che era uno sciatore amatoriale sulle piste delle Alpi austriache, vicino alla sua casa a Salisburgo. Come molti sciatori dell’epoca, Lettner subiva una notevole usura delle lamine degli sci in legno a causa dell'abrasione del ghiaccio e della neve contro la superficie dello sci. Lettner, che era un metalmeccanico di professione, ha cercato allora di creare una soluzione ai danni causati alle lamine degli sci che garantisse una maggiore durata degli sci: la soluzione è stata una lamina in acciaio destinata all'uso su tutti gli sci alpini, brevettata nel 1930.

Dall’Uomo primitivo ai record da guinness, la storia dello sci è una rivelazione: si scopre tutto al Salzburger Landesskimuseum di Werfenweng

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Tra i protagonisti del Museo di Werfenweng non mancano David Zwilling, ex sciatore alpino austriaco, campione del mondo nella discesa libera a Sant Moritz nel 1974; e Annemarie Pröll, sciatrice alpina austriaca, campionessa olimpica e del mondo nella discesa libera a Lake Placid nel 1980, campionessa del mondo nella combinata a Sapporo nel 1972, nella libera a Sant Moritz e nella combinata a Garmisch - Partenkirchen nel 1978 e vincitrice di sei Coppe del Mondo generali e dieci di specialità. Un’eroina nazionale da queste parti.

La rapida evoluzione dello sci, grazie alle applicazioni tecniche di tante persone, ha portato nel tempo ad un numero sempre crescente di sciatori entusiasti, con l’organizzazione del soccorso alpino che si è inevitabilmente sviluppata ulteriormente. Lo sviluppo delle aree sciistiche mediante impianti di risalita ha contribuito in modo significativo alla crescita della pratica dello sci. Le vacanze invernali sono diventate man mano una tendenza e in Austria il numero di impianti di risalita dai quattro nel 1945 è salita a 1.085 impianti solo nel 1965. Oggi non si contano. L'industria degli articoli sportivi ha registrato grandi tassi di crescita e l’industria sciistica austriaca è diventata leader globale. E di fatto ogni tipo di sci alpino in tutto il mondo ha avuto origine in Austria. L'aumento di massa degli sciatori con la stagione invernale è diventata sempre più interessante per la regione alpina. È così che modeste stazioni sciistiche sono diventate centri popolari o d’élite del turismo invernale. Grandi alberghi, case e appartamenti per vacanze, impianti di risalita e funivie hanno modificato il paesaggio cittadino e i paesaggi caratteristici.

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Una vacanza a Werfenweng non può prescindere da una visita al Salzburger Landesskimuseum, parte integrante della filosofia di sostenibilità che questa Perla alpina, inserita nel circuito internazionale di Alpine Pearls, adotta ormai da anni. Grazie ad un patrimonio naturale valorizzato al meglio: immensi spazi aperti, paesaggi mozzafiato da cartolina, abitanti accoglienti ed empatici, 99 km di sentieri escursionistici, un lago balneabile, 2 funivie e in inverno anche 30 km di piste da sci e 14 km di piste per lo sci di fondo. Ma soprattutto la sostenibilità. Perché qui economia, collettività e ambiente fanno pendant con il rispetto per il creato.

Per saperne di più
skimuseum.at
alpine-pearls.com/it

 

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