Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

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Giovanni Bosi, Vigolzone / Piacenza

La storia, il pensiero, le persone, il territorio. Lì dove i vigneti sono la cornice irrinunciabile del paesaggio, nelle campagne di Piacenza, andare alla scoperta della Cantina “La Tosa” di Vigolzone significa innanzitutto trovare la storia di due fratelli che di passione ne hanno da vendere. Una storia che ti avvolge e ti coinvolge tanto è l'entusiasmo con cui ti viene raccontata. Loro sono Ferruccio e Stefano Pizzamiglio, nati a Milano da madre piacentina, originaria proprio di questo paese, e da padre milanese. Destinati ad abbracciare la professione medica seguendo le orme paterne, ad un certo punto hanno deciso che la loro vita avrebbe imboccato una strada diversa: quella della campagna, di un vigneto e di una cantina. Costruendo tutto da zero. Oggi sono i titolari di un'azienda agricola che è testimonial della vocazione rurale emiliana.

 

(TurismoItaliaNews) Va subito descritto il paesaggio dei Colli Piacentini per inquadrare la cornice in cui questa epopea è stata scritta e continua a donare pagine importanti per la valorizzazione dei luoghi, a partire da un museo della vite e del vino ricchissimo di materiali e documenti straordinari raccolti con l'occhio attento del collezionista. E soprattutto con una passione che non è comune. Tanto che Stefano Pizzamiglio, da quando ci accoglie a quando ci saluta per accomiatarci tre ore dopo, parla come un fiume in piena di tutto il bello del paesaggio, della vitivinicoltura, dell'enoturismo e dell'agriturismo come opportunità di crescita della provincia.

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

E in fondo Stefano ha ragione: La Tosa spicca tra boschi, vigneti, declivi verdi e una natura poco contaminata, popolata da scoiattoli, caprioli, daini, volpi, cinghiali, tassi, pernici, aironi cenerini e cormorani. Un pianoro di terra che se fino a qualche anno fa era scarsamente fertile e boscosa tra la Val Nure e la Val Trebbia, che in passato aveva attratto poco l’uomo, oggi conosce un assetto ben diverso, fruttuoso e allettante. Guardandosi intorno si comprende benissimo il valore della scelta di vita compiuta in perfetta armonia da Stefano e Ferruccio. Con un'attività che giocoforza ha finito con il coinvolge le loro famiglie, in primis le rispettive signore Augusta Bianchini ed Elise Francese. . “La gioiosa e caparbia voglia di produrlo in una bellissima zona come i Colli Piacentini, dalle notevoli potenzialità non appieno valorizzate e divulgate, siamo spinti dal desiderio e dall’istinto di esplorare ogni piega di vitigni e territorio, e di farli conoscere, attraverso i vini, l’ospitalità, il museo” sottolinea Ferruccio Pizzamiglio.

“I vigneti sono il cuore pulsante de La Tosa, ne racchiudono l’anima e l’identità più profonde – ammicca Stefano - diciannove ettari di vigna tutti stretti intorno all’azienda, tredici di proprietà e sei, quasi confinanti, condotti in affitto; tutti appartenenti al medesimo terroir, ma con alcune differenze tra un vigneto e l’altro e all’interno di ogni singolo appezzamento. “Per noi produrre vino non è tanto un atto creativo, quanto interpretativo. La sua anima, le sue caratteristiche, sono già scritte nel libro della natura, e le pagine sono pezzi del suo territorio. Sta a noi sfogliarle sino a trovare quella giusta, e poi tradurla, e infine interpretarla. Ma senza avere idee preconcette su come vogliamo diventi quel vino, senza modificarne l’essenza” chiosa Stefano.

Stefano Pizzamiglio

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Volendo parlare della produzione dell'azienda, tutto parla di tradizione. Nei sei vigneti Morello, Sorriso, Ronco e Bel Sorriso (di proprietà), Cà di Terra e Bellaura (in affitto) si coltivano otto vitigni, quattro a bacca bianca e quattro a bacca rossa: la Malvasia di Candia Aromatica, il Sauvignon, l’Ortrugo, il Trebbiano Romagnolo, la Barbera, la Bonarda, il Cabernet Sauvignon e il Merlot. “Sicuramente l’anima di ogni vino nasce in vigna, ma sono il lavoro e la cura che si applicano in cantina a far sì che quest’anima possa esprimersi in tutte le sue pieghe” aggiunge Stefano Pizzamiglio. La Malvasia è quella che ci ha portato sin qui grazie al progetto promosso al Gal del Ducato, sulle tracce di una storia antica che caratterizza i territori di Piacenza e Parma. Alla Tosa questo Bianco fermo secco con leggero residuo zuccherino si chiama “Sorriso di Cielo” e porta il suggello dei Colli Piacentini Doc; il vitigno è proprio quello della Malvasia di Candia Aromatica, da secoli coltivata su queste colline per donare un vino fermo e leggero. Uva che è davvero una delle migliori bianche autoctone del nostro Paese e la vera alternativa italiana al Gewurtztraminer. “Il riassunto della nostra storia è questo: una pura passione che si fa professione, dalla passione nutrita e alimentata. Una storia che continua con lo stesso spirito della prima vendemmia”.

Buoni vini devono necessariamente accompagnarsi a buoni piatti, quelli che allo stesso modo esprimono il territorio di riferimento, a partire dai salumi Dop piacentini: coppa, salame e pancetta, e la rara Mariola, presidio Slow Food, accompagnati dalla torta fritta e dalla giardiniera di verdure. E poi i tortelli di ricotta con la chiusura a treccia, ricetta nata proprio a Vigolzone nel Medioevo, oppure l’arrosto di manzo al Gutturnio. Tra i dolci della Tosa (che è pure un agriturismo) spicca la torta di fichi, che insieme ai tortelli di ricotta è uno dei due piatti a Denominazione di Origine Comunale di Vigolzone.

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano PizzamiglioUna storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Al piacere del gusto, nel pieno rispetto della filosofia che anima Ferruccio e Stefano, c'è un vero e proprio Museo, allestito con criteri scientifici e con un saper fare che documenta ulteriormente la loro passione e perfino la loro gratitudine, non a caso hanno voluto dedicarlo al padre Fernando Pizzamiglio. Nel raccontare del vino e della sua produzione si narra una storia antica e la conoscenza del passato diventa strumento per comprendere il presente e progettare meglio il futuro. Alcuni attrezzi e metodi, nel tempo, sono cambiati o si sono raffinati. Alcune operazioni, grazie a nuove tecnologie, sono meno faticose che in passato.

Attraverso immagini, suggestioni, carte e strumenti in uso nei tempi andati per la viticultura e la vinificazione, questo museo racconta dunque una storia di passione e di duro lavoro ed è nato dal desiderio di condividere la ricca collezione personale di documenti e oggetti. “Se il vino porta dentro di sé una insondabile ricchezza e profondità, risultando, dal punto di vista degli aromi e delle sensazioni che può offrire, una sorta di sublime riassunto della natura, e se nel tempo si è formata intorno ad esso un’antica e solida cultura popolare, allo stesso modo, soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, sono sbocciati una significativa cultura dotta e un profondo sapere scientifico che lo hanno aiutato a crescere” chiosa Stefano con orgoglio mentre ci conduce in visita al museo. Insomma La Tosa è davvero una bella scoperta, perché se è vero che è un'azienda agricola e un'impresa di famiglia, è anche un alfiere straordinario della nostra bella provincia italiana.

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Una storia dell'Emilia rurale diventa alfiere del bello dell'Italia: sulle tracce della Malvasia si arriva alla Tosa di  Ferruccio e Stefano Pizzamiglio

Per saperne di più
www.latosa.it
galdelducato.it
collipiacentinidoc.it
viniparma.it
castellidelducato.it
parmapoint.it

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