Trekking in Abruzzo, nella Majella l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’ antichissima gemma incastonata nella roccia

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Il suo nome è legato a Pietro da Morrone, il futuro Celestino V, il “Papa del gran rifiuto” come lo additato Dante nella Divina Commedia. A lui si deve il restauro del tempo, ma in realtà le origini sono decisamente più antiche: risalgono infatti a prima dell’undicesimo secolo. Incastonato come una gemma preziosa nelle rocce della Majella, nel comune di Roccamorice, in Abruzzo, c’è l’Eremo di San Bartolomeo in Legio. Ecco perché andarci.

 

(TurismoItaliaNews) Sono le caratteristiche costruttive il primo dato impressionante che lo riguarda, dato che il complesso costituito da una cappella e da due vani scavati nella roccia destinati agli eremiti, si trova su uno sperone roccioso di una cinquantina di metri, a 700 metri di quota. Si arriva anche da Valle Giumentina (Abbateggio) camminando tra andata e ritorno per un paio di ore, oppure da Macchie di Coco (Roccamorice) camminando in tutto un’ora. L'accesso può avvenire tramite quattro differenti scale, scavate sempre nella roccia: quella a nord è composta da 30 gradini mentre quella a sud è più lunga e irregolare; ci sono poi due scale al centro della balconata, una delle quali detta Scala Santa. Lungo la balconata si trova una vasca per la raccolta dell'acqua piovana.

Trekking in Abruzzo, nella Majella l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’ antichissima  gemma incastonata nella roccia

Trekking in Abruzzo, nella Majella l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’ antichissima  gemma incastonata nella roccia

L’eremo “racconta” molto del suo passato: sulla facciata della chiesa ci sono tracce di affreschi purtroppo seriamente compromessi dalle intemperie e anneggiati dalle iscrizioni che hanno graffiato la superficie. Il portale della chiesa è costituito da un semplice architrave in pietra mentre l’interno della chiesa è rettangolare, con una lunghezza di 7,70 metri e una larghezza minima di 3 e massima di 4 metri; l’illuminazione è assicurata da una porta-finestra, mentre una seconda finestra è stata trasformata in una nicchia semicircolare. Rimesso a posto intorno al 1250 da Pietro da Morrone, il futuro Pontefice vi ha soggiornato per almeno due anni a partire dal 1274, al ritorno del suo viaggio a Lione fatto per ottenere dal papa Gregorio X il riconoscimento della sua Congregazione dei Celestini. La nicchia dell’altare ospita una statua lignea di San Bartolomeo raffigurato con un coltello, quale riferimento al martirio subìto con lo scorticamento. La statua viene portata in processione dai fedeli il 25 agosto dopo essere scesi al torrente Capo la Vena per bagnarsi secondo un rituale molto antico, per poi portare l'effigie del santo nella chiesa del paese, dove rimane fino al secondo sabato di settembre.

Come arrivare.
L'itinerario parte da Decontra, da un crocevia tra due carrarecce dove è possibile lasciare l'auto. Da qui si prosegue sul sentiero del Parco (P) in direzione Valle Giumentina. Nella prima parte del percorso si cammina con una magnifica vista sulla Valle dell'Orfento che si estende sulla destra. All'incrocio tra il sentiero ed una carrareccia, si segue ancora per Valle Giumentina. Superato un impluvio dove d'estate non scorre acqua, ci si ritrova su un pratone da cui il panorama spazia sulle cime della Maiella e del Morrone fino ad arrivare al Gran Sasso ed al Sirente. Giunti all'incrocio con il sentiero S, si scende seguendo la segnaletica in direzione dell'Eremo di San Bartolomeo. Giunti all'affaccio sul vallone comincia la ripida discesa che condurrà al romitorio dove Pietro da Morrone, futuro Celestino V, dimorò con alcuni seguaci per diversi anni. Il ritorno, in salita, sarà per lo stesso sentiero fino all'incrocio con il sentiero Cp che questa volta scende verso Valle Giumentina e torna verso Decontra.

Trekking in Abruzzo, nella Majella l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’ antichissima  gemma incastonata nella roccia

Trekking in Abruzzo, nella Majella l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’ antichissima  gemma incastonata nella roccia

Come raggiungere il punto di partenza del sentiero
In auto: A-25 uscita Alanno-Scafa, Tiburtina fino a Scafa e poi la ss.487 in direzione Caramanico Terme. Prima di arrivare al centro abitato, deviare a sinistra in direzione Decontra.
In treno: la stazione più vicina è a Scafa, a 20 km da Caramanico Terme.
In autobus: da Pescara, Chieti o Scafa, servizi Tua fermata presso bivio per Decontra su ss.487, a circa 7 km da Decontra.

Cosa visitare nelle vicinanze
Il piccolo borgo di Decontra, con tipiche abitazioni in architettura locale e i centri storici di Abbateggio, costituito da case in pietra della Maiella, Roccamorice e San Valentino in A.C., dove è presente un interessante museo dei Fossili e delle Ambre, sono raggiungibili da Valle Giumentina in pochi minuti di auto.

Il sito del Parco della Majella

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