Viaggio nel tempo: sul lago di Costanza il Museo a cielo aperto delle Palafitte, patrimonio mondiale dell’Unesco
Fabrizio Salce, Lago di Costanza
Siamo sul lago di Costanza (Bodensee, in tedesco), un affascinate specchio d’acqua posto al confine tra Svizzera, Germania e Austria. Ci troviamo nel Comune di Uhldingen-Mühlhofen, ovvero una deliziosa località tedesca situata nel land del Baden-Württemberg che conta circa 8.000 abitanti. Qui nel 1864 è stato scoperto un sito archeologico risalente all’Età della Pietra e del Bronzo; villaggi sommersi e dell’origine delle palafitte. Decisamente da vedere…
(TurismoItaliaNews) L’area si trova su un tratto di terreno alluvionale del fiume Seefelder Aach ed è il sito palafitticolo più importante di un insediamento altamente fortificato. Con molta probabilità la sua particolare posizione consentiva il passaggio per il trasporto e la comunicazione attraverso il lago. Il sito, patrimonio mondiale dell’Unesco, presenta differenti fasi di popolamento e, grazie alle ricerche archeologiche, sono stati rinvenuti svariati ritrovamenti, in particolare numerosi oggetti di bronzo. Nel 1922 è iniziata la ricostruzione di quello che oggi risulta essere uno dei più antichi musei archeologici a cielo aperto d’Europa. Visitarlo significa entrare in contatto con un passato lontano e vivere il mondo delle palafitte. 23 case progettate con pareti di argilla e rami di quercia intrecciati o come edifici a blocchi. Alcune di loro sono dotate di accessori come le corna sui tetti che sembrano teste di cavallo o anatre. Tali manufatti sono disponibili in varie forme e dimensioni come nei tempi remoti. Ciò è dimostrato da incisioni rupestri di età preistorica.
Il percorso museale, chiaramente all’aperto e sull’acqua, consente di attraversare i millenni, un viaggio che ha inizio 6.000 anni fa. Si possono osservare le piroghe, il forno a cupola, la casa del vasaio e quella del capo tribù, quella del culto e quella degli animali, i magazzini e le abitazioni dei vari artigiani del tempo. Non mancano poi i personaggi, gli attrezzi e i suppellettili della vita quotidiana dell’antico villaggio, il tutto ricostruito negli anni con dovizia di particolari. Il Museo, completato in più riprese nel corso di questi primi 100 anni di vita, è supportato dall’Associazione per le palafitte, un’associazione non governativa della quale chiunque può diventare socio. E’ riconosciuta dallo Stato come organizzazione senza scopo di lucro ma per scopi scientifici ed educativi.
Il Museo delle palafitte e il suo istituto di ricerca sono finanziati con i soldi dei biglietti d’ingresso e delle donazioni. E’ evidente come l’Associazione sia sempre alla ricerca di nuovi soci e sostenitori. Le palafitte sono una cultura che merita di essere difesa e tutelata, si pensi che nel 2011, 111 esempi degli oltre 1.000 siti di insediamenti palafitticoli preistorici nei laghi e nelle brughiere dell’Europa centrale sono stati selezionati e dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco in 6 paesi ai piedi delle Alpi. Altre costruzioni di palafitte e insediamenti idrici si trovano in Spagna, Grecia, Scozia, Irlanda, Italia. Insieme formano una preziosa riserva di fonti storiche, che grazie all’esclusione dell’ossigeno è stata preservata. Sono come capsule temporali, esplorate dall’archeologia ed esposte nei musei.
Purtroppo la distruzione delle rive naturali e il progressivo drenaggio delle zone umide da parte dell’uomo moderno minacciano la conservazione di questi insediamenti. Per proteggerli le autorità preposte alla conservazione effettuano un monitoraggio annuale e una sorveglianza sistematica sopra e sotto l’acqua.
Il Museo delle palafitte – Pfahlbauten – merita sicuramente una visita, è ottimamente dislocato e regala un frangente di tempo in cui la mente può spaziare e al contempo rilassarsi. Munitevi del libricino con tutte le dovute spiegazioni per ogni palafitta, i suoi interni e i suoi personaggi, e per i reperti che troverete nelle sale attigue al villaggio palafitticolo.