MOSTRA | Bologna e il richiamo dei non-morti: l’esperienza immersiva che riscrive il mito del vampiro
A Bologna, Palazzo Pallavicini apre le sue sale a un universo antico e inquietante, offrendo fino al 18 gennaio 2026 un percorso che porta per la prima volta in Italia la figura del vampiro fuori dai confini del mito letterario per restituirla alla sua storia. La mostra inedita “Vampiri”, organizzata e curata da AlterEgo Experience, propone un itinerario multisensoriale che attraversa secoli di racconti, paure e immaginari collettivi. L’obiettivo non è ricostruire un semplice repertorio di leggende, ma mostrare come la creatura notturna sia diventata una delle icone più resistenti e mutevoli della cultura occidentale.
(TurismoItaliaNews) Il percorso espositivo, articolato in sette sale tematiche, utilizza installazioni, scenografie, proiezioni video e fumetti d’autore per ripercorrere la nascita e l’evoluzione del vampiro. La figura che oggi si associa spontaneamente a Dracula trova infatti radici molto più antiche: dai miti del Medioevo ellenico alle credenze balcaniche, fino alla sensibilità gotica dell’Ottocento, il vampiro ha attraversato epoche e civiltà trasformandosi costantemente, modellato di volta in volta dal folklore, dalla storia, dalla letteratura e infine dalla filmografia contemporanea.
L’esposizione invita a immergersi in queste narrazioni come protagonisti. Le ambientazioni ricostruiscono episodi documentati o entrati nel patrimonio folklorico europeo: l’isola di Mykonos del Settecento, teatro di un esorcismo collettivo; le foreste serbe percorse da reparti asburgici incaricati di stanare i non-morti; la Transilvania seicentesca segnata dalla figura della contessa che inseguì l’illusione dell’eterna giovinezza trasformandosi in un simbolo di crudeltà. Il visitatore è condotto anche nell’Europa orientale scossa dalle campagne del principe valacco famoso per le sue torture, fino ai territori dell’immaginazione letteraria ottocentesca.
Un passaggio fondamentale del percorso è dedicato alla celebre villa affacciata sul lago di Ginevra, dove in una giornata insolitamente fredda dell’estate del 1816 prese forma una sfida creativa tra Lord Byron, Mary Shelley e i loro compagni di soggiorno. Da quella gara nacque la stagione gotica che avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella narrativa dell’orrore, contribuendo alla definizione moderna del vampiro.
La mostra accompagna infine verso l’incontro simbolico con la figura più nota del mito: il conte Dracula, presentato come sintesi finale di un immaginario che ha continuato a reinventarsi fino ai giorni nostri. Il castello in rovina, i lupi affamati e l’atmosfera minacciosa ricompongono un’archetipica scena gotica che riporta alle origini letterarie ma conserva un legame con la lunga genealogia culturale che precede Bram Stoker.
“Vampiri” non propone soltanto un’esposizione, ma un attraversamento sensoriale capace di rendere tangibile l’evoluzione di una creatura che ha popolato incubi, superstizioni e opere d’arte. Il risultato è un viaggio che unisce rigore storico e suggestione scenografica, offrendo al pubblico un’occasione rara per esplorare il lato più oscuro e affascinante dell’immaginario europeo.