Sentinelle di Pietra, al Forte Belvedere Gschwent per un’esperienza immersiva che racconta la follia della guerra

Giovanni Bosi, Lavarone / Trentino
Visitare Forte Belvedere Gschwent è già di per sé un’avventura storica tra le mura che hanno vissuto la guerra. La Grande Guerra. Arrivare qui quando la possente struttura di pietra diventa la cornice di un percorso immersivo che si declina in uno spettacolo emozionante, significa ritrovarsi in un viaggio tra storia e memoria con musica, teatro e reading. E’ merito del progetto “Sentinelle di Pietra” e, nel nostro caso, della performance “Angelo del Soldato”, firmato dal collettivo Miscele d’Aria Factory. Un’esperienza imperdibile, perché commovente e perché fa capire – una volta di più – l’assurdità delle guerre.
(TurismoItaliaNews) E’ l’originalità dello spettacolo a renderlo unico. E a scatenare tante sensazioni: il Forte Belvedere Gschwent di Lavarone sullo sfondo e il silenzio di pietra che non viene turbato dalle parole, dai suoni e dalle musiche, perché per un’oretta tutto avviene in cuffia wireless, quella che ciascun spettatore deve utilizzare per amplificare le percezioni acustico-sensoriali. Favorendo così l’immersione totale, in una sorta di “film” che nella mente di ognuno stimola il racconto. Un racconto tosto, duro, aspro, quanto le montagne che hanno visto i soldati muoversi, attaccare, difendere la posizione, arretrare, colpire, morire.
“Sentinelle di Pietra” è l’iniziativa promossa dal Servizio Attività e produzione culturale dell’assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, insieme alla Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con il Centro servizi culturali Santa Chiara e il Museo storico italiano della guerra di Rovereto. Un progetto importante, che richiama tantissimi spettatori. Per l’estate 2024 il collettivo artistico Miscele d’Aria Factory sta presentando il suo nuovo percorso immersivo/spettacolo “Angelo del Soldato: lettere, cartoline, scritti dal\al fronte”, dedicato a tutti i Caduti del primo conflitto mondiale e a tutti quelli che, purtroppo, ancora oggi sono coinvolti, loro malgrado, nella folle macchina di morte e distruzione che è la guerra.
“Con la formula rodata delle cuffie wireless per gli ascolti – spiegano Carlo Casillo e Mariano De Tassis - il pubblico viene condotto nei Forti in un itinerario di emozioni dove voci, suoni, parole e musica cercano di raccontare e rievocare, per quanto possibile, le paure, il dolore e lo smarrimento dei soldati poco prima della battaglia”. “Immagini” video e sonore della frenesia della guerra di oltre 100 anni fa intervallate a letture di lettere, cartoline e scritti dal\al fronte e accompagnate dalle musiche e canti di tradizione riarrangiate in chiave Miscele d’Aria Factory. Ovvero con le voci di Valerio Bazzanella e Lisa Bergamo, la chitarra e la direzione musicale di Carlo Casillo, la voce e la regia di Mariano De Tassis e la viola di Nicola Fadanelli. La musica e i canti tradizionali si combinano con effetti sonori, sound design, documenti sonori originali dell’epoca, testi in italiano e tedesco, dialoghi, immagini video (d’epoca e non) filtrate e rielaborate. Mariano De Tassis e Carlo Casillo sono sempre alla ricerca dell’alchimia tra i vari elementi artistici, per realizzare spettacoli\eventi che mirano a fare affiorare quello che, fin dall’antichità, veniva descritta come Genius Loci, vale a dire lo spirito o l’essenza più profonda e autentica di un luogo, un territorio, una comunità.
Questa diventa così un’occasione unica di scoprire o ri-scoprire la storia delle singole fortificazioni e dei luoghi teatro della Grande Guerra. Sono complessivamente 15 i forti del Trentino interessati da “Sentinelle di Pietra” tra musica, teatro e reading per ogni genere di pubblico: ben sette proposte di spettacoli, a ingresso libero, realizzati da compagnie e artisti del territorio trentino (Collettivo Clochart, Miscele d’Aria Factory, Paolo Cova, Romina Belli e Alvise Celeste Cova, Il Teatro delle Quisquilie, I Teatri Soffiati, Emit Flesti, e Rifiuti Speciali con il Coro di Sant’Ilario).
“Forte Belvedere vanta ogni anno più di 28.000 visitatori - sottolinea Christian Merzi, direttore del Forte Belvedere Gschwent - che hanno la possibilità di comprendere, grazie ad alcune installazioni multimediali, le atroci esperienze della grande guerra. Le mura fredde, l’umidità e i rumori catapultano indietro nel tempo, in modo da capire meglio cosa sia stata la guerra e cosa sia ancora in alcune parti del mondo”. Teatro di indicibili drammi umani, resi tangibili grazie ad un intenso lavoro di recupero edilizio, questo e gli altri forti del Trentino accolgono così il pubblico in spazi densi di storia e memoria, immersi nei suoni e nei profumi della natura circostante. Un’imperdibile occasione per trascorrere un momento di performance teatrale, emozionandosi di nuovo attraverso i racconti della storia, circondati dalla bellezza della natura”.
Oggi quassù le bandiere degli Stati un tempo nemici sventolano insieme sotto l’egida del vessillo dell’Unione Europea. Il vento che accarezza le Alpi è diverso da quello che agitava questi luoghi di confine durante la Grande Guerra. E vengono i brividi nel pensare a tutto quello che è accaduto qui dentro e tutt’intorno, quando uomini si opponevano ad altri uomini nel peggiore dei modi. Tragicamente, perché l’obiettivo principale non era conquistare le posizioni dell’avversario, quanto impegnarlo a fondo per prosciugare le sue risorse umane e di mezzi. Venire al Forte Belvedere Gschwent sulle montagne di Lavarone, in Trentino, è irrinunciabile, soprattutto quando spirano folli tamburi di guerra. Capire, per non commettere altri errori.
Per saperne di più
www.misceledaria.it
www.fortebelvedere.org
www.alpecimbra.it
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