Umbria, Foligno: Sant’Emidio, il protettore dai terremoti è tornato in Duomo

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Giovanni Bosi, Foligno / Umbria 

Dopo quasi settanta anni il Duomo di Foligno, in Umbria, colma il vuoto provocato dal devastante bombardamento del 1943.Là dove c’era la statua di Sant’Emidio, protettore dai terremoti, polverizzata dalle bombe lanciate dagli Alleati, ora ce n’è un’altra nuova di zecca, realizzata da un giovane scultore americano e donata alla città dall’Arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori. Foligno è la sua città e questo è un dono alla comunità che a cavallo tra il 1997 ed il 1998 ha sopportato gli effetti di quasi undicimila scosse di terremoto.

 

(TurismoItaliaNews) Monsignor Giuseppe Bertini ha seguito le operazioni di installazione della grande statua. Il parroco della Cattedrale di San Feliciano, a Foligno ha osservato con trepidazione le fasi di montaggio della nuova scultura. E seguendo i movimenti del giovanissimo scultore statunitense Cody Swanson - 26 anni appena - che a sua volta guarda la propria creatura nella collocazione finale, ci si rende subito conto che siamo di fronte ad un’opera importante.


Il giovanissimo scultore statunitense Cody Swanson, autore della scultura di Sant'Emidio nel Duomo di FolignoMa andiamo per ordine. Su quella nicchia che adorna l’altare principale del transetto destro del Duomo, fino al ’43 c’era la statua di Sant’Emidio. Le bombe lanciate dagli alleati l’hanno polverizzata e da allora lo spazio non è stato più riempito. Fino a ieri. Ma Sant’Emidio, patrono di Ascoli Piceno vissuto tra il 273 e il 309, è il protettore dai terremoti. Giocoforza, Foligno non può non essergli devoto. A riempire quel vuoto ha dunque pensato monsignor Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che ha voluto donare al duomo della sua città una nuova statua di Sant’Emidio, da collocare nella stessa posizione in cui si trovava la precedente e completando in tal modo il ciclo artistico di grandi statue che adornano la Cattedrale (nelle nicchie create dall’architetto Giuseppe Piermarini) dedicate a santi e beati, realizzate tra il 1797 ed il 1904 da Giuseppe Girometti sotto la direzione di Vincenzo Pacetti, e da Ottaviano Ottaviani e Nicola Brunelli.

Nomi ai quali si aggiunge ora quello di Cody Swanson. La nuova scultura è alta 3,40 metri ed è realizzata in gesso con un’anima di acciaio zincato che la rende praticamente indistruttibile. A Foligno è arrivata suddivisa in sette pezzi che sono stati issati fino alla nicchia con un’apposita gru e lì montati direttamente dall’artista.

Già, ma perché Swanson? Nato nel Minnesota 26 anni fa, ma cresciuto alle Hawaii (con il padre che era un elicotterista) ora Cody vive e lavora a Firenze. “Quattro anni fa - ci racconta il giovane scultore - ho abbracciato la religione cattolica e a battezzare me e mia moglie, prima del matrimonio, è stato monsignor Giuseppe Betori“. Al quale lui ha voluto donare una sua scultura raffigurante San Pietro. Da lì, all’arcivescovo è venuta l’idea di affidargli l’incarico per il Sant’Emidio di Foligno. Una scelta saggia e di qualità, guardando il prodotto.

La scultura raffigura il santo nell’atto di battezzare Polisia, figlia del prefetto di Ascoli, Polimio. Fu lui a farlo decapitare come vendetta per averla convertita al  cristianesimo. “Una realizzazione lodevole e ammirevole come iniziativa - sottolinea monsignor Giuseppe Bertini - siamo grati come cattedrale e parrocchia a monsignor Giuseppe Betori per questo dono straordinario e per la sua sensibilità e per l’amore verso Foligno. Questa scultura di Cody Swanson assicura la continutà del messaggio spirituale, artistico e culturale del  Duomo con una interpretazione moderna”.

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