I vulcani che hanno plasmato la Nuova Zelanda: dal Maungawhau al Rākaihautū scenari mozzafiato nella terra di mezzo

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Eugenio Serlupini

Quattro luoghi spettacolari, protagonisti della storia geologica di Aotearoa scelti per raccontare attraverso immagini suggestive vulcani spenti o dormienti che hanno modellato paesaggi unici, testimoni di un passato in cui la Terra ribolliva di energia primordiale. Siamo in Nuova Zelanda e questi i protagonisti della serie “Scenic Definitives”, la nuova serie di francobolli della Nuova Zelanda che esortano a mettere lo zaino in spalla e ad andare a vedere di persona scenari mozzafiato.

 

(TurismoItaliaNews) Sul confine tra la placca pacifica e quella australiana, la Nuova Zelanda è un vero laboratorio a cielo aperto: qui si trovano quasi tutte le tipologie di vulcani esistenti. Non stupisce che, nella tradizione Māori, il dio Rūaumoko sia venerato come la divinità che scuote la terra e fa eruttare la lava. Alcuni di questi vulcani sono ancora attivi, altri si sono spenti da millenni, ma spesso l’apparenza può ingannare.

I vulcani che hanno plasmato la Nuova Zelanda: i 4 francobolli emessi nel 2025

Quattro paesaggi, quattro storie

Il Lago Rotokawau, formatosi circa 4.000 anni fa da una potente esplosione, si trova tra il Lago Rotorua e il Lago Rotoiti, nel distretto lacustre di Rotorua. Il suo nome è condiviso con altri laghi sparsi tra la penisola di Aupouri, le isole Chatham e la regione di Waikato, a testimonianza di una cultura che intreccia geografia e identità.

Il Maungawhau – Mount Eden, con i suoi due coni eruttivi formatisi circa 28.000 anni fa, è il punto più alto di Auckland e regala viste mozzafiato sulla città. Un tempo fortificazione Māori (pā), conserva ancora tracce di terrazze e fosse di coltivazione. È inserito nella lista provvisoria dei siti candidati al Patrimonio Mondiale Unesco.

Motukorea – Browns Island è considerato il vulcano meglio conservato di Auckland. Qui, nel 1941, fu scoperto un minerale rarissimo, la motukoreaita, rinvenuto in pochissimi altri luoghi al mondo. L’isola, raggiungibile solo in barca privata, è uno dei circa 50 coni vulcanici che punteggiano la città.

Infine, la Te Pātaka o Rākaihautū – Banks Peninsula, nella South Island, è formata da due coni vulcanici sovrapposti, emersi dal mare grazie a eruzioni iniziate oltre 10 milioni di anni fa. Soltanto 20.000 anni fa le pianure di Canterbury si unirono a questa antica isola vulcanica, integrandola nella terraferma.

Francobolli come finestre sulla geologia

Questa nuova emissione filatelica non è solo un omaggio estetico: è un invito a conoscere la storia geologica e culturale della Nuova Zelanda, dove le montagne nate dal fuoco e modellate dal tempo sono oggi luoghi di bellezza straordinaria, custodi di miti e memorie.

 

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