[ REPORTAGE ] Santo Domingo, qui la storia respira tra pietre antiche e strade vive: i tesori di ieri attrazione per il turismo

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Giovanni Bosi, Santo Domingo / Repubblica Dominicana

Lo sguardo si perde tra mura secolari e piazze che hanno visto nascere il Nuovo Mondo. Questo angolo della Repubblica Dominicana non è solo una destinazione: è una soglia aperta sul passato, un luogo dove culture lontane si sono intrecciate per la prima volta, dando origine a una nuova identità multiculturale. Santo Domingo, Patrimonio mondiale dell’Umanità per volontà dell’Unesco, si rivela così una città di incontri, dove si è sviluppata una comprensione in totale sincronia di conoscenze, lingue, credenze ed esperienze. Ed è suggestivo “perdersi” nel cuore della città antica, al ritmo dei suoni caraibici.

 

(TurismoItaliaNews) Tra passato e presente, Santo Domingo guarda al futuro riconquistando il suo antico spolvero. Non solo per ridare il giusto smalto ad un incredibile patrimonio architettonico ed artistico, ma anche per consolidarsi come una destinazione urbana in costante trasformazione. Gli investimenti in infrastrutture, la crescita del turismo Mice (meeting, incentives, conferences, exhibitions) e gastronomico, sono i punti di forza accanto al recupero della Zona Coloniale, chiave di volta di un processo di trasformazione ormai irrinunciabile. L’obiettivo di preservare il patrimonio storico della città, mantenendo al contempo una proposta culturale moderna, ha portato all’apertura di nuovi spazi, tra cui il Museo Taíno e il Museo della Cattedrale. Mentre la storica Fortaleza Ozama è stata completamente rinnovata, dotata di tecnologie audiovisive che offrono ai visitatori un’esperienza immersiva, che unisce passato e presente.

Santo Domingo, qui la storia respira tra pietre antiche e strade vive: i tesori di ieri attrazione per il turismo

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Santo Domingo, qui la storia respira tra pietre antiche e strade vive: i tesori di ieri attrazione per il turismo

E’ un ragionamento a tutto tondo che quello che ha intrapreso ormai da tempo la Repubblica Dominicana, dove non ci sono soltanto un mare cristallino e spiagge da sogno, ma un’offerta ben più ampia e variegata, come ci dice Neyda Garcia, direttrice dell’Ente del Turismo della Repubblica Dominicana in Italia. Le strade di Santo Domingo, disposte con rigore secondo una griglia urbana che ha fatto scuola in tutto il continente americano, raccontano l’audacia dei primi urbanisti europei, guidati dal modello concepito da Nicolás de Ovando nel 1502. Tra i 116 isolati che formano il cuore storico della città, il tempo sembra scorrere in silenzio, rispettoso dei primi edifici in pietra, dei cortili ombrosi, delle facciate ancora segnate dalla mano dell’uomo cinquecentesco.

Ogni passo è un tuffo nella storia: dalla prima cattedrale delle Americhe ai resti della prima università, dall’ospedale Nicolas de Bari alla Fortezza di Ozama, dove ancora svetta la Torre del Homenaje, simbolo della prima autorità spagnola nel Nuovo Mondo. In questi luoghi vissero, pensarono e partirono esploratori destinati a cambiare il volto di interi continenti: nomi come Ponce de León e Hernán Cortés hanno avuto qui il loro punto di partenza.

Santo Domingo, qui la storia respira tra pietre antiche e strade vive: i tesori di ieri attrazione per il turismo

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Eppure, non è solo la grandezza storica a colpire. C'è una dimensione più intima, quasi spirituale, che emerge tra i vicoli e le pietre consumate: è la voce di Fra Antonio Montesino che, da questo stesso suolo, levò il suo grido in difesa dei diritti degli indigeni, gettando il seme della coscienza umana in un’epoca ancora cieca. Santo Domingo è una città viva, abitata, vissuta. E proprio questa vitalità, unita all'integrità straordinaria del suo impianto urbano del XV secolo, rende la sua essenza ancora autentica. Qui le culture non solo si sono incontrate, ma hanno imparato a conoscersi e a convivere, lasciando un’eredità che oggi si respira in ogni scorcio, in ogni pietra, in ogni storia raccontata al calar del sole.

La città coloniale ha esercitato una forte influenza sullo sviluppo delle città dei Caraibi e del continente americano. La sua pianta a griglia e la sua Plaza Mayor sono servite da modello per le nuove città nelle Americhe. I suoi edifici istituzionali risalgono al XVI secolo – il Palazzo del Viceré, il Cabildo (Municipio), la Real Audiencia (Corte Reale di Giustizia), la Cancelleria e la Cattedrale – e sono serviti da riferimento per lo sviluppo futuro. Il tessuto urbano iniziale di Santo Domingo, il “modello Ovando”, si è conservato intatto, tanto nella regolarità della sua pianta a griglia, modificata qua e là da esigenze topografiche, quanto nell’ampiezza originale delle sue strade. Ma c’è un altro aspetto da sottolineare: le suggestioni che si vivono quando si arriva in una Plaza Mayor invasa dalle note solari della salsa dominicana…

Santo Domingo, qui la storia respira tra pietre antiche e strade vive: i tesori di ieri attrazione per il turismo

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In realtà oggi questa piazza (in origine Plaza Mayor de Santo Domingo, in onore del grande commendatore dell’Ordine di Nicolás de Ovando, arrivato qui nel 1502) si chiama Parco Colón, dal nome della statua del nostro Cristoforo Colombo, realizzata dallo scultore francese Ernest Gilbert e inaugurata in onore dell’ammiraglio il 27 febbraio 1887. Ancora oggi, come avveniva in passato, e cioè dalla sua fondazione nel 1506, questo spazio assolve al ruolo di luogo d’incontro, con centinaia di persone che ogni giorno la frequentano per ascoltare la musica, leggere il giornale, parlare, mangiarsi un gelato o bersi una Piña Colada.

Fra passato e futuro

I tesori di ieri diventano così la carta vincente per il richiamo turistico. Il progresso di Santo Domingo è accompagnato da investimenti significativi nelle infrastrutture aeroportuali. Aerodom, l’operatore dell’Aeroporto Internazionale Las Américas, ha annunciato la costruzione di una nuova terminal, con un investimento di 250 milioni di dollari. La nuova struttura, che sarà completata entro il 2028, avrà una capacità di 4 milioni di passeggeri all’anno e seguirà i criteri di sostenibilità previsti dagli standard di Vinci Airports, uno dei principali operatori aeroportuali privati a livello globale. “L’impulso che la città sta vivendo è la prova tangibile della sua consolidazione come destinazione urbana di riferimento nel Caribe” sottolinea da parte sua Yudit García, presidente dell'Associazione degli Hotel di Santo Domingo, nel rimarcare l’importanza di questo dinamismo. “Santo Domingo è pronta ad offrire un’esperienza unica e differenziata ai propri visitatori”.

Santo Domingo, qui la storia respira tra pietre antiche e strade vive: i tesori di ieri attrazione per il turismo

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Il settore alberghiero ha visto un notevole sviluppo, con l’apertura di nuove strutture, molte delle quali appartenenti a catene internazionali di prestigio. Questo ha ampliato e diversificato l’offerta ricettiva della capitale, con soluzioni che vanno dai lussuosi hotel alle opzioni più accessibili per diverse tipologie di turisti. E il programma Turizoneando, promosso dal Clúster Turístico di Santo Domingo in collaborazione con il Ministero del Turismo, propone attività culturali gratuite ogni fine settimana nella Zona Coloniale, con concerti dal vivo, spettacoli artistici e mostre di artigianato locale, offrendo una proposta inclusiva e accessibile a tutti.

In questo contesto, è in fase di sviluppo una nuova esperienza di turismo patrimoniale sul tema “La Cuna del Evangelio en América”, un percorso che comprende 17 chiese e luoghi religiosi di alto valore storico nella Zona Coloniale. Questa proposta, ispirata alla tradizionale Ruta de la Fe offerta durante la Settimana Santa, sarà disponibile tutto l’anno, arricchendo l’esperienza culturale e spirituale del visitatore. Santo Domingo si trova quindi in un momento cruciale del suo sviluppo, grazie a progetti ambiziosi sia pubblici che privati che stanno plasmando il futuro della capitale. Iniziative come il Progetto Santo Domingo del Mar contribuiranno a rendere la città più competitiva, sostenibile ed attraente, tanto per i turisti quanto per i suoi abitanti, proiettandola come uno dei principali poli turistici del Caribe.

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Giovanni Bosi, giornalista, ha effettuato reportages da numerosi Paesi del mondo. Da Libia e Siria, a Cina e India, dai diversi Paesi del Sud America agli Stati Uniti, fino alle diverse nazioni europee e all’Africa nelle sue mille sfaccettature. Ama particolarmente il tema dell’archeologia e dei beni culturali. Dai suoi articoli emerge una lettura appassionata dei luoghi che visita, di cui racconta le esperienze lì vissute. Come testimone che non si limita a guardare e riferire: i moti del cuore sono sempre in prima linea. E’ autore di libri e pubblicazioni.
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