Il Parco archeologico di Ostia antica vince il Marchio del Patrimonio Europeo: ruolo chiave nella storia e nella cultura del Mediterraneo
Il Marchio del Patrimonio europeo è stato conferito al Parco Archeologico di Ostia antica, che ha superato una selezione a livello nazionale e poi una seconda internazionale. La scelta è avvenuta (unitamente ad altri 9 luoghi della cultura europei) perché storicamente ha rivestito un ruolo chiave nella storia e nella cultura del Vecchio Continente.
(TurismoItaliaNews) E' dal 2011 che l’azione comunitaria Marchio del Patrimonio Europeo viene assegnato allo scopo di valorizzare i beni culturali sottolineando gli elementi di comunanza e di unitarietà delle culture della Ue, al fine di favorire la conoscenza e la comprensione reciproca fra cittadini europei, promuovere il dialogo interculturale e lo sviluppo del senso di appartenenza all’Unione. Ad oggi, con i nuovi vincitori, sono 48 i siti europei ad essersi aggiudicati il Marchio del Patrimonio Europeo. Il Parco Archeologico di Ostia antica è impegnato nell'attuazione di un progetto che si articola su tre livelli paralleli:
Livello 1: sviluppare i temi della multiculturalità, dell’accoglienza e dell’integrazione nel mondo antico per rifletterli sul presente;
Livello 2: puntare sulla comunicazione bilingue;
Livello 3: continuare ad essere fulcro di una rete internazionale di studiosi e ricercatori afferenti a Università e Istituti europei.
La città romana di Ostia antica è stata per tutta la durata dell’età imperiale la “porta di Roma”, verso la quale convergevano i traffici marittimi di merci e di persone. La multiculturalità di Ostia è ben evidente in alcuni monumenti, primo tra tutti il Piazzale delle Corporazioni: sui mosaici pavimentali sono scritti i nomi delle genti provenienti dai principali porti dell’attuale Francia (Narbonne) e Spagna (Tarragona, Cadice) oltre ai principali porti dell’Africa mediterranea (Cartagine) che a Ostia avevano propri uffici e sedi corporative. In quanto melting pot culturale, crocevia di genti provenienti da ogni parte del Mediterraneo, Ostia è stata il luogo attraverso il quale sono penetrati a Roma culti provenienti dal Mediterraneo Orientale. Ostia poi accoglie la più antica sinagoga ebraica del Mediterraneo Occidentale mai rinvenuta al di fuori dall’antica Palestina. Ancora oggi la comunità ebraica di Roma svolge in questo luogo alcune sue celebrazioni, riconoscendovi un valore fondante e identitario.
Per Ostia antica la parola chiave è senza dubbio integrazione. Ma se si amplia lo sguardo al porto di Ostia – e di Roma – ovvero Portus, il porto costruito dall’imperatore Claudio e ampliato da Traiano, la parola chiave diventa circolazione: una vocazione che il territorio ha ancora, dato che a pochi metri dal Molo Nord del porto di Claudio sorge oggi l’aeroporto di Fiumicino. Integrazione e circolazione sono le due grandi sfide dell’Europa di oggi: integrazione tra genti ed etnie all’interno dell’Europa stessa e nei confronti delle persone extraeuropee che giungono in Europa; circolazione libera delle persone all’interno dei confini degli Stati membri, con l’attenzione all’eguaglianza dei diritti per tutti.
Scopo del progetto vincitore del Marchio del Patrimonio Europeo è dunque mostrare ai visitatori di Ostia antica il carattere multiculturale e di accoglienza che Ostia aveva nell’antichità, e di mostrarne al contempo la centralità in quanto punto di arrivo e di smistamento di merci e di idee verso Roma, capitale dell’Impero. Gli interventi da mettere a punto per perseguire gli intenti del progetto viaggiano su due livelli, un livello locale, costituito dalla popolazione del territorio e dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, e un livello di respiro nazionale e soprattutto internazionale.