Monastero di Alcobaça, in Estremadura questo Patrimonio Unesco è l’esempio dell'estetica cistercense e della spiritualità di San Bernardo di Chiaravalle

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Eugenio Serlupini

E’ uno dei complessi architettonici cistercensi più completi e meglio conservati rimasti in tutta Europa, da 35 anni inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco in quanto considerato capolavoro del genio creatore umano, per l'architettura della chiesa, perfetto esempio dell'estetica cistercense e della spiritualità di San Bernardo di Chiaravalle, e le tombe di D. Pedro I e D.ª Inês de Castro, massimi esponenti della scultura tombale in Portogallo, e per essere un esempio assolutamente straordinario di grande insediamento medievale, conservando la maggior parte del primitivi luoghi regolari ed edifici successivi, oltre ad un ingegnoso sistema idraulico. Questo tesoro d’arte è il Monastero di Alcobaça, nel Portogallo centrale, in Estremadura.

 

(TurismoItaliaNews) Nonostante i suoi quasi 900 anni di vita, il Mosteiro de Alcobaça mantiene intatto il complesso di edifici medievali e la sua chiesa in stile gotico primitivo è la più grande tra quelle edificate in Portogallo durante il Medioevo. Praticamente contemporaneo alla creazione del Paese lusitano, fa parte della storia della nazione: fondato nel 1153 dal primo re del Portogallo, D. Afonso Henriques, è anche l’ultima fondazione dell'Ordine cistercense durante la vita di San Bernardo di Chiaravalle.

In occasione del 35.o anniversario dell’inserimento nel Patrimonio Unesco, il Portogallo dedica al Mosteiro una bella serie di francobolli in distribuzione dal 31 luglio, anche in versione foglietto, che presentano alcuni scorci dell’antico complesso

Con un vasto territorio di circa 440 kmq (i famosi Coutos alcobacenses) e protetta nel corso dei secoli dalla monarchia portoghese, la «Real Abadia» di Alcobaça è diventato il luogo di sepoltura dei re D. Afonso II e D. Afonso III, e delle regine D.ª Urraca e D.ª Beatriz, così come il re D.ª Pedro I e D.ª Inês de Castro, la cui tragica storia è stata immortalata nelle loro magnifiche tombe. “Il Monastero di Santa Maria de Alcobaça è stato costruito tra il XII e il XV secolo, secondo il progetto dell'abbazia madre, Claraval – racconta Ana Pagara, direttore del Monastero di Alcobaça - in seguito alla creazione della Congregazione Autonoma del Portogallo nel 1567, quando divenne ‘capo’ dei Cistercensi portoghesi, e per nuove esigenze spazio-funzionali e criteri estetici, il monastero ha subito notevoli ampliamenti architettonici tra i secoli XVI e XVIII, con la costruzione del Palazzo Abbaziale e della locanda, della cucina, della Sala dei Re, del Chiostro del Cardinale, della Cappella del Relicário e della Cappella Desterro, capolavoro del barocco portoghese”. Un riferimento particolare merita la riformulazione della facciata (simbolo del potere della nuova congregazione), che vanta sculture in marmo italiano di Carrara che rappresentano Santa Maria, São Bento e San Bernardo.

Dopo l'estinzione degli ordini religiosi in Portogallo nel 1834), il monastero è entrato a far parte dei beni della Corona e, da allora, è proprietà dello Stato portoghese, vigilato dal Ministero della Cultura, attraverso Museus e Monumentos de Portugal. “Nel corso della seconda metà dell'Ottocento e degli inizi del Novecento – aggiunge Ana Pagara - il Monastero di Alcobaça ha subito diverse vicissitudini, ma ha mantenuta intatta la sua unità e integrità, essendo stato oggetto di una campagna di restauro in ‘Unità di Stile’ (metà del XX secolo) che ha ‘restituito’ l’immagine originaria.

In occasione del 35.o anniversario dell’inserimento nel Patrimonio Unesco, il Portogallo dedica al Mosteiro una bella serie di francobolli in distribuzione dal 31 luglio, anche in versione foglietto, che presentano alcuni scorci dell’antico complesso

In occasione del 35.o anniversario dell’inserimento nel Patrimonio Unesco, il Portogallo dedica al Mosteiro una bella serie di francobolli in distribuzione dal 31 luglio, anche in versione foglietto, che presentano alcuni scorci dell’antico complesso. “Nel corso dei suoi oltre 700 anni di esistenza, l'Abbazia di Alcobaça è stato uno dei più fiorenti centri europei di produzione e irradiazione della Cultura – argomenta Ana Pagara, direttore del Monastero di Alcobaça e a cui è stata affidata la presentazione dell’emissione filatelica nella scheda del Correo portoghese - pur rispettando l'Unità del ‘mondo cistercense’ i monaci di Alcobaça hanno sviluppato una propria identità, di cui è un'espressione che la sua architettura massimizza, vale a dire nell'adozione di soluzioni costruttive uniche nell'Europa contemporanea (come le tre navate della chiesa alla stessa altezza), e nei manoscritti prodotti nel suo Scriptorium, conservati nella Biblioteca Nazionale del Portogallo”.

Oggi, mantenendo lo spirito del luogo e la sua vocazione culturale, il Monastero di Alcobaça attira visitatori da tutto il mondo, diventando un palcoscenico per la celebrazione della diversità culturale e un luogo di dialogo per la Pace, preservando e comunicando il suo eccezionale valore universale e per il futuro, è la nostra missione.

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